Singolare manifestazione degli studenti ad Udine, neanche piccola, essendo pomeridiana e comunque ben riuscita, in particolare per i contenuti che costituiscono quindi una buona premessa per il futuro.
Oltre a quelli specifici della scuola, sono stati tanti i temi trattati nelle fermate del corteo e nel dibattito in Piazza Venerio: gli spazi sociali, la repressione, i CIE, l’immigrazione, Vik, la Palestina, il nucleare, le energie rinnovabili, il diritto al futuro.
Limitativo e riduttivo invece, il resoconto della stampa.
Rassegna stampa
Messaggeron Veneto MERCOLEDÌ, 20 APRILE 2011 Pagina 21 – Cronache
Sit-in in piazza per le borse di studio
Una cinquantina di studenti delle superiori di Udine sono scesi in piazza, ieri, per chiedere garanzie sul funzionamento della scuola pubblica. Una manifestazione, svoltasi in contemporanea nei 4 capoluoghi regionali grazie al Coordinamento studenti, che si è caratterizzata per la proposta di una legge regionale sul diritto allo studio. «L’accesso alla conoscenza è il presupposto per potersi definire liberi – ha spiegato Giovanni Lupieri del Movimento studentesco – e, per questo, riteniamo che il Governo e le autorità stiano intenzionalmente creando una società non libera. Sono infinite, infatti, le barriere economiche e sociali che ogni giorni impediscono l’accesso al sapere e alla scuola a migliaia di persone. Da più di 10 anni il governo ha demandato la questione del diritto allo studio, e cioè il sostegno a queste famiglie, alle regioni. Ma la legge regionale del Friuli Vg risale al 1980 e oggi è inadeguata: carente nei criteri più basilari d’intervento, di positivo c’è soltanto la prassi del comodato d’uso dei libri di testo». Ecco perché i ragazzi chiedono borse di studio che abbiano come criteri prioritari la situazione economica di provenienza e il rischio di abbandono scolastico, con norme di reddito diretto (un contributo di 300 euro) e indiretto (riduzioni che consentano l’accesso alla cultura come teatri, trasporti, cinema o sconti sui libri). E, dopo la riforma Gelmini, si parla anche di incentivi alla progettualità, per aprire nelle scuole nuovi percorsi didattici, percorsi di integrazione e orientamento scolastico. Michela Zanutto