Da Il Piccolo
17/01/11
No-Tav, Del Bello striglia il suo Pd
Il suo obiettivo dichiarato è «liberarsi una volta per tutte del progetto dell’Alta velocità ferroviaria sul Carso demolendolo sotto il profilo scientifico, tecnico e politico». Va giù duro l’assessore provinciale e comunale del Pd Fabio Del Bello, senza guardare in faccia nessuno. Nè il centrodestra, che spinge per il progetto, nè il centrosinistra, e la sua «subcultura gregaria rispetto alle posizioni della destra».
Fabio Del Bello sposa in pieno quanto sostengono le associazioni ambientaliste quando affermano che lo stratagemma adottato da Rfi per sminuire l’impatto e depotenziare le opposizioni al progetto Tav tra Venezia e Trieste è quello di suddividere il progetto preliminare prima in tre tronconi (Venezia- Portogruaro, Portogruaro-Ronchi, Ronchi-Trieste) e poi in ulteriori pezzettini locali (come quelli che sono stati consegnati alle amministrazioni comunali di Monfalcone, Ronchi dei Legionari e Doberdò del Lago, l’ultima stesura con minori impatti nella zona monfalconese di San Polo).
«Lo scopo di questa tecnica di avvicinamento alla realizzazione dell’opera da parte della maggioranza in Regione – dice Del Bello – è di concentrare l’attenzione degli enti locali sul pezzettino di linea che li riguarda facendo così mancare una visione di insieme, l’unica che può prestarsi a una autentica valutazione politica di ampio respiro».
«Questo progetto preliminare – sostiene Del Bello – è conosciuto da alcuni anni ed è approdato in molte qualificate aule consiliari fatta eccezione, almeno finora, per l’Isontino. Ora, a seguito della presentazione del progetto agli iscritti nella sede di Monfalcone del Partito democratico – continua l’assessore provinciale e comunale del Pd – il Presidente della Provincia Enrico Gherghetta ha annunciato un’assemblea del Patto per lo sviluppo allargata sul tema, il prossimo 28 gennaio, e quindi una seduta ad hoc del Consiglio provinciale. Questa proposta, assieme alla decisa presa di posizione del Sindaco di Doberdò del Lago Paolo Vizintin, dovrebbe finalmente rilanciare il protagonismo politico-istituzionale degli enti locali isontini cui teoricamente, in virtù della antidemocratica legge-obiettivo, spetterebbe solo il compito di segnalare le cosiddette ”interferenze” al progetto.
«La seduta del Consiglio provinciale di Gorizia dovrà invece – continua Del Bello – costituire l’occasione per l’innesco di un grande movimento democratico-ambientale all’interno del quale si dovrà arrivare ad una sfida campale al centrodestra regionale e nazionale (in un momento in cui l’eclissi del berlusconismo è ormai alle porte) e anche a un serrato confronto interno al centrosinistra una parte del quale è succube di una sottocultura gregaria rispetto al pensiero unico dominante della destra.
17/01/11
Petenel (Comunisti Uniti): «Assemblee e volantini contro l Alta velocità»
CERVIGNANO Dopo i Comitati anche il gruppo Comunisti Uniti di Cervignano scende in campo contro la Tav. «É una farsa -insorge il consigliere di maggioranza Loris Petenel -. Il progetto preliminare dell’opera è stato consegnato ai Comuni interessati il 30 dicembre: ogni cittadino ha solo 60 giorni per studiare 500 schede. Materialmente non c’è il tempo per consultare i dati in profondità, come dovrebbe essere fatto, visto che si tratta di un’opera devastante per il territorio. Inoltre, con la legge Obiettivo di cui volutamente si avvale la Regione, le amministrazioni hanno solo parere consultivo e non vincolante e dalla Regione non verrà indetta alcuna assemblea con i cittadini. Per questo il nostro primo obiettivo è quello di informare quanto più possibile la popolazione, attraverso azioni di volantinaggio e comunicazioni che verranno pubblicate sul nostro sito “casacomunecervignano.blogspot.com”. Per come stanno le cose – continua il consigliere – questo è anche l’unico strumento che abbiamo a disposizione, augurandoci di invertire il processo instaurato, che è lesivo dei diritti democratici».
