Messaggero Veneto GIOVEDÌ, 23 GIUGNO 2011 Pagina 11 – Economia
Tav, il ministro frena «Costi troppo elevati»
Matteoli sulla Milano-Venezia-Trieste: non c’è certezza economica per l’opera. Serracchiani: trattati come colonia. L’Ance Veneto: chiarisca una volta per tutte
ROMA «Il governo si è impegnato sulla realizzazione del Terzo Valico Milano-Genova e della Torino-Lione». È quanto ha ribadito il ministro delle infrastrutture Altero Matteoli alla presentazione del piano d’impresa del gruppo Fs rilevando come per l’alta velocità Milano-Venezia-Trieste «i costi sono notevolissimi e non si può dire di avere la certezza economica che l’opera verrà realizzata». Un fulmine a ciel sereno che ha scatenato la protesta e le preoccupazioni dell’Ance Veneto e dell’Eurodeputata Debora Serracchiani. «Occorre chiarire una volta per tutte che ruolo ha la linea ad Alta Velocità Milano-Venezia-Trieste nel quadro delle priorità di sviluppo infrastrutturale di questo Paese», dice l’Ance del Veneto. «Giovedì scorso – spiega Luigi Schiavo, presidente dell’Ance – l’Alta capacità ferroviaria era stata inserita nell’accordo quadro Governo-Regione, sottoscritto dallo stesso ministro, come opera di preminente interesse nazionale. Lo stesso ministro, una settimana dopo, parla di difficile realizzazione dell’opera. Occorre chiarire una volta per tutte». «Una chiarezza doverosa – aggiunge – per l’impegno che le imprese del territorio intenderanno attuare in termini di programmazione e di investimento. Come costruttori non ci tiriamo indietro rispetto alla disponibilità data e andiamo avanti con il nostro progetto». «È intollerabile che il Nordest sia trattato da un ministro della Repubblica con la sufficienza che si riserva a una colonia», aggiunge l’europarlamentare del Partito democratico Debora Serracchiani, componente della commissione Trasporti. «Matteoli – prosegue – non soltanto ha avanzato dubbi pesantissimi sulla tratta Milano-Venezia ma ha taciuto del tutto sul ramo Venezia-Trieste, mettendo in dubbio nè più nè meno che la realizzazione di un progetto prioritario europeo, per il quale peraltro l’Italia ha già ricevuto e impegnato fondi comunitari». Secondo Debora Serracchiani «la superficialità con cui sono state fornite valutazioni di questo peso, le cui conseguenze sono state già denunciate dalle categorie produttive e che avrebbero conseguenze catastrofiche per la credibilità del nostro Paese, richiedono un’immediata spiegazione e una formale smentita – conclude l’eurodeputato – dal Governo italiano». Nessun commento, per adesso, dalla giunta regionale del Friuli Venezia Giulia.