Trieste: gli studenti occupano Piazza Unità-aggiornato al 30 ottobre

Dal pomeriggio del 29 ottobre gli studenti hanno piantato le tende in piazza unità per protestare contro lo sgombero immediato, il 25 ottobre scorso all’alba, di tutte le scuole triestine. Gli studenti, non appena deciso lo stato di occupazione, erano stati identificati e minacciati dalla DIGOS ed erano stati costretti ad terminare sul nascere le occupazioni. Tra l’altro la polizia era intervenuta non su sollecitazione dei dirigenti scolastici, ma per uno specifico ordine diramato dal questore. Centinaia di studenti sono passati per tutta la giornata in piazza Unità, a parlare, scrivere striscioni, piantare tende. Molti si sono fermati anche la notte e hanno dato vita a un’assemblea generale.Di seguito foto e aggiornamenti e qui la rassegna stampa.

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Di seguito la breve che apparirà su Umanità Nova aggiornata a domenica sera (30 ottobre).

 

Trieste, studenti si accampano in piazza

E’stata una settimana movimentata per gli studenti medi triestini. Nella notte fra martedì e mercoledì scorso vi è stato (come avvenuto l’anno scorso) il tentativo di occupazione simultaneo di tutti gli istituti superiori. Ma mentre l’altro anno le cose sono andate bene, quest’anno la polizia non si è fatta trovare impreparata: già nella notte polizia in divisa e borghese pattugliava le scuole. Nonostante i diversi stratagemmi usati da scuola a scuola (dall’introduzione notturna negli edifici all’entrata in anticipo coi bidelli la mattina nonchè barricate con banchi e catene alle porte) la digos ha sgomberato senza nessuna possibilità di trattativa. A quel punto gli studenti hanno risposto con due giorni di cortei spontanei in città, assemblee nelle scuole e autogestioni. Nel pomeriggio di venerdì un ennesimo corteo non autorizzato di circa 300 studenti si è letteralmente accampato nella centralissima piazza unità dando vita ad un esperienza molto simile a quella delle piazze indignate spagnole. Accanto agli studentii medi (l’ossatura della mobilitazione) si sono affincati alcuni universitari (pochi purtroppo) e solidali assortiti. Nei cartelli e sugli striscioni oltre alla protesta per lo sgombero delle scuole e alle classiche rivendicazioni studentesche (più soldi per l’edilizia scolastica, no alle telecamere nelle scuole, no ai soldi alle scuole private) si sono affiancati temi più generali: contro lo strapotere delle banche, contro la tav, il razzismo, per una società più equa e libera, ecc.
Si sono svolti vari workshop e assemblee aperte su svariati temi fra cui segnaliamo quello sugli “indignados” spagnoli tenuto dal compagno Venza e uno sulla TAV in cui sono intervenuti membri del comitato NOTAV di Trieste e del Carso. Mentre scrivo (domenica sera) la tendopoli è ancora in piedi e per domani sono previste nuove iniziative. Al di là dell’accampamento vero e proprio (che deve fare i conti con l’inverno alle porte) vi sono già in programma altre iniziative fra cui la cancellazione delle scritte fasciste in centro città e una grande assemblea pubblica sui problemi della città l’8 novembre al teatro romano. Una situazione molto bella e anomala per la città che speriamo continui e cresca, e che riesca sempre più a rendersi autonoma da logiche istituzionali. Come anarchici e anarchiche daremo come sempre il nostro contributo in questa direzione.
Un compagno