La presa di posizione da parte dei Comunisti Uniti di Cervignano si associa così alla battaglia dei Comitati No Tav, che hanno già indetto una serie di assemblee nel territorio. I prossimi appuntamenti sono martedì al bar “Al Milione” di Corgnolo alle 20.30 e venerdì nella vecchia scuola elementare di Castions delle Mura alla stessa ora. «Continueremo a dialogare, quando necessario, con i Comitati – riprende Petenel – anche se a noi spetta di lavorare soprattutto sul piano delle istituzioni. Riccardi si è autocongratulato di essere riuscito a non sforare la data di fine anno per la consegna del preliminare. Eppure, dietro a tutti questi festeggiamenti, c’era già pronta una calza piena di carbone per i residenti della Bassa. L’assessore ha anche dichiarato che impiegherà altri 30 giorni per consultare le amministrazioni investite dall’opera, ma senza assemblee pubbliche, perché evidentemente ritiene doveroso mantenere le distanze fra loro e la Regione. É pur vero che è stata abbozzata l’idea di realizzare un sito internet per raccogliere tutta la documentazione, ma esso non sarà mica pronto solo dopo che i termini saranno scaduti? Si tratta di una colossale presa in giro». (el. pl.)
16/01/11
«Partita aperta, i cittadini possono dire no alla Tav»
Dicono no, senza ”se” e senza ”ma” alla Tav. E della linea ferroviaria veloce contestano ogni singolo atto, ogni minimo progetto. Al punto da definire senza mezzi termini «una bufala» la recente uscita del sindaco Dipiazza relativa a una netta riduzione dei chilometri previsti ”in galleria”. «Lo ha detto il sindaco, lo so – ha osservato ieri mattina Paolo Behrens a nome del comitato – parlando di 20 chilometri invece di 30, ma lui come altri si sono evidentemente dimenticati che nello studio reso noto ci si è dimenticati del collegamento tra Trieste e Divaccia, e dunque, guarda caso, proprio dei 10 chilometri mancanti!».
Behrens ha quindi parlato di un progetto fatto «a fette di salame» e cioè praticamente a compartimenti stagni senza il necessario coordinamento tra gli interessati, intrattenendosi sulla riottosità dell’assessore regionale Riccardi a consultare i cittadini interessati dal tracciato, «visto che per certi tratti si è parlato senza mezzi termini di espropri di case».
«Vogliono fare una valutazione di impatto ambientale – è stato ancora aggiunto – solo sui primi 22 km del tracciato e sentire esclusivamente il parere dei Comuni, ma non si possono tagliar fuori i cittadini in questo modo». L’alternativa, ha rilevato Behrens, esiste ed è percorribile da qualsiasi cittadino. Basta chiedere copia informativa degli atti della Tav alla Direzione centrale ambiente, energia e politiche per la montagna – servizio valutazione impatto ambientale in via Giulia 75 e poi, possibilmente, far sentire la propria voce. «Ci rendiamo conto – ha ammesso Behrens – che il parere espresso dal cittadini ha solo valore consultivo e non ostativo, ma se si inizia a muoversi per tempo e le cifre degli interpellati salgono la battaglia non è ancora persa. Una cosa è esprimere la propria protesta in due o tre, altra cosa è farlo in duecento e passa».
Le osservazioni dovranno essere presentate entro il prossimo 20 febbraio (60 giorni dopo la pubblicazione, avvenuta lo scorso 22 dicembre) per la tratta Ronchi-Trieste e entro il 27 per la tratta Portogruaro-Ronchi. In questo lasso di tempo il Comitato No Tav Trieste e Carso farà partire una serie di incontri nei rioni cittadini più coinvolti dal tracciato, mandando avanti nel contempo un discorso sinergico e di collaborazione con altre realtà come Wwf e Legambiente, già mobilitate attorno all’iniziativa.(f.b.)
15/01/11
Vizintin apripista, si allarga il fronte no-Tav
di CIRO VITIELLO
DOBERDÒ Protestano anche degli ambientalisti a Doberdò, dopo l’allarme “Tav” lanciato ieri dal sindaco Paolo Vizintin che ha visionato l’ultima proposta di Rfi, la Rete ferroviaria italiana. Critici con alcune scelte operate in passato dall’amministrazione comunale sull’ampliamento della cava Devetachi, questa volta gli ambientalisti si schierano a fianco del sindaco e lo sostengono in questa durissima battaglia.
