UDINE/ Tutti uniti contro la crisi? Ma scusa quello non è il padrone?

Acampados!!

acampados

padrone

Dallo slogan già molto, troppo, ambiguo, di “Uniti contro la crisi” abbiamo, in ambito Udinese (tanto per cambiare)  già fatto un bel passo indietro e siamo arrivati al fenomenale concetto di “TUTTI uniti contro la crisi”, magari con il patrocinio del Comune e con l’intervento del “cittadino” Furio Honsell alla manifestazione. C’è di che indignarsi. La risposta alla crisi deve essere come in Spagna, come a New York, assembleare ed anti-istuzionale e non democraticistica ed annacquata. Un manifestare educato ed impotente, che non è in grado di tracciare nessuna linea di demacazione e che non fa paura a nessuno, in ultima analisi  giova solo a chi sta al comando a chi gestisce il potere, anche a livello periferico, anche a livello locale. Non esistono eccezioni! Non esistono ingenuità! La lotta politica non è un hobby per gente annoiata, non è un dopo scuola per giovani che devono fare carriera da grandi; è una necessità per chi deve liberarsi dai meccanismi di dominazione e di sfruttamento; è una necessità per chi vuole salvare il Pianeta dalla voracità del capitalismo che sta distruggendo le basi stesse della vita!

Autogestione: desiderio del presente, necessità del futuro, avevamo scritto dopo lo scombero del CSA nel dicembre 2009.

Quel futuro è oramai alle porte

Segue volantino

 

 

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PREPARIAMOCI

 

 

AL PEGGIO,

 

 

 

ma nel modo migliore

 

 

Dichiarazioni di Jean-Claude Trichet, presidente della Banca centrale europea dell’11 ottobre 2011

“La crisi del debito ha ormai raggiunto dimensione sistemica e nelle ultime tre settimane è peggiorata”.

“Nell’ultimo mese – ha spiegato il governatore Bce – lo stress sul debito sovrano si è spostato dalle economie più piccole a quelle dei maggiori paesi dell’Unione europea. Segni di tensione sono evidenti in molti mercati dei bond governativi europei, mentre l’alta volatilità sui mercati azionari indica che le tensioni si sono allargare ai mercati dei capitali di tutto il mondo”

 

Se la crisi è sistemica … che la paghi il sistema, verrebbe da dire, solo che i ricchi, i corrotti, gli speculatori, i mafiosi di ogni colore che hanno indebitato tutti noi, i soldi se li terranno ben stretti. La risposta alla crisi deve essere quindi necessariamente di tempi lunghi, strategica, auto-organizzata ed autogestita e con una impostazione politica non condizionabile da partiti ed istituzioni.
Dobbiamo acquisire e migliorare i segnali che ci sono arrivati dalla Spagna, da New York, dalla Grecia e da molte altre parti del mondo. Dagli indignados agli acampados si concretizza l’idea e la necessità di una organizzazione stabile della protesta. A crisi già avanzata, nel dicembre 2009, quando i Carabinieri hanno sgomberato e sequestrato il CSA di Via Scalo Nuovo ad Udine, sulla base della nostra più che ventennale esperienza autogestionaria, la realtà delle cose ci è diventata sempre più chiara: Autogestione desiderio del presente, necessità del futuro. Oggi possiamo dire che quel futuro è già iniziato e che c’è la necessità di auto-organizzarsi e di riconquistare uno spazio sociale autogestito per organizzare la nuova socialità, la nuova cultura, la nuova politica in grado di permetterci la riconquista delle speranze che invece la crisi sistemica del sistema capitalista, statale, bancario, speculativo ci sta negando. Un luogo fisico adeguato, una casa comune, costruita su fondamenta morali e politiche solide è un passaggio storico basilare in ogni situazione nella quale si intenda far fronte in maniera collettiva ed autoorganizzata ad una realtà sempre più pesante. Ad Udine ci sono vari spazi che posso essere utilizzati. Uno di questi è certamente l’ex macello di Via Sabbadini e ribadiamo, dopo la sortita tattica del mese di agosto, che ha fatto tanto infuriare Honsell, (ma chi crede di essere?) che aspetteremo ancora un po’, ma, se quel posto rimarrà inutilizzato, ci riterremo legittimati a non lasciarlo in stato di abbandono. Non è l’unico posto, di proprietà pubblica, che potrebbe essere autogestito, per esempio anche Villa Toppani (vicino al Teatro Giovanni da Udine) non pare che verrà effettivamente recuperata dalla Provincia che ne è proprietaria. Non ci dilunghiamo su altri esempi. Rilanciamo quindi anche noi la questione degli “spazi sociali autogestiti” che devono peraltro essere adeguati per garantire una effettiva attività molteplice ed estesa. La nostra azione collettiva deve prefigurare le modifiche sociali ed ecologiche necessarie per garantire un futuro al Pianeta Terra e ai suoi abitanti che oramai hanno raggiunto la quota di 7 miliardi.
Oggi più che mai è necessario pensare globalmente ed agire localmente e fare le cose giuste se vogliamo avere ancora delle speranze per il futuro.

 

Questo pomeriggio sabato 15 ottobre

 

ci ritroviamo in Piazza XX settembre dalle 15.00 alle 20.00

dalle 18.30 alle 20.00 proiezione di filmati No Tav e di solidarietà con la “Valle che Resiste”

* Contro la crisi
* Per gli spazi sociali autogestiti
* Contro la TAV e le “Grandi Opere Inutili”
(= distruzione ambientale + debito pubblico)
* Contro i deliri securitari e le telecamere nelle scuole
* Per una società ecologica, libertaria, autogestita

 

A cura del Centro Sociale Autogestito (in esilio) Fip Ud via scalo nuovo 14 10 2011