VALSUSA/ 23 ottobre: diamoci un taglio

Tagliata le reti, il corteo giunge al cantiere. Poi assemblea alla baita.

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Diretta da Giaglione.. DIAMOCI UN TAGLIO

Diretta della manifestazione NOTAV – 23 Ottobre – DIAMOCI UN TAGLIO – diretta www.infoaut.orgwww.notav.info

I notav: “Siamo noi i padroni a casa nostra e oggi l’abbiamo dimostrato!! Nessun divieto e nessuna zona rossa possono fermarci!! Capito Maroni? la battaglia continua..”

h 15.10_ L’assemblea #notav è finita.. Molti rimarranno alla baita a dormire.. Si torna verso Giaglione.. Il popolo #notav con una partecipazione enorme è riuscito ad entrare nella zona rossa, baipassando i divieti e tagliando le reti poste da un’imponente dispositivo di sicurezza (si parla di più di 2000 uomini delle forze dell’ordine). La Val di Susa si è ripresa la sua terra impartendo lezioni a tutto l’apparato politico e mediatico che nei giorni scorsi aveva cercato di screditare in tutti i modi possibili il movimento.

h 14.45_ Iniziata l’assemblea #notav nella baita all’interno della zona rossa

h 14.32_ Si aspetta ancora facendo picnic e scaldandosi.. la marea di notav continua ad arrivare.. grande è la determinazione del popolo #notav.. Nessuno torna indietro.. aspettando l’assemblea..

h 14.18_ In baita si aspettano i #notav che ancora a migliaia devono arrivare dai boschi.. A breve inizierà l’assemblea..

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h 14.05_ si continua ad arrivare in migliaia e migliaia alla baita.. fra un pò assemblea  alla baita per decidere cosa fare! 

h 13.53_ polizia circondata all’altezza del ponte del clarea.. 

h 13.51_ in tanti  continuano ad oltrepassare il ponticello dai sentieri..

h 13.43_ la polizia sul ponte è quasi circondata.. si trova i manifestanti da un lato e dall’altro.. tantissimi scendono dai sentieri..

h 13.41_ i primi  sono riusciti ad arrivare alla baita!

h 13.34_ corteo nel bosco oltrepassa il fiume.Vediamo la baita 

h 13.28_ nei boschi sopra la clarea si vede uno spiegamento enorme di polizia, carabinieri, finanza, alpini e cacciatori di sardegna.. ecco dove vanno i soldi in italia!

h 13.23_ ultimatum della digos.. il ponticello è inviolabile!! Vedremo!!!

h 13.19_ per la questura siamo 1500 …VERGOGNA!!

h 13.10_ Arrivati alle seconde reti.. il corteo si divide ancora.. vengono presi altri sentieri.. si va avanti verso il non cantiere..

h 12.41_ un tratto di rete è già venuto giù.. .. i primi #notav stanno invadendo la zona rossa!!! #diamociuntaglio

h 12.34_ Il Corteo prende i sentieri e sta davanti alle reti..

h 12.10_ Cori: TAGLIARE LE RETI NN E’ UN REATO.. il corteo è arrivato alla cappella sulla strada per giaglione.. Val di Susa  .. fra 600 metri il primo blocco della polizia!

h 12.05_ Val di Susa #notav..Procediamo senza paura verso il non cantiere della Maddalena..

h 11.59_ gli alpini #notav intonano potenti A SARA DURA.. #diamociuntaglio

h 11.53_ Il corteo prova ad andare alla baita Clarea. Tra 800 metri ci dovrebbe essere il primo blocco. 

h 11.49_ . Siamo già troppi. Sulla strada a passo di lumaca contro l’alta velocità!

h 11.45_ da questa mattina 419 notav sono stati gli identificati, 286 i veicoli controllati e tre persone denunciate a piede libero. Noi andiamo avanti.. Non un passo indietro!

h 11.42_ una fiumana di #notav.. molti ancora devono arrivare, la testa è partita.. La Val Susa non si fa spaventare e rilancia.. Taglieremo le reti!

h 11.37_ Il corteo è partito.le donne della val susa davanti.. Slogan”le donne della val susa si danno da fare sappiamo cucire ma anche tagliare”

h 11.35_ Tenaglie in mano si va verso il cantiere! 

