REGIONE: il Fvg pronto a diventare terra anti-Ogm

da Il Piccolo

 

Approda in aula la discussa legge. Si profila un fronte bipartisan ma non sono escluse sorprese. Polemica tra Fidenato di Agricoltori Federatie i “no global”

 

 

Regione, il Fvg pronto a diventare terra anti-Ogm

Approda in aula la discussa legge. Si profila un fronte bipartisan ma non sono escluse sorprese. Polemica tra Fidenato di Agricoltori Federatie i “no global”

TRIESTE La legge che vieta le coltivazioni Ogm in Friuli Venezia Giulia approda in Consiglio. Domani l’aula è chiamata a votare l’intero articolato che la Commissione competente ha deliberato nelle scorse settimane. Il provvedimento è bipartisan e maggioranza e opposizione sono sostanzialmente d’accordo a chiudere velocemente la partita. Anche perché la stagione di semina è alle porte e la Lega Nord fa pressing per evitare qualsiasi colpo di mano da parte degli agricoltori dissidenti. «Vogliamo proteggere il territorio dalle contaminazioni e continuare a puntare sulla qualità dei nostri prodotti» – è stata la posizione espressa dal Carroccio e condivisa da Pdl e Partito Democratico. Una chiara copertura normativa, peraltro, consentirebbe di alzare un muro contro chi intende sperimentare coltivazioni non naturali. Come Giorgio Fidenato di Agricoltori Federati che, oltre ad aver osteggiato il testo durante l’ultima audizione in Consiglio, ha annunciato di voler ripartire con la coltura di mais transgenico.

Una sfida a viso aperto che ha fatto salire la tensione che da tempo incombe sulla legge. Dopo le dichiarazioni di Fidenato i centri sociali hanno alzato la voce minacciando un bliz analogo a quello messo a segno un anno fa a Vivaro. «Se sarà così gli distruggeremo i campi» è stata la promessa di Luca Tornatore, rappresentante dell’associazione “Ya basta”. La battaglia sugli Ogm, dunque, sembra destinata a consumarsi fuori dal Palazzo. In Consiglio invece la strada è tutto sommato in discesa: le forze politiche hanno già opposto le loro osservazioni attraverso gli emendamenti passati dopo la discussione in commissione. L’unico ostacolo potrebbe presentarsi con l’Udc. Il consigliere Giorgio Venier Romano, assieme al collega del Gruppo Misto Roberto Asquini, è contrario a vietare coltivazioni geneticamente modificate. Il comportamento in Aula dei due consiglieri è ancora un punto interrogativo.

Anche il Pd sta cercando di presentarsi compatto al voto e non solo per dare un segnale di unità: il testo che sarà esaminato ha introdotto varie novità rispetto all’impianto di partenza. Non manca, quindi, materia per possibili divergenze all’interno del gruppo. Gli emendamenti, infatti, hanno stabilito precise sanzioni per chi non osserva il divieto imposto dalla legge; la Regione, che si impegna a svolgere attività di vigilanza sul rispetto del provvedimento attraverso il Corpo forestale, prevede inoltre multe da 5 mila a 50 mila euro a ettaro in caso di violazione. L’altro nodo da sciogliere riguarda la possibilità di sperimentazione di Ogm. Al momento la legge ha sancito che è necessaria un’autorizzazione e un controllo delle autorità preposte.