NOTAV: rassegna stampa del 20 gennaio, sabato presidio a Trieste

Da Il Piccolo

Alta velocità, l elenco delle 66 case sensibili Ad Aurisina binari a 30 metri dagli edifici

 

di TIZIANA CARPINELLI

DUINO AURISINA La lunga striscia di terreni che saranno inghiottiti dall’Alta velocità si staglia vicino, anzi vicinissimo, alle abitazioni private. Case e piccoli condomini, rustici e villette, ma anche centri di cura come la Pineta del Carso, per un totale di 66 immobili, concentrati tutti nella frazione di Aurisina stazione.

Da ieri le schede di questi edifici “sensibili”, con le foto delle relative facciate, l’indirizzo preciso, lo stato di conservazione degli infissi e, soprattutto, le distanze che fisicamente li separano dalla futura infrastruttura di Rfi, sono pubblicamente visionabili: basta cliccare il sito web del Wwf del Friuli Venezia Giulia e procedere con la lettura della sezione documenti sulla home page. Spulciando nell’elenco, tratto dallo Studio di impatto ambientale, si scopre che la Tav sfreccerà a un tiro di schioppo da diverse residenze: emblematici i casi delle abitazioni ai civici 61, 46 e 58, situate a 30-60 metri dalla linea del tracciato. Per non parlare del ricovero della Pineta del Carso, che pur trovandosi a una distanza maggiore (tra 235 e 355 mt) vedrà sfrecciare i treni a 240-250 chilometri orari dai letti dei degenti.

Complessivamente i “ricettori sensibili” – così sono state definite le unità abitative poste a una distanza ravvicinata alla futura linea ad alta capacità e alta velocità Venezia-Trieste – concernono un migliaio di edifici tra San Canzian d’Isonzo e Duino Aurisina. Ma se il sindaco Giorgio Ret esclude che vi possano essere problematiche rilevanti, dato che «proprio lì, ad Aurisina, sarà realizzata una stazione e dunque i treni non arriveranno a velocità sostenuta poiché si dovranno fermare», diversamente può dirsi per gli ”effetti collaterali” associati ai cantieri e in particolare per lo stoccaggio dei materiali di scavo. «Ci è stato comunicato che dovranno transitare 400 camion al giorno – spiega il primo cittadino – ma Duino Aurisina non ha arterie in grado di sopportare una tale mole di traffico pesante e dunque la prima cosa che chiederemo sarà la movimentazione delle pietre via rotaia». Pena la paralisi della circolazione, pericolo tanto più tangibile d’estate, quando i flussi vanno regolarmente in tilt. «A preoccupare di più, però, è l’incognita sul prosieguo del tracciato da Aurisina a Divaccia», conclude Ret. Più critico Maurizio Rozza (Verdi): «Vogliamo garanzie precise relativamente ai rischi ventilati ancora nel 2003 dal geologo Franco Cucchi, ovvero la possibile contaminazione delle falde con i lubrificanti delle trivelle e l’eventuale occlusione dei corsi d’acqua secondari del Timavo, la cui portata sotterranea non è nota in tutti i suoi punti». Per quanto riguarda invece le abitazioni ”sensibili” Rozza osserva che «dovranno essere assicurate barriere e isolamenti tali da ridurre il più possibile l’impatto dell’infrastruttura sulla vita dei residenti».

 

Riccardi: «Coadiuveremo gli enti nell analisi del progetto Tav»

 

DUINO AURISINA «Sabato, dopo aver affrontato i termini progettuali e procedimentali, definiremo insieme con i Comuni e le Province i percorsi più utili a garantire la massima conoscenza del progetto e le più efficaci e costruttive forme di partecipazione al fine di consentire a tutti la presentazione delle osservazioni agli elaborati ricevuti dalla Regione».

