Messaggero Veneto SABATO, 12 MARZO 2011 Pagina 14 – Udine
I rappresentati della Bassa al convegno dei parlamentari della Sgu.
Pastorutti: la protesta non è più localista
No Tav a Strasburgo: poca informazione
I comitati: disattese le normative sul convolgimento del territorio
PORPETTO. Scarsa informazione e poco coinvolgimento: i rappresentanti No Tav Fvg, intervenuti al convegno “Sì al trasporto pubblico, no alle grandi opere, Lasciamo decidere alle comunità locali”, organizzato al Parlamento europeo di Strasburgo dal gruppo parlamentari Gue (al quale erano presenti un centinaio di rappresentanti dei comitati No Tav della Val Susa del Terzo Valico di Genova e della Regione Fvg e della Bassa friulana, e di Stoccarda 21) hanno sottolineato che vengono disattese le normative italiane ed internazionali sull’informazione e il coinvolgimento del territorio da parte delle Autorità regionali, come si è visto in occasione della presentazione del progetto preliminare della linea Av/Ac Venezia Trieste.
Hanno inoltre evidenziato le criticità della cantierizzazione su un territorio a ridosso delle lagune di Grado e Marano come pure dell’area carsica e il sottoutilizzo delle linee attuali. Sulla progettazione della Tav in Fvg, è stata consegnata documentazione a testimonianza di tutto ciò come pure le Osservazioni metodologiche e tecniche fatte per la Via chiedendo l’impegno per sollecitare l’invio di una commissione per verificare quanto denunciato.
All’incontro erano presenti le eurodeputate Sabine Wils e Eva Lichtenberger, della Commissione parlamentare dei trasporti, alle quali è stata chiesta la cessazione di qualsiasi opera o lavoro preparatorio delle opere Ten-T e conseguente co-finanziamento, proponendo invece di destinare le risorse nell’interesse della maggioranza della popolazione in una miriade di “piccole opere utili”.
Come sottolinea il portavoce dei No Tav della Bassa friulana, Giancarlo Pastorutti, questo convegno è stato un’occasione per allargare i contatti con gli europarlamentari sensibili agli sprechi ambientali ed economici, oltre che relazionare con gli altri comitati e averee dare informazioni, evidenziando che la protesta non è localista, ma si va estendendo.
Ricordiamo che i No Tav della Bassa Friulana, assieme a quelli dell’area giuliana, da tempo hanno avviato una corsia preferenziale con Strasburgo, dove vanno a discutere le varie situazioni del progetto della Av/Ac nella Bassa friulana e nell’area giuliana. (f.a.)
Il Piccolo 12 marzo 2011
I “No Tav” a Strasburgo: bloccate l’opera
I comitati italiani e tedeschi a un convegno. Presente Pastorutti portavoce del movimento della Bassa
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CERVIGNANO
I “No Tav” della Bassa friulana
e del Friuli Venezia Giulia
chiedono a Strasburgo il blocco
della grande opera. Un’
azione congiunta con i Comitati
italiani della Val Susa e
del Terzo valico di Genova e i
tedeschi di Stoccarda 21,
quella cui mercoledì ha partecipato
anche Giancarlo Pastorutti,
che da Bagnaria ricopre
il ruolo di portavoce del movimento
regionale dei “No
Tav”.
I comitati italiani e tedeschi
sono stati infatti invitati
al Convegno “Sì al trasporto
pubblico, No alle grandi opere.
Lasciamo decidere le comunitàlocali!”,
promossodai
gruppo parlamentare europeo
Gue/Ngl, che rappresenta
le sinistra europea e i Verdi
del Nord – Europa. Così, alla
presenza delle euro deputate
Sabine Wils e Eva Lichtenberger,
entrambe membre della
Commissione parlamentare
dei trasporti, i “No Tav” hanno
chiesto la cessazione di
qualsiasi opera o lavoro preparatorio
delle opere Ten–t,
comprese nel piano europeo
per i corridoi ad Alta velocità.
Comespiega Pastorutti, «in
cambio al finanziamento della
Tav, è stato proposto di destinare
le risorse nell’interesse
della maggioranza della popolazione
in una miriade di
piccole opere utili». Sul tavolo
di Starsburgo sono finite
tutte le critiche che il Comitato
della Bassa ha avanzato di
recente, da quando il progetto
preliminare della Tav è stato
presentato nei Comuni della
regione interessati alla
grande opera.
«Abbiamo sottolineato – riprende
Pastorutti – come vengono
disattese le normative
italiane, facendo riferimento
alla procedura di Via, che è
stata presentata a 8 giorni dalla
scadenza del termine che i
cittadini avevano a disposizione
per esprimere le proprie
osservazioni. Documentazione
che, peraltro, è incompleta,
perché priva della
relazione costi-benefici, anch’essa
obbligatoria dalla legge
italiana».
Sul piatto anche il rispetto
delle normative europee:
«Non ènemmenostata rispettata
la convenzione Aarhus –
continua il portavoce – secondo
cui le istituzioni e la popolazione
devono essere coinvolte
per la stesura del progetto.
Invece, per come è stato
presentato il preliminare, sappiamo
che non c’è stata informazione
da parte delle autorità
regionali. Pure gli uffici comunali
non hanno avuto il
tempo di aiutare i cittadini a
capire cosa prevede il progetto
». Infine si è parlato del problemacantierizzazione:
i“No
Tav” friulani hanno denunciato
che nella Bassa i lavori
per la grande opera implicheranno
il movimento di 3 milioni
di metri cubi di materiale,
di cui quasi la metà destinati
alla discarica. (el.pl.)