Da Il piccolo del 15/02/11
«Giorni contati per esprimere un parere sulla Tav»
TRIESTE «Nel giro di qualche giorno le circoscrizioni sono chiamate a dare il loro parere sulla Tav, sulla nuova variante al Piano Regolatore e pure sul Bilancio Comunale. Siamo di fronte a vere e proprie forzature, non è così che si lavora». La considerazione arriva dai presidenti dei due parlamentini dell’altipiano Bruno Rupel e Marco Milkovich, entrambi solidali nell’imputare al Comune un modo di procedere ritenuto perlomeno inappropriato.
«La questione principale riguarda l’espressione del parere riguardo alla Tav, il cui passaggio riguarda buona parte del territorio carsico. Per capirne qualcosa – continua Marco Milkovich – è necessario garantirsi una informazione completa. Mi chiedo come potremo risolvere il tutto in meno di dieci giorni, quando solo per la TAV ci siamo trovati a scaricare una documentazione ponderosa, comprensiva di quasi 300 allegati». «Beati i colleghi di Altipiano Est – ironizza Bruno Rupel -. Noi non siamo riusciti ancora a scaricare la modulistica e la documentazione dal sito del Comune. Perché? Lavoriamo come possiamo con i computer in dotazione e poi siamo privi di schermi dove poter proiettare le mappe e illustrare all’intero consiglio il percorso della Tav».
Secondo Milkovich, un tale modo di procedere inficia completamente il percorso democratico di informazione. La gran mole di documenti, oltre che dai singoli presidenti, deve essere presa in visione da tutti i componenti del consiglio. I pochi giorni a disposizione impediscono poi qualsiasi tipo di approccio e approfondimento con i cittadini. «Qualcuno dimentica – continua il presidente di Altipiano Est – che siamo stati eletti da una comunità che ha il diritto di capire cosa sta per succedere sotto le proprie case. E spetta proprio a noi informare i cittadini al riguardo. Davvero sconcertante, poi, l’atteggiamento delle Ferrovie dello Stato che, nell’ambito di un incontro promosso dalla sesta commissione consigliare comunale nel quale avrebbero dovuto illustrare il progetto, hanno disertato l’incontro già concordato».
I due presidenti appaiono perplessi soprattutto per i tempi con i quali il Comune avrebbe affrontato la delicata materia. A loro avviso l’Amministrazione comunale, che deve emettere il parere entro il 20 febbraio, avrebbe ricevuto gli elaborati sulla Tav circa 40 giorni fa e avrebbe girato la delibera alle circoscrizioni solo l’8 febbraio, concedendo loro una manciata di giorni per la valutazione dei testi e l’espressione dei pareri. «Di fronte a questa situazione di emergenza – affermano Rupel e Milkovich – chiediamo al Comune una proroga dei termini di presentazione del nostro parere. Il minimo che si possa fare per poter consentire ai nostri consigli di operare in modo congruo».
Maurizio Lozei
Consiglio comunale straordinario per discutere Ici e Alta Velocità
DUINO AURISINA Si terrà il prossimo 2 marzo il Consiglio straordinario invocato dalla minoranza consiliare di Duino Aurisina per sfiduciare il sindaco Giorgio Ret a seguito della vicenda Ici. La data è emersa ieri, dopo la riunione dei capigruppo che hanno deciso di deliberare, in quella sede, anche le osservazioni alla Via relative alla Tav, di imminente analisi da parte delle competenti commissioni. «In questo modo – spiega il consigliere di maggioranza Gianpietro Colecchia – risparmieremo soldi pubblici evitando un’ulteriore convocazione dell’assise e inserendo il tema nella seduta straordinaria».
«Faremo un’ulteriore incontro con la popolazione – prosegue il capogruppo di An – sulla falsa riga della seduta convocata lo scorso giugno a Visogliano sul tema dell’Alta velocità. Questa amministrazione, a differenza di quanto polemizzato da alcuni, è quella che in assoluto ha fornito più informazioni alla cittadinanza, basti pensare che il sindaco Giorgio Ret ha dato notizie in merito perfino al primo cittadino di Comeno. C’è chi va dicendo che vi saranno case rase al suolo: siamo alla fantascienza, putroppo molti alimentano una falsa informazione». Già ieri, intanto, è stato posto un primo paletto dall’assemblea, relativamente alla Tav, ovvero il diniego del passaggio di camion per la movimentazione degli escavi attraverso le arterie del Comune. Stasera alle 20, alla Casa delle Comunelle di Ceroglie (ex scuole) si terrà un incontro pubblico sul punto.
Ma per l’opposizione non basta: «Il sindaco Ret non ha mantenuto l’impegno preso davanti al Consiglio comunale – sostiene Maurizio Rozza (Verdi) – la partecipazione e l’informazione ai cittadini è completamente venuta meno: tra una settimana scadranno i termini per la presentazione delle osservazioni da parte dei residenti e poco o nulla è stato fatto per agevolare la divulgazione del materiale. Quel poco che è trapelato, lo si deve all’azione meritoria di associazioni ambientaliste». (ti.ca.)
