Rigassificatore, il Pdl riapre i giochi in Regione

da Il Piccolo del 28 gennaio 2012

Rigassificatore, il Pdl riapre i giochi in Regione

Tondo ai consiglieri: valutare le opportunità di lavoro dopo la crisi della Ferriera Ciriani: prendere una posizione, la giunta dovrà dare il parere in tempi brevi

di Maddalena Rebecca

 

Una parentesi di pochi minuti all’interno di una riunione durata quasi quattro ore. Sufficiente però a riaprire i giochi di un partita complessa e incerta, quella del rigassificatore di Zaule. Dal rapido confronto andato in scena l’altro a Udine durante la riunione del Pdl regionale, è emersa infatti una nuova apertura di credito verso il progetto di Gas Natural. Una linea, se non ancora del tutto favorevole all’ipotesi gnl in Zona industriale, almeno fortemente possibilista. Ben più possibilista di quanto n on fosse solo un paio d’anni fa.

A determinare il cambio di rotta è stata la presa d’atto del mutato contesto economico e occupazionale della città. Le incertezze sul futuro della Ferriera con il rischio concreto che mille operai perdano il posto, lo stato di sofferenza in cui versano le casse comunali, la crisi che mette in ginocchio comparti come l’edilizia e l’artigianato, stanno spingendo i vertici del partito – Renzo Tondo e il suo vice Luca Ciriani in testa -, a guardare il rigassificatore da una prospettiva diversa: non più come male assoluto, bensì come potenziale opportunità. Una soluzione in grado prima di tutto di creare lavoro: sia nell’immediato (le stime parlano di 30-40 addetti da impiegare nella costruzione e nella manutenzione dell’impianto), sia in prospettiva.

La presenza del terminal gnl infatti, è il ragionamento fatto durante dai pidiellini durante la riunione in terra friulana, potrebbe attrarre nuovi insediamenti industriali, interessati ai benefici prodotti dalla catena del freddo. Ecco quindi spiegata anche la frase pronunciata a Udine da Renzo Tondo, riferita da più un partecipante all’incontro: le difficoltà della Ferriera potrebbero spingere una parte della popolazione di Trieste ad accettare in questo momento l’ipotesi rigassificatore.

Uno spunto a cui si è aggiunto anche l’invito fatto da Ciriani ai colleghi di partito a prendere rapidamente una posizione sul tema. I tempi infatti, ha evidenziato il vice di Tondo, stringono e il parere definitivo della Regione, che confida di conoscere al più presto anche l’opinione del ministro all’Ambiente Clini, dovrà obbligatoriamente arrivare entro i primi di maggio. Di qui la necessità di accelerare la riflessione e di inserirla, come detto, nel mutato quadro economico. «Il ragionamento fatto a Udine – commenta Maurizio Bucci – è in linea con quello esposto dal presidente degli Industriali Sergio Razeto. Il rigassificatore può produrre positive ricadute occupazionali. In più, a differenza della Ferriera, non inquina. Un aspetto che va comunicato efficacemente».

Non si pensi però ad un verdetto già emesso: il dibattito è appena iniziato. «Il terminal sarà al centro di incontri specifici – si affretta a precisare Piero Tononi -. L’indicazione, per ora, è analizzarne ogni elemento senza abbandonarsi a chiusure, ma neanche ad entusiasmi, aprioristici». «Essenziale – osserva Piero Camber – sarà mettere sul piatto costi e benefici. Va chiarito cosa Gas Natural è disposta a dare alla città in termini di compartecipazione al gettito fiscale, royalties e investimenti». «La crisi in atto a Trieste è tale – osserva Bruno Marini – che anch’io, da sempre contrario al rigassificatore, oggi ho forti dubbi. Mi chiedo se sia moralmente accettabile da parte chi ha responsabilità politiche dire no ad un progetto che non risolverà tutti i problemi, ma almeno potrebbe diventare una valvola di sfogo».