h 11.30 _ La testa del corteo #notav è partita! Siamo tantissimi!!

h 11.20_ La testa del corteo #notav #diamociuntaglio si attesta sulla strada per il non cantiere!

h 11.10_Maroni Polizia e Stampa nn ci fermeranno mai! La campagna degli organi di informazione per boicottare la manifestazione ha avuto #EffettoContrario! Intanto a Giaglione si aspettano i notav che stanno arrivando in migliaia a piedi da Susa! La Val Susa risponde anche con i numeri! Qui la paura non è di casa!

h 11.05_ Migliaia di persone cercano di raggiungere a piedi Giaglione.. Le forze dell’ordine continuano i posti di blocco.. Al campo sportivo di Giaglione mai cosi’ tanta gente!

h 11.00_ Nella valle militarizzata riecheggia il coro A SARA DURA..per loro..

h 10.55_ si mangia, si beve e ci si riscalda prima di andare a a tagliare le reti! 

h 10.40_ Migliaia di  stanno raggiungendo il campo sportivo di Giaglione tra posti di bloccco, giornalisti e polizia!

h 10.30_ Tantissimi #notav verso Giaglione.. auto incolonnate tra Susa e Giaglione!

h 10.20_ Sale a 15 il numero di fermati mentre salivano in valle.. alcuni portati nei commissariati.. Il dispositivo di ordine pubblico è imponente, tanti check point e elicotteri che ronzano sulla testa.. la valle è blindata!!

h 10.00_ Posto di blocco anche sulla statale tra Susa e Giaglione, fermano quasi tutte le auto.. la valle è militarizzata..

h 9.35_ Perquisizioni della polizia alle auto che escono dall’autostrada di Susa. Meglio fare l’ultimo pezzo di strada per raggiungere Susa e poi Giaglione in statale. Alcuni ragazzi portati in questura.

h 9.20_ in valle c’è un massiccio spiegamento di forze dell’ordine. Sappiamo di fermi e perquisizioni nelle auto che ceracano di raggiungere Giaglione.  Tanta polizia al casello della tangenziale di Rivoli.

Media
Repubblica 23 ottobre

Tav, corteo entra nella zona rossa Le donne tagliano la rete /   Dir tv

Tav, corteo entra nella zona rossa
Le donne tagliano la rete /
Dir tv

14 fermi, paracolpi e sciarpe nere
Diretta twitter / Mappa / Galassia No Tav

Manifestazione in Val di Susa contro la costruzione della linea Torino-Lione ad alta velocità. “Siamo in 20 mila”. Bloccati manifestanti in arrivo con materiale sospetto. Allargata l’area off-limits dagli inviati M.GIACOSA, P. GRISERI, D.LONGHIN, M.PONTE

Corriere 22 ottobre

Tav, militarizzata tutta l’area intorno al cantiere. Domani la manifestazione per «tagliare le reti»

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VOLANTINO UFFICIALE DELLA MANIFESTAZIONE
23ottobrevalsusa
Di seguito il volantino distribuito dai compagn* della FAI torinese.

NOTAV. Non smarrire il sentiero

Le reti del fortino della Maddalena, il filo spinato, gli uomini in armi
sono il simbolo dell’arroganza dello Stato. Il simbolo concreto e violento
della volontà di imporre con la forza scelte non condivise.
Nella loro materialità eccessiva sono un chiaro monito: di qui non si
passa, i più forti siamo noi. La spinta a tagliarle, a riprendersi la
terra e la libertà di scegliere il proprio presente è frutto di una spinta
più etica che politica.
Quando crollano le dittature la gente non si accontenta della fine di un
regime, ma si affretta ad abbatterne i simboli.

