TRIESTE: accampati si spostano in piazza della Borsa

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Da Il Piccolo

GIOVEDÌ, 03 NOVEMBRE 2011 Pagina 23 – Cronaca Trieste

Studenti, traslocata la tendopoli La protesta in piazza della Borsa

Dopo il presidio sotto la Prefettura e l’ennesimo incontro con il sindaco, i manifestanti hanno sgomberato ottenendo un risultato : Acegas bloccherà fino a marzo i tagli per morosità

Cosolini: «Dai ragazzi è venuta una prova di grande responsabilità»

Col megafono in mano, in mezzo ai ragazzi, anche ieri. Roberto Cosolini si gode la nuova “fama” di negoziatore. «Questi studenti – dice il sindaco – meritano delle risposte, che, per quanto mi riguarda, cercherò di dare. Pure oggi (ieri, ndr) ho trovato un’assemblea seria, composta, matura, che ha dato segno di grande responsabilità con la sospensione della protesta in piazza Unità. Mi pare, però, che pure noi qualche risposta l’abbiamo resa, dando la nostra disponibilità a lavorare per il centro di aggregazione, e a farci interpreti delle urgenze dell’edilizia scolastica e delle bollette cui le famiglie in difficoltà non riescono a far fronte. Su spinta degli studenti, infatti, la prossima settimana sottoscriveremo un accordo con AcegasAps per la gestione concordata dei casi in questione, allo scopo proprio di evitare che luce e gas vengano staccati d’inverno». (pi.ra.)

di Giovanni Ortolani Quella di ieri è stata l’ultima giornata di Occupy Trieste in piazza Unità. Ma le tende non sono sparite: si sono solamente spostate in piazza della Borsa. E per i prossimi giorni sono in programma ancora assemblee e manifestazioni. Il movimento è nato dagli sgomberi delle scuole superiori di martedì scorso, ma nell’ultima settimana si è allargato abbracciando temi globali, come la crisi finanziaria, e ha raccolto l’adesione di studenti universitari e singoli cittadini. «Questa non è più la protesta degli studenti. È la protesta di tutti», sottolineano senza sosta i manifestanti. Ieri mattina solo un gruppo di dimostranti è rimasto in piazza, mentre gran parte degli studenti ha fatto ritorno a scuola. Nel pomeriggio, invece, più di 120 persone si sono riunite di fronte alla Prefettura per discutere sul prosieguo dell’agitazione. Un’assemblea gestita con una tecnica presa in prestito dagli indignados spagnoli, dove applausi e dissenso manifestati ad alta voce sono sostituiti dai gesti delle mani. Una riunione senza leader, dove chi vuole parlare deve mettersi in lista e aspettare pazientemente il suo turno. E che ha visto per la quinta volta la partecipazione del sindaco Cosolini, che ha ribadito le sue offerte ai dimostranti. «Sono tutte delle ottime proposte, un buon punto d’inizio – ha detto un ragazzo – anche se ovviamente non ci accontentiamo». «In ogni caso – ha aggiunto – spero siate tutti d’accordo sul fatto che oggi sgombereremo questa piazza», ha concluso fra gli applausi del pubblico. Quindi, mentre una delegazione dei manifestanti ha raggiunto il Consiglio comunale per un incontro con i capigruppo, il resto della tendopoli è rimasta in piazza a discutere ancora della manifestazione. Tutti concordi sul fatto che il tempo di Occupy Trieste in piazza Unità è finito: la piazza è destinata ad altri appuntamenti e il meteo diventerà presto un problema. Per non parlare della stanchezza che, dopo cinque notti passate negli igloo, incomincia a farsi sentire. Diverse, invece, le posizioni dei ragazzi sul futuro. «Io ancora una settimana di campeggio non riesco a farla», ha detto un giovane. «Venerdì dobbiamo ritornare a scuola», ha aggiunto un altro. «Però dobbiamo ricordarci che la piazza è la nostra forza, l’unico modo che abbiamo per comunicare con tutti», ha ricordato un’altra manifestante. Proprio questo, spiegano i dimostranti, è il loro punto d’orgoglio: il fatto di aver portato la politica in piazza, facendola diventare un luogo di scambio e dialogo civile. Buona parte della piazza era convinta della necessità di trovare un luogo chiuso dove continuare con il presidio. Già martedì c’era stato il tentativo di occupazione di un edificio di corso Italia che ospitava un istituto di credito. Ma, dopo un momento di indecisione, i dimostranti erano ritornati sui loro passi. Un’altra opzione era quella di spostare le tende in un’altra piazza, magari piazza della Borsa. Ed è stata questa, infine, la linea risultata vincente. Nel frattempo in serata è arrivata la notizia dell’accoglimento di una delle richieste di Occupy Trieste: il sindaco ha preso accordi con Acegas per il blocco, fino a marzo, dei tagli delle forniture di acqua e gas che l’azienda attua in caso di morosità