Messaggero Veneto del 09/03/11
Comitati no Tav a Bruxelles
BAGNARIA ARSA. I comitati No Tav della Bassa friulana e del Fvg saranno presenti oggi a Strasburgo, nella sede del Parlamento europeo, in quanto invitati dal gruppo Parlamentare Europeo Gue/Ngl, organizzatori del convegno dal titolo “Si al trasporto pubblico, No alle grandi opere. Lasciamo decidere le comunità locali!”. Al convegno è prevista la partecipazione di Brian Simpson, presidente della Commissione trasporti del Parlamento europeo e di alcuni europarlamentari. Inoltre sono stati invitati alcuni esponenti dei comitati contro: Stuttgart 21 per la Germania e per l’Italia parteciperanno i rappresentanti dei No Tav Val di Susa e del Terzo valico di Genova, oltre ai già citati No Tav della Bassa friulana e del Fvg.
Ricordiamo che il 29 settembre 2011 , c’era stata l’audizione, davanti alla Commissione petizioni a Bruxelles, della sottoscrizione presentata dai comitati No Tav del Friuli Venezia Giulia. A illustrare la petizione sulla tratta Trieste-Divaccia era stato il firmatario, Gian Carlo Pastorutti, il quale aveva chiesto un’ispezione per verificare eventuali irregolarità procedurali e l’effettivo coinvolgimento del territorio nella stesura del progetto.
La presidente della Commissione, l’onorevole Mazzoni, aveva affermato che essendo l’iter per il nuovo progetto appena iniziato, non c’erano le premesse per l’ispezione e che comunque sarebbe inviata una nota per invitare le autorità locali a promuovere una partecipazione democratica nelle decisioni che si andranno ad assumere. Mazzoni aveva concluso ribadendo che il sottoscrittore della petizione poteva ripresentarla qualora ci fossero stati elementi concreti di valutazione. La discussione, era stata l’occasione per i No Tav del Fvg, per aprire una corsia preferenziale con l’Unione Europea alla quale far pervenire le motivazioni del loro no alla linea Av-Ac.
Francesca Artico
Tav presentata alle categorie Riccardi: «La scelta riguarda il sistema del Nord Italia»
Viabilita’ UDINE. «Il tema in discussione oggi non è se fare o non fare la linea ferroviaria AV/AC (alta velocità-alta capacità). Sulla necessità della infrastruttura la Regione ha scelto da tempo e lavora già dalla passata legislatura. Il tema è il “come fare”. La scelta, insomma, non è tanto sul tracciato, ma sul fatto che la linea riguarda, con il Friuli Venezia Giulia, l’intero sistema infrastrutturale del Nord Italia, ha riflessi internazionali ed è un progetto per il nostro futuro».
Lo ha affermato l’assessore regionale ai Trasporti, Riccardo Riccardi, ieri all’incontro con le categorie economiche e sindacali della regione sulla Tav, svoltosi – per iniziativa del presidente di Unioncamere Fvg, Antonio Paoletti – nella sede della Camera di Commercio a Udine.
Gli aspetti procedurali per giungere all’approvazione dei progetti e quelli tecnici degli stessi sono stati illustrati rispettivamente dagli ingegner Agapito della Regione e Mastroianni e Alessi di Rfi. In sostanza, l’approvazione del progetto dovrà passare attraverso varie fasi: localizzazione, Via e gestione interferenze, ognuna delle quali ha caratteristiche particolari e specifiche.
Il progetto AV/AC Venezia-Trieste rientra nel Programma italiano delle infrastrutture strategiche e in quello comunitario del Corridoio 5, intersecherà il Corridoio 23 Adriatico-Baltico, sarà cofinanziato dall’Unione Europea, riguarderà soprattutto il trasporto merci, avrà caratteristiche di notevole complessità e costi rilevanti: per questo sarà realizzato per più fasi funzionali e sarà realizzato in un arco di tempo che dal 2015 arriverà al 2030.
Davanti a questo quadro certamente non facile «ma di grande prospettiva per il nostro futuro», la «Regione – ha affermato Riccardi – non vuole imporre nulla a nessuno, ma intende procedere con un confronto sulle basi concrete di un’ipotesi progettuale come questa sulla quale tutti gli organismi aventi diritto potranno avanzare richieste ed esigenze, esprimere pareri e preoccupazioni, volti tutti a migliorare l’opera non a metterne in discussione la validità».
«Non è un problema di tempi – ha proseguito l’assessore -: la Regione darà tutto il tempo necessario allo studio dei progetti e al confronto, ma il percorso deve essere rispettoso e corretto e non pregiudiziale. Da parte nostra vi è la più ampia disponibilità al confronto. Il lavoro sarà lungo e impegnativo, ma alla fine dovremo arrivare a una decisione che auspico ampiamente condivisa. Ripeto: in gioco vi è il futuro di tutti noi».