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A noi fa schifo pensare parentele con il capo di un regime dittatoriale e crudele come quello di Mubarak; a maggior ragione ci fanno schifo le amicizie politiche che l’incipriato tiene con questi faraoni dell‘era moderna, rais del bunga o gerarchi del Don col colbacco e col lètton.
Al momento, sono tunisini ed egiziani che, a costo della loro vita stanno dando lezioni di civiltà a chi assopito davanti ai TG uni non riesce più a dire né la A di “andate a casa” né la B di “Berlusconi” né la C di “compagni di merende”.
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E non si riferiscono alla mancanza della borsetta griffata ma alla disperazione del borsellino vuoto; non ci dilunghiamo nell’elenco che conosciamo tutte: affitto, bollette, cibo, sanità, servizi, scuola …. E il lavoro che non c’è; se c’è è precario, se è precario è sfruttato e se sei donna ce n’è ancora meno e se sei donna è sfruttato ancor di più e via di seguito e poi viene la mancanza di rispetto e di diritti, la violenza ecc. ecc.
Silvio, se può aiutare, aiuta a peggiorare; la svolta che ha dato lui alla degradazione delle donne è superlativa! E anche qui risparmiamo l’elenco delle battute da bavoso in calore, ma non possiamo ignorare il postribolo parlamentare nel quale le donne tutte sono ciclicamente sbattute per ottenere il perdono ecclesiale ai peccati della carne del premier.
Siamo più chiare: dopo l’intervento di Bagnasco sul caso Ruby; martedì 25 il ministro Sacconi, l’esegeta delle parole cardinalizie dice: “… si cerca di strattonare la Chiesa, il governo pronto alle leggi per la tutela della vita”. (La Repubblica 25.01.2011)
La solfa è sempre quella: esenzioni fiscali (niente IMU imposta municipale unica sulle proprietà del Vaticano) e legiferazioni integraliste contro i diritti faticosamente conquistati dalle donne (aborto, contraccezione, consultori ecc.) in cambio della chiusura dei porporati occhi sulle sconcezze di Arcore.
Ma siamo più chiare ancora: da anarchiche e libertarie abbiamo sempre guardato all’autogestione piuttosto che alla delega politica e alla rappresentanza istituzionale, ma … alla faccia della rappresentanza! Il posto in Parlamento, viene elargito come pagamento parcelle … “tanto ci pagano i cittadini…” dice compiaciuta Miss Minetti, collega di Formigoni, quello della cattolica Lombardia che appena può viene a farci la morale a noi.
Elette dal pene e non dal popolo; è uno spregio per tutte le donne; un’offesa di tutta la cricca che, col crocifisso al collo e i santini in tasca difende il membro nr.1, i suoi privilegi e traccia la via obbligata di ogni carriera femminile. E’ alle incontinenti mutande dei potenti che deve andare il disprezzo, alla loro doppia morale lato A e lato B, o, come la si voglia guardare, quella di sopra e quella di sotto.
E se possiamo aggiungere ancora un po’ di chiarezza: nondimeno fa schifo questa inetta opposizione tutta, che chiama le donne al pubblico moto di stizza contro Berlusconi e il suo governo dopo che ha concepito le peggiori cose ad incominciare dai CPT (ora lager CIE), ed ha colpevolmente cincischiato sull’antico conflitto di interessi, elemento determinante dello sfacelo odierno.
Silvio è anche una loro creatura; gli sono più parenti loro di quanto noi siamo nipoti di Mubarak.
DUMBLES – feminis furlanis libertaris
Altre considerazioni sull’argomento su: http://dumbles.noblogs.org