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Messaggero Veneto SABATO, 17 SETTEMBRE 2011 Pagina 43 – Provincia
La Regione cambia il progettista per l’alta velocità
I comitati No Tav denunciano: «Costi dell’opera triplicati L’ingegnere esautorato perché ha detto troppe verità»
SAN GIORGIO DI NOGARO L’ingegner Carlo Comin non è più il progettista della tratta Trieste- Venezia per l’Alta velocità/Alta capacità in Friuli Venezia Giulia: secondo i No Tav, sarebbe stato «esautorato per aver detto troppe verità!». Questa è la novità più significativa, oltre a quella dell’aumento dei costi dell’opera, che passano dai 2,3 miliardi di euro agli attuali 8 miliardi, del botta e risposta avutosi giovedì sera a Villa Dora di San Giorgio di Nogaro tra il portavoce dei Comitati No Tav Paolo De Toni e l’europarlamentare del Pd Debora Serrachiani sulla realizzazione della contestatissima opera infrastrutturale in Fvg. Lo “scontro” è stato possibile grazie all’offerta fatta dal segretario locale del Pd, Davide Bonetto, ai No Tav, che avevano indetto un presidio davanti a Villa Dora, al quale hanno partecipato una sessantina di manifestanti, per dar loro modo di chiarire alcune tensioni in merito ai cantieri della Val di Susa e sul tracciato Trieste- Venezia della Tav. La Serrachiani, pur rispondendo alle domande di De Toni, non ha comunque convinto i No Tav, i quali sostengono che in realtà le sue sono state delle «non risposte». L’europarlamentare del Pd, per quanto riguarda il Fvg, ribadendo che quest’opera «è un’opportunità per il Paese e soprattutto per la Regione Fvg, pena il declino che come abbiamo sempre detto, bisogna contrastare con progetti sostenibili», ha evidenziato che dai tempi dell’assessore Sonego il progetto è molto cambiato «sia per quanto riguarda l’attraversamento del Carso sia per la velocità nella Bassa». «Ma allora- si chiedono i No Tav-, questo è un progetto tecnico neutrale o dipende dal politico di turno? E se in Regione ci fosse ancora Illy, sarebbero ancora previsti i tunnel sotto la città e la Trieste-Divaccia in galleria? Inoltre, ammettendo che i costi sono saliti, uno pensa: perché allora non fermarla subito». La Serrachiani ha inoltre ribadito che il progetto della tratta Trieste-Venezia non risponde a ciò che è stato firmato dai sindaci, «allora – sostiene De Toni – vuol dire che questi sono privi di volontà politica e che quindi sono in mano a Regione e Governo». Rispondendo poi alle domande del volantino delle “Dumbles” inerente l’arresto di Nina e Marianna in Valsusa, l’europarlamentare friulana si è detta contraria, in quanto l’arresto è assurdo, «ma perché non si è dissociata dalle squallide dichiarazioni dell’esponente del Pd, tale Esposito?».
Francesca Artico
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L’articolo del MV di venerdì 16 settembre
VENERDÌ, 16 SETTEMBRE 2011 Pagina 44 – Provincia
«Senza Tav si andrà verso il declino»
L’eurodeputato Serracchiani a San Giorgio: ma il progetto non rispetta gli accordi coi Comuni
SAN GIORGIO DI NOGARO Arriva e passa oltre, davanti a quelle che dovevano essere le “forche caudine” dei comitati No Tav di Paolo De Toni. Debora Serracchiani non si fa intimorire e nonostante gli ironici applausi resta sorridente ed entra in Villa Dora per il convegno sullo sviluppo dell’Aussa Corno, non senza però aver detto la sua verità sulla Valsusa. «Non è accettabile che qualcuno divulghi opinioni senza fondamento per screditare il mio buon nome e con esso la credibilità del Pd – dice l’europarlamentare – ognuno è libero di considerare oro colato le parole dell’onorevole Vattimo e farsene quel che vuole, ma non di usarle come metro con cui misurare la mia coerenza e tantomeno la mia moralità. Ancora più intollerabile è l’accusa che mi sia a qualsiasi titolo prestata a dichiarare il falso alle massime autorità europee. Se per Vattimo i cantieri non erano stati aperti in tempo, per tutti gli altri compreso il commissario Kallas invece erano stati aperti». La Serracchiani sottolinea che «l’attenzione esclusiva che mi dedicano da qualche mese i comitati No Tav merita invece qualche riflessione: non mi sembra che eguale solerzia si muova nei confronti della Regione né di alcun esponente del centrodestra, cioè chi operativamente dovrebbe lavorare proprio per la Tav. Né una parola sulla terza corsia della A4. Ribadisco che l’alta capacità è un’opportunità per il Paese e soprattutto per il Fvg e che senza un forte sviluppo del sistema infrastrutturale, soprattutto porti e ferrovie, il destino della comunità regionale è di declino che però bisogna contrastare con progetti sostenibili. A fine 2010 – dice – è stato presentato il nuovo progetto che produce rettifiche rispetto ai progetti originari sia sull’attraversamento del Carso sia per le velocità nella Bassa. Questo nuovo progetto non rispetta gli accordi presi coi Comuni». Francesca Artico