«Contrasteremo con tutti i mezzi e a tutti i livelli – afferma il presidente dell’associazione Ambiente 2000 Alberto Ballarini – la costruzione di questa tratta ferroviaria, con questo progetto il nostro territorio è destinato a morire. C’è un parco regalato dalla natura e ora lo vogliono distruggere. Inoltre con questa linea ad alta velocità rovineranno le falde acquifere e i percorsi dei fiumi sotterranei della zona, oltre a provocare danni ingenti all’abitato di Sablici dove diverse case verrebbero demolite e a compromettere la peculiarità dei laghi di Doberdò e Pietrarossa che fra l’altro fanno parte di una Riserva regionale. Sarebbe un disastro ambientale di notevole portata – spiega ancora Ballarini – e per questo ci uniamo alle preoccupazioni del sindaco Vizintin che avrà sicuramente il nostro appoggio incondizionato».
L’ipotesi del nuovo tracciato, infatti, secondo Vizintin comporterebbe una devastazione irrimediabile della collinetta carsica, orgoglio del paese e di una bellezza unica, gravissimi danni all’ambiente, mentre la linea ferroviaria attraverserebbe con enormi viadotti e gallerie pure la Riserva regionale dei laghi di Doberdò e Pietrarossa. Questo per ora è previsto nel progetto preliminare ferroviario della tratta Ronchi-Trieste, sempre nell’ambito della nuova linea Alta velocità/Alta capacità (Av/Ac) da Venezia a Trieste.
Secondo il presidente di Ambiente 2000, Ballarini, questo “spezzatino” delle tratte ferroviarie che progettano continuamente senza preoccuparsi delle problematiche delle popolazioni delle zone di attraversamento della rete ferroviaria, andrebbero a intaccare anche il recupero della “landa carsica” che era stata decisa a parziale difesa dell’ambiente, dopo l’approvazione dell’ampliamento della cava Devetachi. Proprio in questa zona, infatti, dovrebbe essere realizzata con la Tav anche la cosiddetta “stazione di trasformazione” della linea ferroviaria. «Nei prossimi giorni – afferma Ballarini – lanceremo una mobilitazione generale, contatteremo il Wwf isontino e Legambiente per decidere il da farsi prima che sia troppo tardi e che ci distruggano il territorio che è di tutta la comunità».
Il sindaco Vizintin, anche da parte sua ha promesso il massimo impegno di tutta l’amministrazione per opporsi a questa ennesima opera faraonica, che graverebbe ancora una volta solo sui contribuenti italiani e hanno come unico effetto finale quello di deturpare l’ambiente e i costi sociali. Il territorio carsico, afferma ancora Vizintin, sta già pagando un caro prezzo perché è stato compromesso dalla presenza dall’elettrodotto, metanodotto e dal passaggio dell’autostrada.
Dal Messaggero Veneto
16/01/11
Comitato anti Tav: il tracciato isolerà le nostre comunità
BAGNARIA ARSA. Sala parrocchiale gremita. Molti gli esterni, pochi invece i volti giovani, quelli più direttamente interessati dal passaggio, prospettato tra una ventina di anni, della Tav sul territorio comunale di Bagnaria. Al tavolo dei relatori, Giacarlo Pastorutti, sempre in prima linea, introduce e presenta il progetto preliminare del tracciato Tav-Tac che dal Veneto penetra nella Bassa friulana e punta su Trieste.
Primo atto d’accusa di Pastorutti verso l’amministrazione comunale che – a dire del Comitato no Tav – doveva farsi promotrice della iniziativa di presentazione alla popolazione del ventilato progetto ferroviario.
Secondo pollice verso all’indirizzo di Riccardo Riccardi, assessore regionale alle Infrastrutture, il quale preferisce contattare e dialogare solo con le amministrazioni che oramai hanno dato via libera alle scelte di Rfi. Rete ferroviaria italiana ha individuato e consolidarto, pur con molte pecche, il tracciato Portogruaro, Ronchi, Trieste.
E da Pastorutti viene un appello alle “forze” che si riconoscono nel no. Tutti in piazza, democraticamente, – sollecita uno dei leader anti Tav – il giorno 22 gennaio quando l’assessore Riccardi incontrerà i Comuni interessati per discutere del progetto ricevuto dalle amministrazioni interessate alla fine dello scorso mese di dicembre. «Noi non ci tireremo indietro e se il comune di Bagnaria Arsa e gli altri Enti preferiscono tacere, da parte nostra, comitato anti Tav, stiamo predisponendo una serie di controdeduzioni al progetto di Rfi».
