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Porpetto venerdì 2 dicembre
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Trieste sabato 3 dicembre
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LA VALLE CHE RESISTE E NON SI ARRENDE INCONTRA L’ITALIA
Come lottare assieme per impedire la costruzione di questo mostro che devasterà la Bassa Friulana ed il comune di Porpetto in particolare.
Il Corridoio 5 è una “Grande Opera Inutile” che non porterà nessun beneficio economico, ma farà solo incrementare paurosamente il debito pubblico.
Venerdì 2 dicembre
tappa a PORPETTO
Programma dell’iniziativa:
dalle ore 18.00 alle 20.30 nell’Arena (a fianco della Chiesa)
“TG IN PIAZZA”
con proiezione di filmati ed incontro conviviale
con vin brulé, castagne ed altro da bere e da mangiare.
dalle ore 20.30 alle 23.00 nell’ex-Latteria (di fronte all’Arena)
ASSEMBLEA-DIBATTITO
con testimonianze degli ospiti provenienti dalla Valsusa ed analisi della situazione del progetto del Corridio 5 del quale la tratta Torino-Lione e la tratta Venezia-Trieste, fanno parte.
Partecipate !
Coordinamento No Tav del Friuli Venezia Giulia e del Veneto
Dalla Torino-Lione alla Venezia-Trieste:
il Corridoio 5 può essere fermato!
La lotta in Valsusa è in pieno svolgimento e abbiamo ora l’occasione, con il “No Tav Tour” di sentire da esponenti del movimento No Tav della “Valle che Resiste” come continua la loro battaglia.
Per quanto riguarda noi, cioè la tratta Venezia-Trieste, anche se l’opposizione sviluppata lungo i siti interessati a questo tracciato non è certamente paragonabile a quella valsusina, si deve però dire che in sei anni di braccio di ferro la credibilità del progetto AV-AC si è progressivamente indebolita fino oramai ad azzerarsi. Solo personaggi ripetitivi e privi di argomentazioni, come l’invenzione mediatica e parlamentare europea “per caso”, Debora Serracchiani (PD) e lo “stradino” Riccardo Riccardi (PDL), Assessore regionale presentato come tecnico, ma ora diventato fra i più politici della Giunta Tondo, continuano a sostenere “l’utilità” di quest’opera, ma la verità è un’altra:
la tratta Venezia -Trieste è inutile, devastante, costosissima, brutta ed IMPOSSIBILE!
Infatti dopo aver dovuto ripiegare sul passaggio trans-frontaliero Trieste-Divaccia ed abbandonare il progetto della impossibile galleria carsica, ora si sono inventati un tracciato che sdoppia il percorso e raggiunge Divaccia passando per Aurisina con una galleria più piccola, mentre solo alla fine (nel crono-programma dell’opera si parla del 2031) si prevede di raggiungere Trieste. Non solo, ma oramai i sostenitori del TAV non nominano neanche più l’Alta Velocità e parlano solo di Alta Capacità, però la linea continua a costare come l’Alta Velocità cioè dai 40 a 50 milioni di euro a Km (il costo totale dichiarato nel 2011 è di 7,4 miliardi di euro).
Inoltre è oramai dimostrato che nella tratta Ve-Ts, il trasporto merci fino ad un milione e mezzo di TEU (container) all’anno si può ottenere semplicemente migliorando la linea esistente con la spesa totale di soli 330 milioni di euro (studio Goliani). Per quadruplicare il trasporto delle merci non serve il corridoio 5 e non serve neanche un’altra linea nel sedime esistente.
Ma non è finita qui. Se il tracciato del Friuli VG per quanto pasticciato ed inattendibile però è almeno stato disegnato su un pezzo di carta, in Veneto invece sono fermi alla fase primordiale ed il commissario straordinario Bortolo Mainardi sta fantasiosamente tentando di trovare un cappello ed un coniglio da mostrare all’Europa. Infatti come ben ci informa la Serracchiani (lei preoccupata ma noi contenti), in Europa della tratta VE-TS (che comunque deve essere formulata con un progetto unitario) non sanno nulla!
Bene, in conclusione basterebbe che tutti i Sindaci prendessero atto di questa situazione e rappresentassero veramente quello che la stragrande maggioranza della popolazione pensa e la questione sarebbe già conclusa. Cioè quest’opera, che l’Europa non ci impone, e che serve solo a chi vuole fare l’affare miliardario di progettarla e costruirla, verrebbe bocciata.
Ed allora, diciamolo chiaramente, il problema sono i Sindaci che invece di rappresentare la popolazione accettano di obbedire alla lobby affaristica che, attraverso l’accordo consociativo PD-PDL, sostenuto con l’avallo di quasi tutti gli altri partiti presenti in Regione, si impone su tutta la popolazione.
A maggior ragione oggi, con la crisi sempre più grave ed il debito pubblico enorme che ci troviamo ad avere a causa dello sperpero e del ladrocinio del denaro pubblico, queste grandi opere inutili non fanno che danneggiare ulteriormente l’economia. Di questa situazione se ne sono accorti anche nella piccola e media impresa dei costruttori edili (Ance) che reclamano gli investimenti e lo sblocco delle piccole opere pubbliche e di manutenzione del territorio.
Quindi il problema oggi è del tutto chiaro, i Sindaci, in primo luogo quelli interessati al tracciato, devono dire NO alla nuova linea AV-AC; alcuni lo hanno già fatto, se lo faranno tutti la questione potrebbe facilmente essere risolta ed elimineremo così questo incubo dal nostro futuro!
Movimento No Tav: una garanzia per il futuro