Lo afferma l’assessore regionale alla Viabilità Riccardo Riccardi che dopodomani alle 11 ha convocato al Palazzo della Regione una riunione con i Comuni investiti della progettazione preliminare delle due tratte Portogruaro-Ronchi e Ronchi-Trieste della linea ferroviaria ad Alta capacità e Alta velocità. «L’incontro – così Riccardi – rappresenta il primo tavolo di lavoro tra le amministrazioni municipali e la Regione, che intende coadiuvare le realtà del territorio nella fase di analisi della documentazione tecnica. Come Regione, ci mettiamo dunque a disposizione delle istituzioni locali, confermando sin d’ora l’intenzione di promuovere altre riunioni con gli enti, accorpati per aree territoriali». Interverranno Dario Danese, direttore regionale per le Infrastrutture e mobilità, che chiarirà gli aspetti procedurali e i responsabili di Rfi, per illustrare i progetti preliminari.

Intanto domani la Seconda commissione consiliare permanente di Duino Aurisina presenterà, dopo l’analisi del progetto, le sue osservazioni. Che verteranno principalmente sulla salvaguardia del territorio e sul coinvolgimento del Comune. «Altre osservazioni – aggiunge il presidente della commissione Fabio Eramo – concerneranno elementi correttivi, come lo spostamento di un campo logistico». Il documento sarà unitario, dunque condiviso con l’opposizione. (t.c.)

Lettera di Paviotti: a Regione e Provincia: «Stop alle procedure»

 

“Sospendete la procedura della Tav». É l’appello contenuto nella lettera inviata ieri dal sindaco di Cervignano, Pietro Paviotti, a Italferr, Regione e Provincia. «Resto favorevole al tracciato – puntualizza – ma il protocollo Sonego non è stato rispettato. Dovevano inviare il preliminare prima che iniziassero i termini, per studiarlo insieme ai tecnici comunali. Invece è stato depositato il 29 dicembre, e ora abbiamo 60 giorni di tempo solo per individuare eventuali interferenze, come ad esempio il passaggio di una linea del gas. A quel punto il Cipe ha 30 giorni per approvare il progetto. Si chiede dunque la sospensione della procedura – riprende Paviotti -, considerando che non si tiene in conto degli impegni assunti in precedenza, che non si è proseguito nel lavoro di progettazione condivisa e che l’elaborato inviatoci è frutto del lavoro svolo in solitudine da Italfer». Anche perché, sempre secondo il primo cittadino, nel preliminare non ci sarebbe neanche l’ombra delle mitigazioni ambientali stabilite nel 2008: «Dalla lettura del progetto – recita la lettera – che è complesso, non si è trovata risposta adeguata a nessuna delle opere di mitigazione descritte nell’allegato “C” del protocollo di intesa. Nulla si chiede sui tracciati, le scelte progettuali, le mitigazioni previste o quant’altro un’opera di così grande rilievo certamente richiederebbe». (el.pl.)

 

Mille case e un ospedale a ridosso della Tav

 

di FABIO MALACREA

Saranno almeno cinquemila le persone, nei comuni del Monfalconese, che dovranno convivere da molto vicino con i treni che sfrecceranno a oltre 200 chilometri l’ora sulla futura linea ferroviaria ad alta capacità e ad alta velocità Venezia-Trieste. La maggior parte a 150 metri di distanza, alcune addirittura a meno di dieci. È la realtà che emerge dalla mappa messa a punto dal Wwf del Friuli Venezia Giulia, che ha inserito sul suo sito internet (www.wwf.it/friuliveneziagiulia) le schede di tutti gli edifici – case e piccoli condomìni, rustici, villette e perfino un ospedale, quello monfalconese di San Polo – per un totale di un migliaio di stabili (995) tra Monfalcone (360), Ronchi (290), San Canzian d’Isonzo (253), Turriaco (10), Staranzano (8), Doberdò (8) e Duino-Aurisina (66). Sono i cosiddetti ”ricettori sensibili”, edifici posti cioè a una distanza ravvicinata al tracciato della futura Tav Trieste-Venezia.

