L’elettrodotto in Carnia per Tondo come il cementificio di Torviscosa per Illy ?
—————————————————————————–
Rassegna stampa Messaggero Veneto 15 gennaio 2011
Tremila in corteo a Tolmezzo
per dire no all’elettrodotto
Oltre tremila manifestanti sono scesi in strada a Tolmezzo per dire ancora una volta no all’elettrodotto Wurmlach-Somplago e per «dare un calcio ai prepotenti che cercano di sfruttare la Carnia solo per fare quattrini». È stato un corteo rumoroso, ma composto, che ha voluto difendere anche il lago di Cavazzo e protestare contro la privatizzazione dell’acqua.
Tremila in corteo a Tolmezzo per dire no all’elettrodotto
TOLMEZZO. Quando don Di Piazza, carnico di Tualis, dal palco davanti al Municipio ha citato le Beatitudini, la Carta dei diritti dell’uomo e gli articoli della Costituzione si è levato un boato dai tremila che avevano pacificamente invaso il cuore di Tolmezzo per dire ancora no all’elettrodotto Wurmlach-Somplago e per «dare un calcio ai prepotenti che cercano di sfruttare la Carnia solo per fare quattrini» per usare le parole di uno dei “ fari del corteo”, Renato Garibaldi vestito col tricolore. Le parole del parroco di Zugliano, però, sono quelle che hanno raggiunto meglio il cuore della gente. «Di sviluppo della montagna hanno parlato e straparlato – ha detto Di Piazza rivolgendosi ai politici – ma nessuno ha avviato una progettualità seria. Ora ci presentano un progetto di pochi che va a vantaggio di pochi, con la politica ancora una volta lontana dalla gente».
Parole forti, sintesi del pensiero dei tremila che dalle 13.30 hanno raggiunto il ponte di Caneva per poi marciare verso piazza XX Settembre. Un corteo rumoroso, ma composto. I tamburi cadenzavano l’� incedere della folla, i cartelli lo arricchivano, così come tantissimi giovani o famiglie intere. «A 74 anni non ho mai visto una cosa del genere» ha commentato un altro leader dei Comitati, l’e x sindaco di Cavazzo Franceschino Barazzutti. Uno che è stato protagonista della Ricostruzione e che ora si sta battendo per difendere il territorio e con esso anche tanti valori dell’epopea post-sisma. E nel mirino dei manifestanti, come era prevedibile, non sono finiti tanto gli imprenditori Burgo-Fantoni-Pittini, bensì i politici che in Regione dovranno decidere se dare il via libera all’impianto da 35 milioni, considerato proprio dagli industriali indispensabile per la sopravvivenza delle loro imprese.
Un cartello su tutti: «No all’elettroTondo». Basta questo a descrivere l’aria che si respirava ieri a Tolmezzo contro il presidente della Regione, non certo profeta in Patria, nonostante più volte abbia detto che il via libera al contestato impianto sarà dato solo se parte della ricchezza generata si fermerà nei comuni interessati: o contro il fischiatissimo sindaco di Tolmezzo Dario Zearo (che osservava la manifestaizone dalla finestra del suo ufficio) a favore dell’impianto e “reo” secondo gli organizzatori di aver tenuto lontani la Parrocchia e i coro della città dalla manifestazione con la minaccia di chiudere i rubinetti dei contributi.
Ma il messaggio che è arrivato dal corteo è stato chiaro: quassù la gente non è contro il progresso, sempre usando le parole di Garibaldi, «ma è contro quelli che confondono il progresso con la speculazione». Insomma, la linea elettrica, nonostante il progetto preveda l’eliminazione di oltre cento tralicci vecchi e l’arrivo di compensazioni per almeno undici milioni, è vista come un sopruso. E la gente non crede più alle promesse di posti di lavoro o risorse che rimangano sul territorio perchè troppe volte è stata scottata dalle promesse.
L’elettrodotto è visto come l’ulteriore calcio dei prepotenti alla gente della Carnia, la politica come un’entità astratta, lontana anni luce dalla gente. Per questo i carnici, che in piazza hanno cantato con trasporto il loro inno, quello di Mameli e hanno ricordato l’anniversario della nascita di uno dei padri della Costituzione, il senatore Michele Gortani, hanno tirato una linea, invalicabile: l’elettrodotto dovrà essere solo interrato. Visto il corteo e le idee chiare della gente, chi la valicherà dovrà mettere in preventivo una cosa: quassù di voti ne prenderà ben pochi. E non è mai una cosa da poco.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Renato Garibaldi….quando la smette di fare il “patriota garibaldino” ? Parliamo dei problemi della Carnia, E VONDE!
Inviato da furlanadis il 10 gennaio 2011 alle 16:26
Inviato da pravettonicarcarlo il 16 gennaio 2011 alle 09:45