Fuga di massa da Manduria

Corri, ragazzo corri …

1 aprile

Fuga di massa, caos a Manduria | Audio

 

L’EMERGENZA
Rivolta nella tendopoli: “Vogliamo la libertà”
A Manduria è fuga di massa di immigrati
A fine giornata dovrebbero essere più di 3000 le persone ospitate nel centro pugliese, arrivate con due navi partite da Lampedusa. Ma la situazione è tesa: “Vogliamo partire”, gridano gli immigrati che continuano a scappare dal centro. Il Pdl: “Fidatevi di Berlusconi”. Vendola: “No al modello Manduria”

Il primo carico di esseri umani partiti da Lampedusa della giornata era appena arrivato quando è scoppiata la rivolta, seguita a una vera e propria fuga di massa. Perché chi è in gabbia da giorni cerca la libertà. La urla e prova a prendersela. Tensione nel campo profughi di Manduria dove si è accesa la protesta degli immigrati che gridano “vogliamo partire, vogliamo la libertà”. Hanno appeso alcuni striscioni ai cancelli della tendopoli. C’è scritto “vogliamo le vostre promesse”. Sono gli ospiti del centro di identificazione e accoglienza giunti nei giorni scorsi, quando sono arrivati in 1300, per poi rimanere meno di 800, per alcuni solo 300, viste le fughe e gli allontamenti. Oggi, con i nuovi, il copione si ripete. Sotto gli occhi di autorità in visita e delle forze dell’ordine. Altri immigrati stanno arrivando con i pullman dal porto di Taranto: stranieri imbarcati ieri sera su due navi. La prima, con 1716 persone a bordo è arrivata intorno alle 8 del mattino, una sconda con altri 600 immigrati, già arrivata nel porto di Taranto.

Le fughe in massa – Un varco che si trova all’altezza di un cancello della piccola recinzione, alta non più di due metri. E’ da lì che se ne vanno dal campo. Il varco è stato fatto nelle scorse ore dai vigili del fuoco che stanno compiendo lavori nell’area. Gli immigrati lo hanno scoperto e lo stanno utilizzando per fuggire: si nascondono per alcuni minuti in vecchi ruderi diroccati di ex dormitori di quello che era un aeroporto militare e che ora ospita la tendopoli e poi vanno via nelle campagne dopo aver attraversato la strada provinciale che collega Manduria con Oria. Le reti sono molto basse. Le scavalcano quelli che sono qui da giorni e chi è arrivato solo qualche ora prima. E le hanno scavalcate già circa 1000 profughi, arrivati nei loro disperati viaggi anche fino a Milano, dove alla stazione sono stati ‘riacciuffati’ in quaranta. Attorno al Centro di accoglienza e identificazione è in costruzione una nuova recinzione con reti più alte. Alcuni profughi lamentano di non aver mangiato e bevuto.

LE IMMAGINI DEI DISORDINI

La rivolta nella tendopoli – Grida, slogan, e le voci dei migranti che chiedono libertà. Un ragazzo di 27 anni che parla in italiano, spiega: “Io non voglio scappare, ma voglio subito la carta che mi permetta di trovare un lavoro in Italia. Perché sono venuto in Italia e resterò in Italia”. Un gruppo ha protestato a gran voce all’arrivo di alcuni politici, chiedendo di andare via e il rilascio dei permessi di soggiorno. In molti si sono arrampicati sulla rete di protezione del campo, altri hanno issato un lenzuolo all’esterno del cancello. Nel campo di Manduria continuano ad arrivare i profughi. Alla fine della giornata dovrebbero essere più di 3000 gli accampati. L’ex sindaco Pdl, Paolo Tommasino, dimissionario a causa delle “bugie del governo” contestatore anche lui: “Abbiamo il dovere di protestare se il progetto è quello di portarli qui e poi farli scappare sbagliano”.

FOTO LO SBARCO DEI MIGRANTI NEL PORTO DI TARANTO

Gli arrivi e le operazioni di trasferimento e identificazione – La nave Excelsior della Compagnia Grandi Navi Veloci proveniente da Lampedusa con a bordo 1.716 immigrati è attraccata alla banchina di Chiapparo nel porto di Taranto in mattinata, un’ora circa in ritardo rispetto all’orario previsto. Il ritardo è stato determinato dal forte vento che ha rallentato la traversata. Ad attendere gli immigrati, un cordone di pullman e uno schieramento di carabinieri, polizia e guardia di finanza. Nella tendopoli di Manduria i migranti dovrebbero essere identificati. Solo successivamente, ma non è ancora chiaro quando, potrebbero essere trasferiti in un altro campo di accoglienza che è stato allestito a palazzo San Gervasio in provincia di Potenza. Nel pomeriggio, intorno alle tre, è arrivata anche la seconda nave, il traghetto Catania. Seicento gli stranieri a bordo.