Alcune situazioni, andando a spulciare nello Studio di impatto ambientale, rischiano di diventare paradossali, visto che la Tav, nel tratto monfalconese, sfreccerà a un tiro di schioppo da numerose abitazioni. Ci sono dei casi estremi come un’abitazione in località Sablici, vicino a Doberdò, posta a 15 metri dalla ferrovia o una di via San Polo, a Monfalcone, che si trova a soli tre metri dai binari. Ma casi emblematici si verificheranno anche in via Rebez e di via Roma a Pieris, dove molte case si trovano a meno di 40 metri dalla linea, come pure nel rione di San Vito a Ronchi dove delle gradevoli villette vedranno i convogli della Tav sfrecciare a una distanza di 35 metri. E l’ospedale di San Polo? Già ora si trova a 250 metri dalla linea ferroviaria, sia pure ”protetto” da un boschetto. Ma c’è da chiedersi se la scomoda vicinanza risulterà sopportabile per i degenti e per le attrezzature quando su quei binari transiderà un treno superveloce. Senza contare la situazione di Duino Aurisina dove la striscia di terreni su cui passerà l’Alta velocità è pure vicinissima alle abitazioni private: case, condomini, ma anche un centro di cura come la Pineta del Carso, per un totale di 66 immobili, tutti nella frazione di Aurisina stazione.

Il Wwf ha fatto un lavoro certosino, inserendo le schede di tutti i 995 edifici sensibili del Monfalconese, con tanto di foto delle facciate, indirizzi, stati di conservazione e, soprattutto, distanze dalla futura Tav, sul suo sito, in home page e nella sezione documenti. Il Wwf invita tutti i cittadini coinvolti a prenderne visione e a produrre osservazioni ai Ministeri competenti (Ambiente e Beni culturali) e alla Regione: entro il 20 febbraio (tratta Ronchi-Trieste) ed entro il 28 febbraio (Portogruaro-Ronchi).

 

«L impatto sul territorio resta grave»

 

Il progetto dell’Alta velocità-Alta capacità ferroviaria nel tratto Ronchi-Trieste è migliorato rispetto le ipotesi precedenti, ma gli impatti rischiano di essere ancora molto pesanti per l’ambiente carsico monfalconese e triestino. A ribadirlo è Legambiente, che pure prende atto della riduzione della velocità di percorrenza dei convogli a 200 chilometri orari, in grado di utilizzare le linee elettriche esistenti e ridurre le fasce di rispetto e quindi di uso del territorio. Il percorso Ronchi-Trieste prevede una riduzione dei tratti in galleria, ma il rischio di incrociare cavità carsiche rimane lo stesso, e non si può dire che, dal punto di vista paesaggistico, il ricorso a viadotti sia meno impattante. «Il Carso sarebbe in ogni caso martoriato dalle infrastrutture», sostiene l’associazione. Legambiente riconosce, però, come siano previsti interventi sulle linee esistenti, affrontando la sistemazione di alcune criticità che attualmente rendono problematico e poco efficiente il percorso.

«La riorganizzazione dello svincolo di San Polo – afferma l’associazione -, pur con difficoltà legate alla complessità dello snodo, è condivisibile, come pure il potenziamento della linea dal bivio di San Polo ad Aurisina». Rimangono comunque tutte le perplessità sullo sviluppo del polo intermodale, sulla fermata all’aeroporto, sul destino delle stazioni ferroviarie di Ronchi Nord e Monfalcone. L’associazione promuove invece la riorganizzazione e il potenziamento della linea esistente, ma boccia «pesanti e inutili interventi che, in assenza di finanziamenti, di un calcolo indipendente su costi e benefici, di tempi di realizzazione che vanno molto al di la di una ragionevole strategia di pianificazione, sono al di fuori di qualsiasi prospettiva di sviluppo». Legambiente chiede quindi alla Regione di rendere subito accessibile al pubblico sul suo sito almeno la documentazione essenziale e, nel frattempo, dà il buon esempio pubblicando sul sito regionale (http://www.legambiente.fvg.it/) e sul sito del circolo di Trieste (http://www.legambientetrieste.it/) il tracciato della tratta Ronchi-Trieste e la sintesi non tecnica dello Studio di impatto ambientale.

