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Le larghe intese di Bagnasco

 

Le “larghe intese” di Bagnasco

Il cardinale Angelo Bagnasco ci sta prendendo gusto a parlare direttamente con i politici. Lo scorso 17 ottobre ha, di fatto, dato la linea al seminario di Todi sul ruolo dei laici cattolici in politica. Un intervento preceduto da una lunga serie di richiami e critiche lanciati nel corso di consigli e assemblee episcopali sul degrado morale della nostra classe dirigente, con particolare, sebbene indiretto, riferimento agli stili di vita del premier Silvio Berlusconi. Ad un mese esatto dall’atteso appuntamento di Todi, la scena si ripeterà in materia di bioetica. Bagnasco, nella sua veste di presidente dei vescovi italiani il prossimo 18 novembre aprirà a Roma  –  davanti ad un parterre con i leader dei maggiori partiti sia di maggioranza che di opposizione -, il convegno nazionale di Scienza&Vita, l’organismo riconosciuto dalla Conferenza episcopale italiana, vero e proprio braccio armato delle gerarchie cattoliche, impegnato sul fronte della cultura della difesa della vita dal concepimento fino alla conclusione naturale, della lotta all’aborto, ma soprattutto della bioetica. Vale a dire lo zoccolo duro di quei valori non negoziabili di cui parla spesso e volentieri papa Ratzinger e che lo stesso Bagnasco ha ricordato ai politici cattolici riuniti a Todi. Alle assise di Scienza&Vita non ci saranno, però, solo militanti e politici cattolici. Ad ascoltare il presidente della Cei interverranno, a sorpresa, anche i segretari del Pd  Pierluigi Bersani e del Pdl Angelino Alfano, il presidente dell’Udc Pier Ferdinando Casini e il ministro degli Interni, il leghista Roberto Maroni, che in seguito parteciperanno ad una tavola rotonda coordinata dal direttore del quotidiano cattolico Avvenire, Marco Tarquinio.

Sia la prolusione del cardinale Bagnasco che la tavola rotonda saranno i momenti centrali del convegno giunto quest’anno all’ottava edizione e che avrà per tema “Il Manifesto associativo scienza e cura della vita: educazione alla democrazia”. Stando a quanto sta circolando nei sacri palazzi, l’inusuale presenza di alcuni tra i più importanti rappresentanti politici di entrambi gli schieramenti in un convegno di un organismo vicinissimo alla Cei come Scienza&Vita nasconderebbe, in realtà, l’idea di creare un coordinamento sui temi legati alla tutela della vita che superi le barriere ideologiche e partitiche. Un tema che avrebbe proprio nel cardinale Bagnasco il massimo ispiratore. Un obiettivo indubbiamente ambizioso su cui, per ovvii motivi, negli ambienti Cei ed ecclesiastici regna uno strettissimo riserbo. A Scienza&Vita si limitano solo a confermare la presenza di Bersani, Alfano, Casini e Maroni al loro convegno. Il copresidente dell’associazione, il professor Lucio Romano, senza sbilanciarsi troppo spiega che “la tavola rotonda vuole offrire un contributo per un supplemento di riflessione sulle questioni bioetiche, biogiuridiche e biopolitiche. Obiettivo del convegno è favorire un confronto di alto profilo sui temi del nostro Manifesto, in ragione della loro attualità nel dibattito politico”.

(Repubblica 06 novembre 2011)