Dal Piccolo del 09/11/11
Occupy riparte: «Censire gli edifici sfitti»
Dopo un solo giorno di pausa i manifestanti di Occupy Trieste sono ritornati in piazza. Più di 400 persone hanno assistito ieri pomeriggio all’assemblea pubblica organizzata in piazza Unità per parlare delle proposte del movimento e discutere con le istituzioni. L’invito a scendere in piazza è stato accolto da cittadini di tutte le età, dal sindaco Cosolini, dalla presidente della Provincia Bassa Poropat e dal rettore Peroni. La direttrice scolastica regionale Beltrame, invece, ha mandato una sua rappresentante, la quale però si è limitata a un atto di presenza senza partecipare al contraddittorio. «Protestano per cose più grandi non solo di loro, ma di noi stessi», aveva dichiarato Beltrame commentando la protesta che ha portato gli studenti delle superiori a dormire per 7 notti insieme a universitari e cittadini qualsiasi all’interno delle tendopoli di piazza Unità e piazza della Borsa. «Quando un problema è più grande di noi cerchiamo di capirlo, non ignorarlo», ha ribattuto Erasmo Sossich, esponente del movimento, rivendicando il diritto degli studenti di occuparsi non solo di edilizia scolastica, ma anche di finanza e politica. Una posizione che trova d’accordo anche Bassa Poropat. «Questi confronti sono molto utili – ha detto la presidente della Provincia – e auspico che ci sia sempre maggiore partecipazione degli studenti alla cittadinanza attiva». E la voglia di dibattere in questi giorni sembra aver contagiato anche il mondo universitario. Nella giornata di lunedì scorso gli universitari hanno organizzato un’assemblea in piazzale Europa alla quale hanno partecipato circa 150 studenti e che si è prolungata fino alle 3 di mattina. Nella notte, inoltre, più di 30 studenti hanno dormito dentro la biblioteca generale, occupandola simbolicamente (cioè solo negli orari di chiusura) per rivendicare spazi e elaborare le loro proposte sull’Università. E anche per oggi, alle 20.30, è prevista un’altra assemblea all’interno dell’ateneo, alla quale seguirà una cena comune. Ieri in piazza Unità si è discusso di tutti i temi portati avanti da Occupy Trieste: moratoria dei tagli delle forniture di luce e gas operati da Acegas in caso di morosità, carta dei diritti del cittadino in formazione, legge regionale sul diritto allo studio, legge regionale sui giovani, centro sociale autogestito, perizia sull’edilizia scolastica, sportello del lavoro, legge sull’aborto, ambiente e Tav. Ma anche di diritto all’abitare, uno dei temi centrali del movimento. I dimostranti chiedono un censimento degli edifici sfitti presenti nella provincia, che comprenda una perizia sulla loro agibilità e che permetta di avere una fotografia reale della situazione. Un punto di partenza, dicono i dimostranti, per discutere della loro autoassegnazione. Giovanni Ortolani
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