 

Messaggero Veneto

Tav, Cervignano chiede uno stop: «Il progetto non rispecchia gli accordi»

 

CERVIGNANO. La Tav continua a far discutere. Il sindaco di Cervignano ha inviato una lettera all’Italferr, alla Regione e alla Provincia per rendere noto che il comune di Cervignano, pur ribadendo la sua posizione favorevole in merito all’utilità del potenziamento della ferrovia con la realizzazione di una linea ad alta velocità, rileva come la procedura seguita per la progettazione preliminare non tenga in considerazione gli impegni assunti in precedenza. «In particolare – spiega Paviotti – non si è proseguito nel lavoro di progettazione condivisa e l’elaborato che ci è stato inviato qualche settimana fa è frutto del lavoro svolto in solitudine da Italferr. Inoltre non si è tenuto conto degli impegni presi per ridurre i danni ambientali. Per questo motivo chiedo la sospensione della procedura».

Afferma il primo cittadino di Cervignano: «Ci è stato comunicato che il progetto è stato presentato al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per essere sottoposto all’approvazione del Comitato per la programmazione economica che potrebbe approvarlo in tempi brevi. In merito al tema del potenziamento della ferrovia, questa amministrazione intende rammentare come, a seguito di un lungo lavoro svolto nel 2007 e 2008, sia stato possibile arrivare alla stesura di un protocollo di intesa firmato da 14 sindaci su 16 comuni interessati dal passaggio della nuova infrastruttura nel tratto compreso tra i fiumi Tagliamento e Isonzo».

Paviotti sottolinea che il protocollo in questione non si limitava ad individuare il tracciato ritenuto migliore per attraversare il territorio ma indicava l’impegno a proseguire un lavoro di progettazione concertata e condivisa con l’affiancamento di tecnici di fiducia indicati dai Comuni e dalla Provincia. «Lo stesso protocollo – aggiunge il sindaco cervignanese – si componeva di un allegato nel quale venivano stabilite alcune azioni di mitigazione ambientale che venivano indicate in particolare per il tratto che passerà nel territorio di Cervignano. La lettura del progetto è complessa e qualcosa potrebbe esserci sfuggito ma non abbiamo trovato risposta adeguata a nessuna delle opere descritte nell’allegato del protocollo di intesa. Non abbiamo rilevato la presenza di un tunnel trasparente su tutto il viadotto e neppure la presenza di barriere antirumore nell’impianto di stazione né interventi di mitigazione delle sollecitazioni verticali. E ancora non è stato inserita la realizzazione di un viadotto a Scodovacca e neppure l’eliminazione del cavalcavia sulla strada regionale 14. Infine manca la realizzazione di una pista ciclabile tra gli abitati di Scodovacca e Cervignano in via Chiozza».

Conclude il sindaco di Cervignano: «Chiediamo la sospensione della procedura per dar modo alle amministrazioni locali di valutare la proposta anche con l’ausilio di alcuni tecnici di fiducia. Rimaniamo a disposizione qualora gli organi competenti decidano di organizzare un incontro per definire soluzioni progettuali che tengano conto degli impegni assunti».