Tav, Regione e Rfi incontrano i Comuni
Tav o No-Tav? Oggi, alle 18, alla Galleria espositiva di Monfalcone (piazza Cavour), ci terrà un importante incontro sull’Alta velocità. L’assessore ai Trasporti del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, e i tecnici di Rete Ferroviaria italiana (Rfi) incontreranno i Comuni del mandamento monfalconese. Il dibattito, intanto, continua. Fabio Del Bello, consigliere comunale e provinciale del Pd, non ha dubbi sulla criticità del progetto. «C’è abbastanza per decretare: Barbari ad Portas!» chiude un intervento in cui denuncia «l’assoluta gravità della situazione». «La situazione nella Città Martire dell’amianto – spiega l’esponente del Pd – non è assimilabile a nessun altra nel Triveneto circa l’impatto ambientale previsto nelle due fasi del progetto: la prima prevede la costruzione di quattro binari che viaggiano in galleria e trincea carsica; poi nella seconda fase (la Tav vera e propria) ci sarà la costruzione di altri due binari che nella tratta che precede l’ingresso a Monfalcone sono progettati all’interno della linea Venezia-Monfalcone con galleria carsica». E qui arrivano i problemi. «Le gallerie previste .- continua Del Bello – vanno ad impattare su almeno tre grotte naturali. Il tutto, compreso un viadotto e la deviazione del canale, è compreso nell’area attigua al nuovo Ospedale di San Polo con la previsione di due enormi cantieri uno a fianco dell’Ospedale. Altre aree vicine saranno utilizzate per il materiale di scarto proveniente dal bombardamento con dinamite o trivellazione del Carso».
Ma non basta. «Nell’altro ingresso a Monfalcone (quello proveniente da Venezia) – continua il consigliere comunale – sarà demolito il cavalcavia di Ronchi dove sarà realizzato un sottopasso (per la Tav). Se tale demolizione avvenisse contestualmente al rifacimento del bivio di San Polo le due Statali 14 e 305 verrebbero chiuse contemporaneamente».
Ultima, ma non ultima, nota dolente: il traffico dei camion. «Nel dettaglio della relazione intitolata Gestione terre e rocce da scavo – spiega Del Bello – si evince che sarebbero circa 6,8 milioni di metri cubi il totale del materiale derivante dallo scavo delle gallerie nella tratta Monfalcone-Trieste: esso genererebbe un enorme traffico che graviterebbe per almeno un decennio in città e nel Monfalconese proprio in virtù di questo massiccio intervento».
Eppoi c’è il mitico Timavo. «C’è, secondo il parere degli studiosi – conclude Del Bello – un reticolo idrografico non ancora ben conosciuto e che le gallerie andrebbero sicuramente ad intaccare e soprattutto c’è il Timavo». Con buona pace di Virgilio e degli argonauti.
Assemblea No-Tav, il sindaco invitato contesta e se ne va
CERVIGNANO Assemblea infuocata sulla Tav, scontro aperto tra sindaco e Comitato. Le premesse sembravano buone: il primo cittadino Pietro Paviotti aveva accettato l’invito del Comitato No Tav a partecipare all’assemblea che si è tenuta sabato pomeriggio nella palestra di Scodovacca. E invece la discussione si è animata più del previsto e i toni sono diventati aspri fino a quando il sindaco ha abbandonato l’assemblea. Il portavoce del Comitato, Giancarlo Pastorutti, lo ha accusato di aver voluto volontariamente mandare in bagarre la discussione, e Paviotti ha rispedito le accuse al mittente, giudicando i promotori dell’iniziativa responsabili di falsi allarmismi.
Inizialmente Pastorutti ha illustrato ai cittadini il progetto preliminare della Tav evidenziando la mancanza della documentazione dello Studio di impatto ambientale previsto dalla normativa. Per quanto concerne l’impatto nel comune di Cervignano, si è soffermato sui 9 cantieri previsti, che dovrebbero occupare quasi 20 ettari di territorio. Poi è stata la volta di Paviotti, che è intervenuto per spiegare ai cittadini l’iter del progetto e le garanzie ottenute dalla Regione dopo la lettera, sostanzialmente contraria, inviata all’assessore regionale Riccardo Riccardi, alla Provincia e a Italferr.
Il sindaco ha ribadito di aver avuto le rassicurazioni da parte della Regione, che si è impegnata a considerare non perentorio il termine del 28 febbraio entro il quale i Comuni devono presentare le interferenze al progetto, e a mettere a disposizione dei cittadini un tecnico di fiducia. I toni sono esplosi quando la parola è passata a Franco Bianchin, esponente dei comunisti italiani di Villa Vicentina. «A quel punto – insorge Pastorutti – il clima all’interno della sala si è infiammato per le ripetute interruzioni da parte del sindaco. Paviotti voleva solo delegittimare l’assemblea: non possiamo che essere delusi e preoccupati – chiosa – quando questi metodi vengono attuati da rappresentanti delle istituzioni, che predicano il confronto solo a parole».
Immediata la replica di Paviotti: «Non potevo continuare ad ascoltare quelle falsità. Notando l’insofferenza degli esponenti del Comitato ho preferito lasciare l’assemblea. Non c’è bisogno di allarmare i cittadini: il Cipe approverà il progetto solo dopo che la Regione avrà parlato con i Comuni. Se tutti siamo d’accordo sul fatto che il traffico ferroviario debba essere potenziato rispetto al trasporto su gomma, non capisco perchè il Comitato non pensa piuttosto a opporsi alla terza corsia dell’autostradale». (el. pl.)