Messaggero Veneto VENERDÌ, 22 GENNAIO 2010 Pagina 5 – Udine
Domani la “storia” del Centro sociale in piazza Lionello
Domani il Centro sociale autogestito organizza un presidio informativo in piazzetta Lionello. A partire dalle 17 verranno trasmesse diverse «immagini significative» dei 22 anni di storia del Centro sociale.
«Rivendichiamo con forza – dicono gli organizzatori – la riapertura di spazi sociali autogestiti a Udine e la necessità di una mobilitazione di massa contro la svolta autoritaria in atto, in un Paese in cui la “caccia al nero” di Rosarno rischia di diventare la tragica normalità. Mentre l’opera di mediazione promessa dal sindaco Honsell e dall’assessore Franzil non sembra produrre alcun effetto tangibile (al momento non è neppure dato di conoscere la disponibilità delle ferrovie ad una trattativa) il Csa ha quindi deciso di organizzare un incontro per far conoscere la storia e l’attività del centro. Ricordiamo che è attualmente in corso un processo per occupazione a carico di 36 persone, altre 11 sono state successivamente denunciate per lo stesso motivo e il CSA è stato oggetto di un “sequestro preventivo” da parte dei carabinieri. L’accusa nei confronti del Csa – concludono – consiste essenzialmente nell’aver cercato di salvare dal degrado lo stabile di via Scalo nuovo, abbandonato da anni dalle ferrovie e ridotto ad una vera e propria discarica abusiva
«Rivendichiamo con forza – dicono gli organizzatori – la riapertura di spazi sociali autogestiti a Udine e la necessità di una mobilitazione di massa contro la svolta autoritaria in atto, in un Paese in cui la “caccia al nero” di Rosarno rischia di diventare la tragica normalità. Mentre l’opera di mediazione promessa dal sindaco Honsell e dall’assessore Franzil non sembra produrre alcun effetto tangibile (al momento non è neppure dato di conoscere la disponibilità delle ferrovie ad una trattativa) il Csa ha quindi deciso di organizzare un incontro per far conoscere la storia e l’attività del centro. Ricordiamo che è attualmente in corso un processo per occupazione a carico di 36 persone, altre 11 sono state successivamente denunciate per lo stesso motivo e il CSA è stato oggetto di un “sequestro preventivo” da parte dei carabinieri. L’accusa nei confronti del Csa – concludono – consiste essenzialmente nell’aver cercato di salvare dal degrado lo stabile di via Scalo nuovo, abbandonato da anni dalle ferrovie e ridotto ad una vera e propria discarica abusiva
… e portate le bandiere No Tav !!!