Per questo da mesi i No Tav assediano il fortino. Ci sono state le nottate
rotte dal fragore delle bombe carta e dei petardi, annegate nel fumo dei
lacrimogeni e le passeggiate tra le vigne chiuse dal filo spinato. C’è
stato Turi sull’albero e i ragazzi che tagliavano le recinzioni, ci sono
state le pietre ai poliziotti e i bossoli di lacrimogeno in faccia alla
gente. Ci sono state le passeggiate di tutti quanti e gli assalti di chi
voleva e poteva.
C’era e c’è un movimento popolare che non si fa spaventare né dalla
violenza della polizia, né dagli assalti dei media, né dalle denunce e
dagli arresti.
C’è un movimento che si interroga giorno dopo giorno sulle scelte da
compiere e prova, non sempre con successo, a percorrere una strada
condivisa dai più.
C’è un movimento che a volte fa fatica ad affrontare uno scenario ben
diverso da quello del 2005, quando in pochi giorni la rivolta dell’intera
Val Susa obbligò il governo ad una rapida marcia indietro.

Oggi il movimento è forte e radicato ma stenta a trovare il ritmo di una
rivolta che oltrepassi il cerchio magico e maledetto delle reti del
fortino per riversarsi nelle strade, nei palazzi di chi decide, nello
sciopero generale e nel blocco di tutto quanto.
Un blocco ad oltranza, che si organizzi per resistere, un blocco popolare
dove ci siano tutti. Tutti. I giovani e i meno giovani, quelli che hanno
coraggio e quelli che il coraggio se lo devono dare, i non violenti e
quelli credono legittima la difesa, chi vorrebbe cambiare il mondo e chi
si accontenta di non farlo peggiore di com’é.
Eppure questo ritmo occorrerà trovarlo. Prima o poi proveranno a farlo
davvero il cantiere, si prenderanno la baita e spezzeranno la montagna con
la dinamite. Noi dobbiamo fermarli prima che sia tardi. Inutile illudersi
ed illudere sulla lotta di lungo periodo, perché rischiamo il logoramento,
la disillusione, la rassegnazione che hanno minato e distrutto altri
movimenti.
Non possiamo aspettarli nel fortino di Asterix, perché quella storia è già
scritta e porta impresso il marchio della sconfitta. Non si vince con la
forza contro chi ne ha il monopolio legale, non si vince contro i
blindati, i lince, gli alpini, i parà, i poliziotti, i carabinieri, i
forestali… tutto l’apparato militare dello Stato contro di noi.

La nostra forza è nelle nostre ragioni, la nostra forza e nella pratica
del confronto e nell’azione diretta non delegata a nessuno. La nostra
forza è il radicamento popolare che potrebbe – ancora una volta – rendere
ingovernabile un intero territorio. Da Torino a Chiomonte. Allora dovranno
scegliere tra spararci o andarsene. Se sapremo rimanere saldi, uniti nelle
nostre mille diversità, sappiamo bene che se ne andranno.
L’importante è non smarrire il sentiero, non divenire ostaggio delle
menzogne di media e politici, non permettere a nessuno di dividerci.

Tagliare le reti, tutti insieme, assumendoci il rischio di un gesto
illegale, accettandone le conseguenze, affrontando con serena decisione i
gas e gli idranti può essere un’occasione importante per mostrare a tutti
che i partigiani sanno muoversi bene di giorno come di notte.
Purché non si cada nella trappola predisposta dai media e dai politici
interessati a drenare consensi elettorali: non ci sono i buoni e non ci
sono i cattivi. C’è un movimento che lotta e resiste, ciascuno a suo modo,
nel rispetto di tutti e di tutte.
Importante è non ingannare noi stessi: lo Stato fa le regole che per primo
violerà, perché impone con la violenza il proprio arbitrio. Le leggi sono
il frutto dei rapporti di forza: in una società basata sullo sfruttamento
e sull’oppressione sono scritte per garantire il perpetuarsi dello
sfruttamento e dell’oppressione.
Chi si riprende la libertà di decidere rompe il vincolo della gerarchia.
Quello che facciamo trae legittimità dalla nostra volontà di impedire uno
scempio e un furto ai danni di tutti. Non si tagliano le reti perché il
fortino è illegale: le si tagliano perché sono lì per disciplinarci a
forza, per piegarci, per negare la nostra libertà di dire e di fare.
Non smarriamo il sentiero. Siamo partiti insieme e insieme faremo la
strada necessaria.

Per info e contatti:
Federazione Anarchica Torino
Corso Palermo 46 – ogni giovedì dalle 21
fai_to@inrete.it
338 6594361