CSA sequestro e futuro/ Furibondo attacco della destra. Ma chi è Massimo Blasoni ?

Dopo “muse di Doordul” e “tutti lo chiamano Volpe”  ecco che arriva un prodotto della numerosa prole politica biasuttiana

CHI E’ MASSIMO BLASONI?

E’ proprio uno “blasonato”; ha un bel curriculum di “squisitezze”, non c’è che dire.

Messaggero Veneto DOMENICA, 10 GENNAIO 2010

Pagina 5 – Udine

Centro sociale: Blasoni critica Honsell

Il consigliere regionale Pdl: il sindaco trascura associazioni benemerite come la Cri

Nuovo attacco del centro-destra al sindaco Furio Honsell per il diverso grado di attenzione che riserverebbe al centro sociale autogestito da una parte e alle altre associazioni, Croce rossa compresa, dall’altra. A lanciarlo questa volta è il consigliere regionale del Popolo della Libertà, Massimo Blasoni.
«Sulla questione del centro sociale ci aspettiamo dal comune di Udine una presa di posizione chiara» esordisce Blasoni.
«Dopo lo sgombero del Csa dallo Scalo ferroviario – spiega – la giunta comunale cittadina ha detto a più riprese che intende aiutare il Centro sociale a trovare una nuova sede. Ci pare un comportamento poco serio, soprattutto considerando le tante associazioni che ancora oggi non hanno un luogo in cui riunirsi e che certamente non si sognano di occupare spazi non propri».
A fine dicembre il Pdl cittadino aveva già preso una dura posizione in merito, affiggendo trecento manifesti che invitavano Honsell a occuparsi meno del centro sociale e più delle associazioni di volontariato.
Oggi Blasoni rilancia ricordando come «mentre alcuni assessori promettono di occuparsi del Centro sociale, il Comune di Udine ha già inviato formale comunicazione a molte associazioni perché lascino le loro sedi. Tra queste vi è la Croce rossa, ma non soltanto. Per queste però il Comune non pare adoperarsi come sta facendo per il Csa dopo lo sgombero dallo Scalo ferroviario».
«Da quando – ricorda Blasoni – il Centro sociale autogestito si è appropriato dell’ex mercato ortofrutticolo di via Volturno, la nostra città ha tollerato l’occupazione di spazi non propri da parte di questi gruppi di anarchici. Ci sono molte associazioni, spesso anche meritorie e attive nel campo del volontariato sociale, che non hanno una sede o faticano a trovarla: non si capisce perché dovremo accettare che qualcuno possa semplicemente violare ogni legge di convivenza civile, occupando spazi non suoi».
«Il comune, in questo caso – sottolinea Blasoni – sembra andare addirittura oltre: aiuta il Centro sociale che predica l’illegalità e dimentica tutti gli altri. Un comportamento inaccettabile»

 

Dopo “muse di Doordul” e “tutti lo chiamano Volpe”  ecco che arriva uno della numerosa prole politica biasuttiana

CHI E’ MASSIMO BLASONI?

E’ proprio uno “blasonato”; ha un bel curriculum di “squisitezze”, non c’è che dire

 

Dal sito del meetup di Grillo

http://www.meetup.com/Gruppo-Beppe-Grillo-Udine/messages/boards/view/viewthread?thread=3825986

42 anni, imprenditore, co-titolare del gruppo Sereni Orizzonti (18 case di riposo nel Nord Italia, 400 dipendenti e 8 milioni di euro investiti soltanto negli ultimi 4 mesi).

Da giovane aderisce alla Dc. A 22 anni apre la sua prima azienda e a 24 alle comunali come outsider ottiene 1423 preferenze, un record vista l’età.

Biasurttiano, nel ’90 è vicepresidente Iacp.

Nel ’93 c’è uno storico scontro con Adriano Ioan per una candidatura alle regionali: 13 ore di scontro tra biasuttiani e morotei.

Approda tra i primi in Fi, partito per il quale si candida alle comunali del ’95: è primo tra gli eletti.

Viene travolto da Tangentopoli (ne è stato coinvolto direttamente e ne è uscito con il patteggiamento) e si defila dalla politica, da cui rimane ai margini per 7 anni, fino al ritorno in campo per le regionali 2003. Nuovo primo posto nella Cdl in Provincia e in assoluto a Udine.

Nel 2003 viene condannato a 8 mesi di reclusione per omicidio colposo, assoluzione perché il fatto non sussiste per abuso d?ufficio ed esercizio abusivo della professione medica.

Curiosità: i seggi volanti

Tornando indietro nel tempo, nel 2003, si parlava dei “seggi volanti”.

