IL PICCOLO Domenica, 15 maggio 2011
La Tav alternativa è subacquea
L’architetto De Simone propone tratti sottomarini a fianco di Costiera e laguna di Grado e Marano
di Silvio Maranzana
TRIESTE. Nelle pianure veneta e friulana per lunghi tratti in galleria. Non così, al contrario di quanto previsto dal progetto Rfi/Italferr, in provincia di Trieste dove i treni dovrebbero invece correre sotto il mare. È la Tav subacquea proposta dall’architetto Fernando De Simone. «Scavare sotto il Carso rappresenta un’incognita enorme – sostiene De Simone – si rischiano frane e conseguenti deviazioni forzose e impreviste del tragitto con forti aggravi di spesa e di tempo». In base al progetto originario, dei 23 chilometri e 345 metri di tragitto previsti entro i confini provinciali, ben 21 chilometri e 669 metri dovrebbero svilupparsi in galleria. Un’operazione rischiosa secondo quanto già denunciato dal Wwf: «Facendo un tunnel di neanche 3 chilometri per la Grande viabilità triestina ci si è imbattuti nella Grotta impossibile. Cosa succederà se si dovrà scavare per oltre 21 chilometri?» Ecco spuntare allora l’alternativa sottomarina. «Molto più agevolmente – sostiene De Simone – un tunnel può essere realizzato sotto il livello del mare. Proprio a perpendicolo sotto la sede della strada costiera triestina, se gli studi evidenzieranno che ciò è possibile. Se così non fosse, appena al largo della costa perchè in quella zona l’acqua è profonda non più di 10-15 metri. Si tratta di scavare cinque metri sotto il mare, in particolare per realizzare un tratto lungo poco più di 20 chilometri che unirebbe Monfalcone a Trieste: una sorta di tunnel sotto la Manica in formato ridotto, o simile a quello parzialmente sottomarino che unisce Copenhagen a Malmoe. In questa galleria subacquea i treni potrebbero viaggiare a una velocità costante di 120 all’ora evitando le frenate “terrestri”. Il progetto Rfi/Italferr rivela infatti come i treni lanciati a 250 orari fin quasi a Ronchi dovrebbero quasi “inchiodare” ad Aurisina scendendo fino a 60 all’ora in corsipondenza con una serie di interconnessioni che li porterebbero poi a inserirsi nell’attuale circonvallazione ferroviaria triestina. L’alternativa De Simone prevede un percorso lungo la linea di costa anche in Veneto e in Friuli con altri due brevi segmenti che “affonderebbero” in acqua rispettivamente nella laguna di Venezia e in quella di Marano. I treni dell’Alta velocità non avrebbero fermate intermedie tra Mestre e Trieste. Ma le stazioni di Mestre, Tessera, Jesolo, Caorle, Lignano e Ronchi sarebbero dotate di un binario bypass che permetterà sulla stessa linea tra un treno Alta velocità e l’altro l’inserimento di vetture merci dell’Alta capacità e quelle di una metropolitana». «La spesa complessiva – afferma De Simone – supererebbe di poco i 5 miliardi di euro, contro i 7,5 a causa del percorso più lungo di quella relativa al progetto originario. Se si mettessero a operare in contemporanea due squadre robuste: una da Mestre e una da Trieste, i lavori potrebbero durare solltanto quattro anni». La proposta alternativa è stata inviata ai governatori del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo e del Veneto, Luca Zaia, oltre che ad alcuni sindaci. Finora nessuna risposta.