IL REPORTAGE NELLA TENDOPOLI DI MANDURIA

Le preoccupazioni – “Quanto accade a  Manduria – dice Alberto Losacco, parlamentare pugliese del Pd – è la testimonianza di un modus operandi che oscilla tra l’approssimazione e l’atto d’imperio. Si avvicina il periodo caldo e vi è il rischio che le tendopoli divengano dei piccoli lager con conseguenze che pagherebbero come al solito i comuni cittadini”. La Puglia, dice, come il resto d’Italia, chiede chiarezza ad un governo che, nonostante conferenze stampa a ripetizione, viaggi, annunci e piani non ha ancora dato risposte  precise”. Il segretario nazione dell’Ugl Polizia Di Stato Valter Mazzetti accusa il governo: “Il modo con cui si sta procedendo allo sgombero di Lampedusa è contraddistinto da superficialità e approssimazione e ciò rischia di mettere a rischio non solo la riuscita dell’operazione ma anche l’incolumità dei pochi poliziotti che stanno operando per attuare lo sgombero. Due giorni fa – dice Mazzetti – è accaduto infatti che, nelle more del parapiglia generato dall’eseguire, secondo i dettami del più assoluto pressappochismo, lo sgombero delle migliaia di profughi indegnamente accampati sull’isola, il servizio di scorta ad una massa di 827 immigrati sulla nave con destinazione Taranto, siano stati comandati solamente cinque poliziotti. E si è navigato tutta la notta poiché non erano stati approntati i servizi di accoglimento e di sicurezza connessi all’arrivo del natante”.

Vendola: “No al modello Manduria” –
Le tendopoli, come Manduria, sono un modello sbagliato. Bisogna evitare la concentrazione degli immigrati in pochi luoghi come ad esempio nelle tendopoli che rischiano di diventare luoghi ingestibili e di paura sul territorio”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola al termine della riunione della cabina di regia sull’immigrazione convocata a palazzo Chigi dal governo, alla quale hanno partecipano le Regioni e gli enti locali.
Per Vendola il problema degli immigrati non può essere affrontato in maniera “emergenziale e militarista, è impossibile immaginare forme di respingimento collettivo, perchè impossibile distinguere la differenza tra chi è profugo e chi clandestino”. A tal proposito “abbiamo chiesto al governo – ha proseguito Vendola – di attivare l’articolo 20 del testo unico sull’immigrazione che offre protezione temporanea agli immigrati e dà la possibilità di ricongiungimenti familiari con persone che si trovano in altri Paesi dell’Europa. Su questo punto – ha concluso Vendola – ho riscontrato la disponibilità all’ascolto del presidente del Consiglio, ma anche l’indisponibilità di Maroni”.

Il Pdl: “Fidatevi di Berlusconi” – “Il ministro Maroni ha ribadito questa mattina che, pur avendo il campo di Manduria una capacità potenziale di 4mila posti, non ci saranno mai più di 2900 persone e solo per il tempo strettamente necessario allo smistamento in altre regioni e che stanno arrivando a Manduria altri 150 uomini delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza non solo nella tendopoli ma anche nei Comuni e nei campi limitrofi”. Così scrivono in una nota il coordinatore e il vice coordinatore del Pdl della Puglia, Francesco Amoruso e Antonio Distaso, insieme con i parlamentari salentini. Il ministro, prosegue la nota, “ha anche confermato che nei prossimi giorni verrà a Taranto a firmare con le Province di Taranto e Brindisi il Patto per la sicurezza in cui il governo si impegna a dotare di sistemi di videosorveglianza i comuni di Manduria, Oria, Avetrana, Sava, Maruggio, Torricella, Francavilla Fontana; è stato poi ribadito in conferenza stampa che sono già in allestimento anche i campi in Toscana e a Torino oltre che nelle altre regioni e che il presidente del consiglio sarà lunedì in Tunisia per chiedere il rispetto degli accordi sui rimpatri. Martedì tornerà a riunirsi la cabina di regia tra governo, Regioni, Province e Comuni. Chiediamo quindi ai cittadini di Manduria, a quelli dei territori limitrofi e agli esponenti delle Istituzioni locali ad ogni livello – conclude la nota Pdl – di avere ancora un po’ di pazienza, di fidarsi del presidente del consiglio e del nostro Governo che stanno lavorando giorno e notte e di continuare ad affrontare questa enorme emergenza umanitaria con il consueto senso di accoglienza e con il gran cuore di cui tutti noi andiamo fieri e che la Puglia ha già mostrato in passato in situazioni analoghe”.

La denuncia –
Intanto due cittadini residenti ad Oria, in provincia di Brindisi, hanno presentato una denuncia alla procura della repubblica di Taranto nei confronti del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, e di altre persone da identificare, in relazione all’allestimento della tendopoli  di Manduria. Nella denuncia si legge che il campo  sarebbe stato realizzato “in assenza di qualsiasi autorizzazione amministrativa su area sottoposta a vincolo paesistico regionale, a tutela della macchia mediterranea, e su area definita di alta pericolosità idraulica”. I denuncianti chiedono anche di accertare se siano stati compiuti reati “anche di natura omissiva” e in tal caso di valutare l’eventuale sequestro dell’area.