NOTAV: rassegna stampa del 26 gennaio

Da Il Piccolo del 26/01/11

Tav, due ipotesi per la Trieste-Divaccia

 

di SILVIO MARANZANA

TRIESTE Il Friuli Venezia Giulia tenta di accelerare per il tratto della Tav fra Trieste e Divaccia. In territorio italiano, tra Trieste e il confine, si stanno vagliando due ipotesi: la prima è lunga 22,677 km dei quali 7,2 in galleria; la seconda è molto più breve: 12,309 km, di cui però ben 11,2 in galleria. La differenza di costo è solo del 2,2%.

La posta in gioco è enorme perché la Slovenia, grazie anche al prospettato intervento del gruppo bancario italiano Unicredit, è partita a razzo per il tratto Capodistria-Divaccia che se sarà l’unico a venir realizzato taglierà fuori Trieste e il suo porto dai collegamenti tra il Mediterraneo e l’Est Europa.

Le cinque diverse ipotesi progettuali che sono sul tappeto per la Trieste-Divaccia (due per la parte italiana, e tre quella slovena) dovranno essere trasformate, per rispettare le scadenze imposte dall’Ue, in un unico tracciato condiviso entro due mesi e mezzo. Questa è la scommessa fatta ieri a Brdo pri Kranju, a Nord di Lubiana, dalla Commissione intergovernativa italo-slovena alla quale ha partecipato anche l’assessore regionale a Infrastrutture e trasporti Riccardo Riccardi, alla presenza di Guenther Ettl, capo di gabinetto del coordinatore Ue per il progetto prioritario numero 6, Laurens Brinkhorst.

La Commissione ha fissato la fine del 2011 come limite per l’approvazione del progetto preliminare e giugno 2012 per la costituzione del cosiddetto Geie, il Gruppo europeo d’interesse economico che deve diventare il soggetto responsabile delle future attività di progettazione.

Solo se queste due scadenze saranno rispettate e se lo studio di fattibilità sarà portato all’attenzione della Commissione intergovernativa entro il prossimo aprile la Ue concederà la già annunciata proroga per la chiusura di tutte le fasi progettuali a dicembre 2015 rispetto all’originario dicembre 2013 e confermerà ai partner italiano e sloveno il contributo finanziario europeo, del 50% della spesa previsto per i costi di progetto.

Come informa un comunicato della Regione, ieri Rete ferroviaria italiana e l’Agenzia slovena per gli investimenti sulle infrastrutture ferroviarie hanno annunciato che saranno in grado di completare i progetti di fattibilità entro fine aprile. Subito dopo potrà pertanto essere riconvocata la Commissione intergovernativa che dovrà formalmente approvare nel suo complesso il progetto preliminare della Trieste-Divaccia.

«Grazie all’intervento della Regione – ha sottolineato ieri Riccardi – nei mesi scorsi è stata del tutto accantonata l’ipotesi di un passaggio transfrontaliero che andasse a toccare la Val ROsandra. Sarà ora compito della Regione e mio in particolare – ha aggiunto – coinvolgere le realtà istituzionali del territorio triestino per valutare le due soluzioni sul tappeto».

Intanto il ministro dei trasporti sloveno Vlacic ha confermato che il progetto della Capodistria-Divaccia procede con l’intervento di Unicredit, mentre il prospettato collegamento tra i porti di Trieste e Capodistria secondo la Slovenia dovrà riguardare soltanto i passeggeri.

