Dal Messaggero Veneto del 04/02/11
Casali Franceschinis boccia il tracciato della Tav
MUZZANA. Casali Franceschinis come il Carso e Val di Susa. Dalla piccola frazione di Muzzana del Turgnano arriva unanime il “no” alla ferrovia ad alta velocità Venezia-Trieste, nel tratto che va da Portogruaro a Ronchi dei Legionari, che dovrebbe attraversare il territorio comunale per oltre 3 km. E affianco della gente si schiera l’amministrazione.
Una contrarietà che si è espressa mercoledì sera in uno degli incontri pubblici organizzati dai comitati No Tav della Bassa friulana dopo quelli svoltisi a Pocenia e a Teor anche loro comuni nei quali molteplici abitazioni vedranno sfrecciare la Tav a pochi km di distanza (a Teor anche vicino alla ditta Thermokey), durante il quale la comunità ha definito l’opera «inutile e pericolosa perché danneggerà irrimediabilmente il territorio e deteriorerà la nostra qualità di vita per la quale molti hanno deciso di venire qui a vivere».
In primo piano tra i problemi sollevati, la possibilità che i piloni incontrando in profondità la falda acquifera creino danni ingenti al terreno e alle abitazioni. L’opera che dovrebbe portare alla realizzazione della ferrovia, di un viadotto lungo 3.285 metri, con pilastri alti dai 6 ai 10 metri oltre alle barriere acustiche, porterà ad una cantierizzazione del paese per una decina d’anni dove i duecento abitanti della frazione dovranno convivere con polvere, traffico e rumore. Dai comitati è arrivata la proposta di richiedere alla Regione tutta la documentazione relativa allo Studio di impatto ambientale che comporterà la linea ad alta velocità, ancora non pervenuta ai Comuni, e di far decorrere dalla data di arrivo il tempo previsto per tutta le osservazioni necessarie.
I componenti dei Comitati hanno inoltre mostrato, estraendole dallo studio di impatto ambientale, le schede delle abitazioni interessate per ognuna delle quali è stata posta la foto della facciata, lo stato di conservazione degli infissi e la distanza che li separa dall’infrastruttura. La questione tornerà ad essere affrontata in un incontro organizzato dai Comitati No Tav che si terrà a Muzzana con molta probabilità la prossima settimana. (v.z.)
Alta velocità, la giunta contesterà il progetto
Fogliano FOGLIANO REDIPUGLIA. La giunta di Fogliano Redipuglia presenterà osservazioni sul progetto preliminare della tratta Ronchi – Trieste della nuova linea ferroviaria ad alta velocità. Il progetto individua nella cava di Ronchi – Redipuglia uno dei cinque siti da usare per conferire terre e rocce derivanti dai lavori di escavazione. “Il territorio comunale non è interessato dal percorso ferroviario e perciò il progetto preliminare non ci è stato inviato dalla Italferr per eventuali osservazioni”, spiega il sindaco Antonio Calligaris, evidenziando che solo negli ultimi giorni della scorsa settimana il Comune è venuto a conoscenza da altre istituzioni del possibile uso della cava. Calligaris ha quindi discusso la questione in giunta per attivare l’ufficio tecnico e formalizzare le osservazioni. Dei circa 6.800.000 metri cubi di materiale derivante dallo scavo delle gallerie lungo la Ronchi-Trieste, circa 2.900.000 saranno reimpiegati a uso della costruzione della linea ferroviaria, mentre 3.900.000 saranno usati per riqualifiche ambientali. Le cave che hanno i requisiti richiesti sono cinque: Sagrado, due a Trieste, Mariano e Ronchi-Redipuglia. “Va segnalato che la relazione non indica che tutti i 3.900.000 mc saranno stoccati a Redipuglia. Viene enumerata unicamente la singola capacità ricettiva teorica per ogni sito, che per quel che riguarda la nostra cava ammonta a 3.500.000 mc”. Le osservazioni fatte in giunta rispetto alla relazione indicano come fine dell’attività della cava il 7 dicembre 2012, mentre tale data corrisponde solo alla fine del terzo lotto di escavazione. “Inoltre la nostra cava è stata individuata come luogo da recuperare dal punto di vista ambientale con il materiale di scavo, mentre abbiamo già in atto un progetto di recupero ambientale collegato all’escavazione approvato dalla Regione. Se la nostra cava dovesse essere uno dei siti di stoccaggio, si andrebbero a rovesciare terra e rocce su un terreno che è già piantumato e recuperato da un punto di vista ambientale”. Un ulteriore problema sarà rappresentato dall’aumento del traffico per il passaggio dei camion. (c.v.)