Monfalcone/ Centrale elettrica la A2A punta sul carbone
Marzo 17th, 2017 | General, Petrolio
Carbone pulito??? Contraddizione in termini: da quando in qua il carbone è pulito?
Aspettiamo le compensazioni di prammatica che la centrale darà alla città di Monfalcone (compensare cosa poi? Se il carbone è pulito e la città ci guadagna è la città che dovrebbe pagare l’A2a per il favore…).
Per fortuna che hanno mandato a gestire la centrale di Monfalcone il tizio del carbone di Civitavecchia.. andate un po’ a vedere in giro che pacchia a Civitavecchia! Considerando che l’A2a ha la gestione ed è la proprietaria degli inceneritori di Acerra e Brescia siamo proprio ben sistemati…
documento: Centrali a carbone e tumori: rassegna della letteratura scientifica con particolare
riferimento ad una centrale a carbone nel Nord Ovest dell’ Italia.
da Il Piccolo
Centrale, la A2A punta sul carbone per Monfalcone
27 gennaio 2012 — pagina 26 sezione: Regione
di Tiziana Carpinelli wMONFALCONE Cambio di timone alla centrale termoelettrica A2a di Monfalcone e ipotesi di riconversione a “carbone pulito”. Dopo tre anni a capo di un impianto con tutte le sue complessità, oggetto di progressivi interventi per migliorare produttività e performance ambientale, l’ingegnere goriziano Luigi Manzo prepara la valigia con destinazione Mestre, dove opererà all’interno dell’unità di ingegneria di A2a, società dai cui è alle dipendenze dal 1999. Manca ancora l’imprimatur dell’ufficialità, ma al suo posto subentrerà, in qualità di nuovo direttore della centrale monfalconese, l’ingegnere Roberto Scottoni, 38 anni, genovese, sposato e padre di tre figli. Per lui si tratta del primo incarico in A2a, avendo finora lavorato nel gruppo Enel, dove si è messo in luce per l’intenso lavoro di repowering della centrale di Torrevaldaliga Nord, a Civitavecchia recentemente riconvertita proprio a “carbone pulito”. Competenze specifiche spendibili che potrebbero aver giustificato la decisione di A2a di attingere all’esterno nella ricerca di specifiche professionalità. Torna in ballo dunque la questione della riconversione, anche se il primo obiettivo che l’azienda affiderà a Scottoni sarà quello della dismissione entro marzo 2013, così come previsto dal protocollo Aia (Autorizzazione integrata ambientale) e pattuito col presidente della Provincia, Enrico Gherghetta, dei gruppi 3 e 4 alimentati a olio combustibile. Di qui l’apertura di una riflessione sui rimanenti due gruppi a carbone. A2a si mantiene abbottonata, sul tavolo è ancora tutto da delineare anche perché resta in piedi ancora il progetto Endesa sulla metanizzazione del 2004. Certamente la possibilità di valutare una riconversione dell’impianto a carbone di ultima generazione (cosiddetto ipercritico), con le relative opportunità di teleriscaldamento per la collettività, può certamente considerarsi esplorabile, una volta sondate anche le impressioni dell’amministrazione comunale e del territorio. La società potrebbe in futuro riprendere in mano l’analisi, tecnica e finanziaria, sulla fattibilità dello svecchiamento della centrale e della creazione di una rete di teleriscaldamento per la città. E in questo le competenze di Scottoni potrebbero calzare a pennello. Quanto all’ingegner Manzo, da tredici anni al servizio di A2a, l’azienda parla di normale avvicendamento(anche il precedente direttore era rimasto in carica tre anni). L’approdo all’unità d’ingegneria di Mestre rappresenta insomma un’ulteriore crescita professionale. Del resto, anche di recente, a seguito della truffa milionaria perpetrata ai danni della centrale ed emersa a novembre, i vertici societari avevano pubblicamente apprezzato la condotta di Manzo durante le indagini condotte dai carabinieri e avviate dalla Procura distrettuale antimafia di Trieste per venire a capo del traffico illecito di rifiuti. Le indagini sono ancora in corso: gli atti non risultano depositati. Quanto al comitato Enel, resta in attesa di poter incontrare al più presto la nuova direzione, cui sottoporrà le questioni ambientali e la richiesta di una maggiore attenzione, rispetto al 2011, nella gestione di sfiati e fuoriuscite di fumi, nonché di dismissione dei gruppi a olio combustibile e impiego del trasformatore principale del gruppo 1 per eliminare ogni sorta di ronzio.