Sulla questione sollevata dalla denuncia della Margherita del Friuli, la Prefettura di Udine asserisce che non era sua competenza assegnare l’autorizzazione per l’allestimento dei seggi “volanti” (es. nelle strutture di cura e ricovero per anziani).

Risulta che la responsabilità dei questa autorizzazione era dell’Ufficio elettorale del Comune di Udine.
L’ufficio elettorale di Udine avrebbe rilasciato autorizzazione alla società “Sereni Orizzonti” (7 strutture in nella provincia di udine, di cui 3 in città).

Sembrerebbe che molti dei parenti di anziani ricoverati nelle strutture di “Sereni Orizzonti”, in quei giorni siano stati raggiunti da telefonate con la richiesta, non di rendersi disponibili per accompagnarli al seggio, ma di fornire i pazienti ricoverati dei documenti per il voto. Ciò sarebbe accaduto anche per ricoverati molto avanti con gli anni o in cattive condizioni di salute, che da 10 o più anni non votavano.

Massimo Blasoni era il presidente della società “Sereni Orizzonti” e allo stesso tempo candidato al consiglio regionale per Forza Italia.

Da queste notizie, si potrebbe pensare un eventuale “pilotamento del voto” per gli anziani ricoverati nelle sue strutture.

Fonti e links:

http://messaggerovene…

http://www.itaca.coop…

.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.

E ancora

Testo completo a  questo link

CONSIGLIO REGIONALE FVG SEDUTA 1.10.03 MOZIONE D’ORDINE
Ill.mo sig. Presidente, i sottoscritti consiglieri regionali, componenti della Giunta delle elezioni,
premesso che la Giunta delle elezioni ha proposto all’Aula la convalida anche del consigliere
regionale Blasoni Massimo; considerato che, da approfondimenti effettuati in seguito alla predetta decisione della Giunta delle elezioni è sorto il dubbio sulla candidabilità del predetto alla luce delle seguenti considerazioni:
–    egli ha subito in data 23.4.99 con sentenza 142/99 del Tribunale Udine ex art. 444 cpp l’applicazione della reclusione di anni uno, mesi nove e gg. 10, pena sospesa, per n. 20 delitti che possono rientrare nella previsione dell’art. 15 della L.19.3.90 n.55 (corruzione aggravata quale vice presidente dello IACP, bancarotte fraudolente delle società Sanitalia e Ares, delitti fiscali e reati societari, appropriazione indebita aggravata);

 

 

 

E infine ……… mole il bevi e va planc

 

IL MESSAGGERO VENETO del 17/11/2009
Etilometro fatale: patente sospesa a Blasoni
di ANGELO O. CHIARENZA
Le forze dell’ordine lo hanno fermato alle 3 del mattino di domenica a Tavagnacco e in seguito agli accertamenti hanno constatato che Massimo Blasoni guidava la sua vettura in stato di ebbrezza. Immediate sono scattate le misure secondo quanto previsto dal secondo comma dell’articolo 186 del codice della strada: il noto esponente politico è stato denunciato in stato di libertà e contestualmente gli è stata sospesa la patente di guida per un periodo che va da tre a sei mesi. Inoltre dovrà pagare un’ammenda tra i 500 e i 2 mila euro. La misura in cui è incappato Massimo Blasoni nella notte fra sabato e domenica ha riguardato altri nove automobilisti sorpresi dai controlli a tappeto effettuati dai carabinieri nella provincia di Udine. I controlli, secondo quanto reso noto dal comando udinese dell’Arma, sono stati effettuati utilizzando etilometri in posti di blocco predisposti nei comuni di Tavagnacco, Palazzolo dello Stella, Artegna, Cavazzo Carnico e Trasaghis. Gli automobilisti denunciati hanno un’età compresa fra i 22 e i 56 anni. Massimo Blasoni ha sottolineato che il controllo a cui è stato sottoposto ha «riscontrato un tasso alcolemico di 0,66 grammi per litro, ovvero di appena 0,16 g superiore alla soglia consentita. Sono stato a cena fuori e ho bevuto due bicchieri di vino. Apprezzo il lavoro dei carabinieri e delle forze dell’ordine e vorrà dire che da ora in poi, per non rischiare multe e altro, pasteggerò con l’acqua». Non è la prima “disavventura” automobilistica, quella di domenica, capitata al consigliere regionale del Pdl. Alla fine di febbraio di due anni fa, infatti, incappò nei controlli, questa volta della Polizia. Allora, a bordo della sua potente Porsche Carrera 991 venne sorpreso nel tratto autostradale dell’A23, nel territorio di Treppo Grande, a sfrecciare alla considerevole velocità di 197 chilometri orari dove il limite è di 130. Il telelaser non gli diede scampo. All’epoca gli venne ritirata la patente, pagò una multa di 357 euro e gli furono decurtati dieci punti.