L’illustrazione dettagliata del progetto preliminare ha suscitato non poche perplesità tra i presenti e in particolare da chi già è costretto a subire le conseguenze legate ai vincoli imposti dalle legge Obiettivo.
Pastorutti ha presentato i tracciati che interessano il comune di Bagnaria. In particolare i collegamenti tra Palmanova e lo scalo ferroviario di Cervignano, la bretella di raccordo tra la linea Palmanova-San Giorgio con deviazione verso lo scalo. «Un tracciato inutile – è stato rimarcato – che taglia la campagna tra il capoluogo e Campolonghetto e isola ancora di più le nostre comunità». Sottolineato il fatto che la bretella non permette agli agricoltori di passare al di qua e al di là della “barriera”. Pastorutti infine ha dato appuntamento a tutti per le 20.30 di venerdì 21 a Castions delle Mura, la frazione di Bagnaria coinvolta dal passaggio della Tav. Il confronto con la popolazione permetterà al Comitato no Tav – ha detto l’animatore della serata – di tastare il polso sulla sensibilità degli abitanti allo «spinoso problema».
Sandro Sandra
15/01/11
Tav, il comitato Friuli Rurale fa ricorso
TRIESTE. Il Comitato per la Vita del Friuli Rurali chiede l’annullamento, per falso ideologico, della procedura avviata per l’ottenimento della Valutazione di Impatto Ambientale sul progetto della Tav tra «Portogruaro e Ronchi dei Legionari. Con una specifica diffida inviata ai Ministeri dell’Ambiente, dei Beni e Attività Culturali e delle Infrastrutture e dei Trasporti, il comitato chiede «si facciano carico della denuncia, pena il loro coinvolgimento per complicità nella incresciosa vicenda».
«Siamo alle solite – scrive nella denuncia il presidente del comitato, Aldevis Tibaldi –, ovvero di fronte a quel misto di superficialità ed arroganza che da sempre accompagna il varo delle cosiddette “grandi opere”, in un clima connotato da un cronico bisogno di far presto per non perdere i finanziamenti pubblici. È proprio il casio di dire che la “Gatta frettolosa fa i figli ciechi”, nè si poteva pretendere di meglio da una società ferroviaria che ha già dato prova di un servizio regionale fallimentario e da una sequela di progetti fallimentari, condannati da fragorose bocciature. Ha ben ragione l’assessore regionale ai Trasporti, Riccardo Riccardi a rialacciare i rapporti con i sindaci dei territori attraversati da quel tracciato.
Proprio giovedì, Riccardi aveva annunciato la creazione di un gruppo di lavoro specifico per garantire la massima condivisione possibile da parte degli enti locali, fissando per sabato 22 l’avvio delle consultazioni necessarie alla valutazione del progetto preliminare delle tratte ferroviarie Ac/Av «Portogruaro – Ronchi Sud – Trieste» del corridoio plurimodale Quinto. Un’occasione per presentare ai Comuni interessati le scelte di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) ed illustrare loro l’iter procedimentale per l’approvazione del progetto predisposto alla fine del dicembre scorso.
«Abbiamo scelto, come sempre su questi argomenti – ha detto Riccardi -, la strada della maggiore partecipazione possibile per contemperare, con adeguatezza, tutti gli interessi pubblici e dei cittadini nella fase di progettazione di opere di grande rilevanza. Non sfuggono l’importanza e l’impatto di queste tratte del Corridoio Quinto, per cui la Giunta ha assicurato la sinergia dell’impegno di tutte le direzioni coinvolte in merito a questa progettazione e contemporaneamente – ha precisato – un’adeguata assistenza agli enti locali, che pure dovranno esprimersi per competenza territoriale».
Per le attività relative al pronunciamento della Regione, sarà costituito un gruppo di lavoro composto dalle Direzioni centrali competenti, che potrà valutare adeguatamente la proposta assicurando, in sede di intesa sulla localizzazione del tracciato, un parere approfondito e coordinato dei molteplici interessi pubblici in gioco. Alla struttura tecnica sarà affidato anche il compito di offrire l’assistenza necessaria agli enti locali interessati per le determinazioni di loro competenza. (al.c.)