Elisa Michellut

 

Tav Venezia-Trieste, vertice tra Regione e Comuni

DINE. Vertice sul tracciato della Tav in Friuli Venezia Giulia, sabato nel palazzo della Regione a Trieste tra l’assessore regionale alla Viabilità e Trasporti, Riccardo Riccardi, e tutti gli amministratori dei comuni e delle Province della regione interessati dalla progettazione preliminare delle due tratte Portogruaro- Ronchi dei Legionari e Ronchi- Trieste, della linea ferroviaria Alta capacità- Alta velocità riguardante la «parte regionale del Progetto prioritario 6 dell’Unione Europea dalla Francia verso Slovenia, Ungheria e il confine magiaro-ucraino». «Sabato – ribadisce Riccardi – dopo aver affrontato i termini progettuali e procedimentali, definiremo insieme con i Comuni e le Province i percorsi più utili a garantire la massima conoscenza del progetto e le più efficaci e costruttive forme di partecipazione al fine di consentire a tutti la presentazione delle osservazioni agli elaborati ricevuti dalla Regione». Intanto i Comitato No Tav Fvg, annunciano la loro presenza in piazza Unità d’Italia a Trieste, per un “Presidio simbolico”.

I Comitati No Tav Fvg, sottolineano che la documentazione di Studio di Impatto ambientale non è ancora pervenuta ai comuni, ricordando che da sabato mancheranno 38 giorni alla scadenza per la presentazione di eventuali “Osservazioni” da parte dei cittadini, affermando inoltre che in questi giorni a spiegare informare alla popolazione il progetto, sono stati solo i comitati attraverso l’indizione di assemblee pubbliche. «Forse tutta questa fretta – affermano – è dovuta alla presentazione del progetto preliminare entro il 31 dicembre 2010, pena la restituzione di 2,5 milioni di euro alla Comunità Europea già ricevuti come anticipo». Riccardi, rilancia al mittente queste accuse, sostenendo che, «dopo la presentazione delle ipotesi progettuali preliminari da parte di Rete ferroviaria italiana lo scorso dicembre, l’incontro di sabato rappresenta il primo Tavolo di lavoro tra le amministrazioni municipali e la Regione, che intende coadiuvare le realtà del territorio, Comuni e Province, nella fase di analisi della rilevante documentazione tecnica. Restiamo a disposizione di ogni Ente o sitituzione per un confronto al fine di ottenere la massima condivisione possibile su questa opera strategica per la nostra Regione». Nel corso della riunione di sabato interverranno il direttore regionale per le Infrastrutture e Mobilità, Dario Danese, che parlerà delle procedure previste dalla cosiddetta Legge Obiettivo, e i responsabili di Rfi, per illustrare i progetti preliminari della linea Tav.

Francesca Artico

 

«Tutti i documenti sono consultabili sul sito comunale»

 

Bragato RONCHI. E’ in fase di pubblicazione ed è consultabile on line sul sito del Comune (www.comuneronchi.it/Urbanistica-e-Pianificazione) la documentazione relativa al Piano di rischio aeroportuale, compreso nel nuovo piano regolatore. «È consultabile, sempre on line e sul medesimo sito comunale, anche tutta la documentazione depositata da Italferr/Rfi Spa sul progetto preliminare per l’Alta velocità/Alta capacità e adeguamento bivio San Polo”, ricorda l’assessore Sara Bragato, che invita i cittadini interessati a prendere visione di documenti e atti attraverso questo canale, oppure rivolgendosi direttamente agli uffici comunali.

«Questo – aggiunge – anche in risposta agli appunti mossi da alcuni consiglieri di opposizione e comitati. Mi rendo conto che, trattandosi di tavole tecniche, la lettura non potrà essere per tutti agevole. Gli uffici comunali e l’amministrazione a loro volta stanno analizzando puntualmente tutta la documentazione per essere in grado di segnalare a Italferr eventuali interferenze non rilevate in fase progettuale. I tempi concessi dalla legge sono piuttosto ristretti, ma cercheremo di organizzare quanto prima un’assemblea pubblica anche su questo tema, anche in collaborazione con gli altri Comuni coinvolti a livello mandamentale».