FERROVIE: ecco l’esposto che ha inguaiato Moretti

Messaggero Veneto del 24/06/11

Trenitalia, ecco l’esposto che ha inguaiato Moretti

di Natalia Andreani ROMA C’è anche un esplicito riferimento alla strage ferroviaria avvenuta a Viareggio il 28 giugno del 2009 nell’esposto contro Trenitalia finito agli atti dell’inchiesta P4. «Una dettagliatissima denuncia riguardante abusi d’ufficio, irregolarità, turbative d’asta, frodi inerenti appalti gestiti da Trenitalia spa» e nello specifico da alcuni personaggi legati all’amministratore delegato del gruppo Mauro Moretti, scrivono i pm, che l’imprenditore napoletano Giuseppe De Martino, direttore e socio di maggioranza della Ib Italiana Brakers (società di produzione di sistemi frenanti partecipata al 35 per cento da Luigi Bisignani e in ugual misura da Iritec Finmeccanica) si apprestava a consegnare alla procura di Napoli negli ultimi giorni del giugno scorso. Cosa che avrebbe fatto se ad ostacolarlo non fossero intervenuti Bisignani, che non voleva scontrarsi col vertice di Ferrovie e in particolare con Moretti, e l’onorevole Alfonso Papa che con Moretti, ora indagato per favoreggiamento, ebbe poi un colloquio. Secondo l’ad di Trenitalia (ma la procura non gli ha affatto creduto) Papa lo chiamò per lamentarsi della maleducazione di un controllore. In quell’esposto De Martino affermava, pezze d’appoggio alla mano, l’illecita esclusione dalle gare di Trenitalia sui sistemi frenanti per l’alta velocità in favore di ditte amiche, ma soprattutto la mancata omologazione di un nuovo tipo di ceppi freno per carri merci messo a punto già nel 2000 con risultati «assolutamente positivi» sotto il profilo dell’efficienza e delle sicurezza, come ha riconosciuto ad un certo punto lo stesso gestore ferroviario: un calvario di ostacoli, di rinvii e di inspiegabili ritardi durante i quali anche le prove in esercizio, che in genere non superano l’anno, si sono invece protratte per quasi cinque anni, fino al maggio 2006. E ancora oggi il report ufficiale con i risultati, necessario per autorizzare l’utilizzo dei ceppi in ambito internazionale, non è stato consegnato. «Il tutto nonostante sia in atto una campagna europea – lamentava De Martino – per la sostituzione dei ceppi in ghisa proprio con i nuovi ceppi in composito organico». I ceppi freno in ghisa, aggiungeva Martino, «comportano molti inconvenienti in quanto in frenata provocano fortissimi stridii fonte di inquinamento acustico, rischiosi pattinamenti e scintillii causa d’incendio dei sottocassa». A questo punto De Martino annota: «Salvo i dovuti accertamenti in corso presso la magistratura di Lucca, lo scintillio provocato dai ceppi in ghisa a contatto con la ruota in frenata potrebbe essere la concausa dello scoppio di cui al drammatico incidente ferroviario di Viareggio costato la vita a tante persone»