 

Convegno a Ronchi sulla Tav. Il Wwf: «Carenze procedurali»

RONCHI Si è parlato “Il nuovo progetto preliminare della Tav tratta Venezia Trieste del Corridoio 5: Quale impatto ambientale, trasportistico, sociale, finanziario ed economico?”, sabato a Ronchi, nel corso di un dibattito pubblico promosso da Rifondazione Comunista–Federazione della Sinistra e dai Giovani Comunisti della provincia di Gorizia. Un’iniziativa organizzata con l’obiettivo di proporre un primo momento di informazione soprattutto verso quelle aree del territorio del mandamento direttamente coinvolte dalle ricadute ambientale e sociali di questo progetto. Nel corso del dibattito è intervenuto il referente regionale per i trasporti del Wwf, Dario Predonzan, il quale ha parlato delle carenze procedurali del progetto, mancante della valutazione di costi/benefici e del piano finanziario previsti per legge. Giancarlo Pastorutti, portavoce del comitato No Tav della Bassa Friulana, ha menzionato l’impatto sul territorio dei grandi cantieri e delle barriere antirumore alte fino a 7-8 metri. Molti cittadini hanno chiesto di ripetere l’esperienza del 2003 quando il Comune di Ronchi, assieme ai residenti, hanno elaborato in modo congiunto delle osservazioni al progetto del Corridoio 5.

Per dare un prima risposta alla richiesta della cittadinanza il Wwf sta predisponendo un fax simile di osservazione che nei prossimi giorni sarà disponibile sul sito internet regionale della associazione. (lu. pe.)

 

Ret «istruisce» il sindaco di Comeno

DUINO AURISINA Capita che durante le visite ufficiali, fissate in agenda per imbastire progetti europei o stabilire strategiche alleanze nel settore turistico, alla fine circolino sottobanco anche informazioni e consigli utili per gestire il serpentone della Tav. È quanto, in effetti, è accaduto ieri mattina a Duino Aurisina, dove il primo cittadino Giorgio Ret ha incontrato per la prima volta il neoeletto sindaco di Comeno Danijel Božic. Che nulla sapeva in merito alla realizzanda tratta ferroviaria dell’Alta velocità. Ret, ha colto l’occasione per indicare i passaggi chiave utilizzati dall’ente per «arrivare preparati ai progetti, così da poter opporre ogni osservazione utile a minimizzare l’impatto dell’infrastruttura sui centri abitati» (t.c).

Messaggero Veneto

Villa Vicentina, Rigonat: sulla Tav l amministrazione ha cambiato idea

Giuliano Rigonat, capogruppo della lista di opposizione “Con noi per Villa Vicentina”, replica al primo cittadino Mario Pischedda in merito all’ambulatorio comunale. «Il problema non è quello di far sapere chi ha posto gli ambulatori nel magazzino comunale perché ormai sono trascorsi 11 anni e nel frattempo si poteva trovare una soluzione adeguata, ma soprattutto quello di far notare le contraddizioni del primo cittadino che, alle porte della campagna elettorale, cambia strategia e comportamenti rispondendo ad una interrogazione in un modo e sugli articoli giornalistici in maniera completamente opposta. Ciò che è importante è che la gente venga chiaramente informata che nella ristrutturazione della vecchia scuola elementare devono trovare idonea sistemazione anche gli ambulatori medici e non invece il nuovo municipio, essendo quello attuale già funzionante, del tutto sufficiente, ristrutturato e messo a nuovo. Così operando si risparmierebbe il denaro pubblico necessario per permettere le nuove destinazioni che il sindaco vuole porre nell’attuale municipio, quali le sedi per le associazioni, la scuola di musica e la biblioteca, già ospitati in edifici pubblici» commenta Rigonat.

«Quanto poi al problema della Tav devo ricordare che, assieme al consigliere Andrea Corlianò, abbiamo proposto sin dal 2007 un percorso alternativo di minori costi e minore impatto ambientale, bocciato dal Sindaco che non ha nemmeno acconsentito che venisse esaminato dal comitato tecnico costituito per le valutazioni di specie.- prosegue – Ora invece cambia strategia e comportamenti dicendosi disponibile a dialogare sulla Tav, seppur chiedendo chiarezza sulle caratteristiche e sull’impatto ambientale, dopo essere stato paladino del “No tav”».

Gessica Mattalone