Continua l’attività NO TAV ad Udine e in Provincia
Superate le 400 visite | Foto | Bruxelles
Buona riuscita dell’iniziativa pomeridiana – serale di sabato 1° ottobre ad Udine. Alcune centinaia di persone si sono avvicendate alla proiezione dei filmati del “TG in Piazza” sulla repressione in Valsusa e sulla tratta Veneto-Friulana del Corridoio 5. Sono stati distribuiti 400/500 volantini, in maniera selezionata, soprattutto alla gente che circolava nella Piazza attorno al presidio, ai comizi e alle proiezioni. |
Foto incompleta del pubblico posto quasi a cerchio attorno allo schermo
Il Piccolo del 19/09/11 “Porto, nuovo piano per ristrutturare la rete ferroviaria
Lo studio affidato dall’Istiee e Unicredit all’ingegner Goliani per movimentare 37 treni al giorno e 800mila teu all’anno di Riccardo Coretti
Una serie di interventi sulla rete ferroviaria in grado di movimentare nel Porto di Trieste fino a 1,4milioni di Teu, senza aspettare l’Alta capacità. Con diversi scenari finanziabili senza cifre astronomiche, uno studio sull’accessibilità ferroviaria – in vista del superporto Trieste-Monfalcone – spiega, in linea di massima, perché non servirebbero trent’anni di attesa per avere una rete ferroviaria adeguata a servizio dello scalo giuliano. Considerando che, per il momento, sarebbe un sogno superare i 400mila Teu all’anno, si può facilmente capire quanto sia interessante questo studio per un futuro a breve e medio termine. L’autore delle ipotesi descritte di seguito è qualcuno che di ferrovie se ne intende: l’ingegner Mario Goliani, già Direttore compartimentale infrastrutture per le Ferrovie dello Stato a Trieste, che ha operato per conto dell’Istiee (Istituto per lo Studio dei Trasporti nell’Integrazione Economica Europea), a sua volta incaricato da parte di Unicredit. Nello studio sono stati analizzati diversi scenari con interventi e capacità infrastrutturali in aumento progressivo, tenendo conto anche del porto di Monfalcone. Per quanto riguarda lo scalo triestino, mantenendo le linee esistenti ma con un funzionamento 24 ore su 24 e potenziando tutte le capacità per trasporto container, si potrebbero raggiungere i 37 treni al giorno per un massimo di 560.000 Teu all’anno. Utilizzando nuovi locomotori e carri merci di tipo più efficiente e con interventi sul sistema elettrico di alimentazione, i 37 treni al giorno potrebbero portare fino a 800.000 Teu all’anno. Con la ristrutturazione della stazione di Campo Marzio, nuove tecnologie di controllo sulla tratta Trieste-Monfalcone – Ronchi, per un costo di massima di 160 milioni (compresa Monfalcone), si potrebbero raggiungere i 57 treni al giorno e quasi 1,2 milioni di Teu l’anno. Questa ipotesi, sfruttando anche le stazioni di Aquilinia e Servola, sarebbe l’ideale per la piattaforma logistica, il Molo VIII e i traghetti in zona industriale. L’ultimo scenario ipotizza l’ampliamento degli impianti ferroviari presso Trieste e Monfalcone, con un costo di massima attorno ai 330 milioni di euro: Trieste arriverebbe a 68 treni al giorno per 1,44 milioni di Teu all’anno. …” (Nota. 1 TEU è un container da 20 piedi cioè 6,1 metri)
A cura di NO TAV-Udine aderente al Coordinamento dei Comitati NO Tav del Veneto e del Friuli VG >>> Ci trovi anche su Facebook <<< |
Seconda parte del volantino
· il Treno ad Alta Velocità assicura tempi di percorrenza veloci solo se le fermate sono a 200-300 Km l’una dall’altra;
· il Treno ad Alta Velocità ha bisogno di diverse migliaia di passeggeri al giorno per compensare i costi di costruzione, esercizio e manutenzione;
MA
CHE FARE?
· riorganizzare il sistema ferroviario per favorire un maggior utilizzo della ferrovia a scapito della strada;
· curare la qualità del servizio ed aumentare l’offerta all’utenza;
· realizzare quanto prima il trasferimento strategico del trasporto merci da gomma a rotaia attraverso l’ammodernamento della rete ferroviaria esistente;
· migliorare la manutenzione sostituendo ed incrementando il materiale rotabile;
Abbiamo bisogno di risposte funzionali a breve tempo, non di costosissime ed impattanti cattedrali nel deserto, che incidono ed incideranno ancora di più nel debito pubblico, con tempi di esecuzione pluridecennali, disagi per la cantierizzazione e solo una servitù di passaggio per i territori attraversati!
Questi sono gli amari frutti dell’attuale sistema economico.
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I No Tav vanno a Bruxelles
Delegazione del Fvg lunedì in audizione alla Comunità europea
BAGNARIA ARSA I rappresentanti del Friuli Venezia Giulia con la Petizione contro la Tav del Corridoio 5 (iscritta con il numero 900/2007), sono stati invitati, lunedì, per un’audizione alla Comunità europea di Bruxelles, dove si riunirà lla Commissione Petizioni in cui si parlerà di Tav. All’audizione parteciperanno anche i rappresentanti delle Petizioni della Val di Susa. «Ancora una volta- affermano i No Tav del Fvg -, come avvenne un anno fa, sarà l’occasione per sottolineare l’inutilità, gli impatti ambientali dovuti anche alla cantierizzazione e i costi elevatissimi a carico della collettività che risultano evidenti nel Progetto preliminare della Venezia Trieste. Da Rfi a Moretti a Golliani (estensore di uno studio sull’alta capacità) ricordiamo le esplicite dichiarazioni che hanno confermato le notevoli capacità residue della linea storica attuale. Ciò non bastasse, ci sono i tagli di collegamenti nazionali e la qualità del servizio che fa arrabbiare quotidianamente i pendolari in attesa pure degli aumenti di tariffe come prospettato dal gestore». I Comitati, ribadiscono la necessità di investire sull’ammodernamento e potenziamento della linea storica sottoutilizzata. Tutto ciò permetterà di ottenere risultati in breve tempo, con costi notevolmente più contenuti e un controllo più accurato sulla qualità dei lavori. Tra i No Tav del Fvg e del Veneto è stata decisa la formazione di un coordinamento. (f.a.)