Partono le consultazioni a tappeto sulla Tav
di ELISA COLONI
TRIESTE Per alcuni è un’infrastruttura fondamentale per non essere tagliati fuori dai grandi traffici commerciali di domani. Per altri, è una ”bomba” di rotaie e gallerie che rappresenta un pericolo per cittadini e ambiente. È per raccogliere tutte questi pareri e tirare le somme prima della decisione finale, che tra pochi giorni, il 22 gennaio, la Regione avvierà le consultazioni con gli enti locali in merito al progetto preliminare della Tav. Comune per Comune, l’assessore alle Infrastrutture Riccardo Riccardi sentirà valutazioni e giudizi delle comunità che saranno coinvolte nella costruzione e attraversamento delle tratte ferroviarie ad alta capacità e alta velocità Portogruaro-Ronchi Sud-Trieste.
È sotto il segno delle grandi opere, dunque, che si è aperto il 2011 in piazza Unità. Ieri, infatti, si è svolta la prima riunione di giunta dell’anno, che ha riportato attorno al tavolo gli assessori dopo la pausa natalizia. Tra gli argomenti all’ordine del giorno, appunto, le consultazioni sulla Tav. ”Sondaggi d’opinione” che l’assessore Riccardi raccoglierà presentando ai Comuni interessati le scelte di Rfi-Rete ferroviaria italiana, e illustrando l’iter procedimentale per l’approvazione del progetto ricevuto a fine dicembre. «La legge prevede che le consultazioni durino al massimo 90 giorno – ha commentato Riccardi – ma io mi prenderò tutto il tempo necessario, perché si tratta di una questione molto importante, e intendo dare il massimo ascolto alle comunità locali». Gli incontri, come specificato dal responsabile alle Infrastrutture, non prevedono il coinvologimento diretto dei cittadini (nessuno pensi cioè di poter partecipare ad assemblee pubbliche). «I cittadini che hanno osservazioni e dubbi in merito al progetto preliminare – ha puntualizzato Riccardi – potranno esporli ai propri rappresentanti che, a loro volta, riferiranno a noi. Stiamo anche ragionando sulla possibilità di aprire un sito Internet ad hoc dove raccogliere tutta la documentazione».
Una volta terminate le consultazioni, la Regione dovrà pronunciarsi. Come? Verrà costituito un gruppo di lavoro composto dalle direzioni centrali competenti, che valuterà la proposta assicurando, in sede di intesa sulla localizzazione del tracciato, un parere coordinato dei molteplici interessi pubblici in gioco. Alla struttura tecnica sarà affidato anche il compito di offrire l’assistenza tecnica necessaria agli enti locali interessati per le determinazioni di loro competenza. «Abbiamo scelto – ha spiegato Riccardi – la strada della maggiore partecipazione possibile nella fase di progettazione di un’opera di grande rilevanza».
Tav a parte, la giunta di ieri pomeriggio è stata aperta da un’audizione del presidente di Insiel Walter Santarossa e dell’ad Dino Cozzi, che hanno fatto il punto sul ricorso a Insiel da parte degli enti regionali e sul costo dei prodotti erogati. L’assessore all’Organizzazione Andrea Garlatti ha commentato: «La linea politica è quella di mantenere la connotazione pubblica della parte infrastrutturale informatica, che consideriamo un valore. La parte prevalente dei prodotti di Insiel viene realizzata ”in casa”, riducendo di circa 5-6 milioni di euro il ricorso ad affidamenti esterni. Inoltre in confronto alle tariffe applicate per l’acquisto di prodotti Ict da parte delle società ”in house”, quelli di Insiel sono nella media o anche inferiori».
Spazio è stato riservato, ieri, anche all’aeroporto di Ronchi dei Legionari. La giunta, su proposta di Sandra Savino, ha infatti dato l’ok alla richiesta al Tribunale di Gorizia di effettuare una perizia sul valore dell’aeroporto, atto propedeutico al futuro scambio di quote azionarie con la Save di Venezia.
Doberdò diventa Comune no Tav
DOBERDÒ Tav indigeribile per il Comune di Doberdò del Lago. Lo mette nero su bianco il sindaco Paolo Vizintin dopo aver attentamente esaminato la «copiosa documentazione» ricevuta recentemente da Rete Ferroviaria italiana spa (Rfi). Si tratta del progetto preliminare ferroviario della tratta Ronchi–Trieste nell’ambito della nuova linea Av/Ac (Alta velocità e alta capacità) Venezia–Trieste. Il giudizio del primo cittadino è senza appello: «Da un primo esame della progettazione delle linee, degli studi geologici, geotecnici, idrologici, del piano degli esproprii nonché di ogni altro elaborato e documento allegato è emerso innanzitutto che l’opera, se realizzata, avrebbe un conseguenze gravissime e irreparabili per l’ambiente, il territorio e l’abitato di Sablici nonché un impatto sociale devastante».
I motivi vengono spiegati in una lunga nota dai toni apocalittici. «La linea ferroviaria – scrive Vizintin – attraverserebbe infatti la riserva dei laghi di Doberdò e Pietrarossa con enormi viadotti e gallerie, una gigantesca colata di cemento e ferro che deturperebbe gravemente e irreversibilmente il territorio ed il già lesi dalla presenza di elettrodotto, metanodotto e autostrada. Gallerie e viadotti proseguirebbero per il centro di Sablici, dove è previsto l’esproprio ed il vincolo urbanistico di quasi tutta l’area nonché il probabile abbattimento di alcune abitazioni oltre alla realizzazione di vasche per l’accumulo di liquidi pericolosi». E come se non bastasse c’è un altro regalo impachettato nella Tav: «In tale contesto – aggiunge il sindaco di Doberdò del Lago – si inserisce la realizzazione di un nuovo raccordo stradale tra le Statali 55 e 14 che passerebbe sotto il viadotto soprastante Sablici e consentirebbe il ritorno massiccio dei Tir sul Vallone».
Il risultato finale? «È ragionevole ipotizzare – aggiunge Vizintin – che con questo scenario l’abitato di Sablici di svuoterebbe e sparirebbe dalla cartografia, o perché parte delle case verrebbero demolite o perché i rimanenti residenti si abbandonerebbero le proprie abitazioni per le condizioni di invivibilità venutesi a creare (traffico, inquinamento acustico, scosse etc.)».
Detto tutto questo è chiara la posizione assunta dal Comune di Doberdò del Lago. «Siamo perciò – puntualizza il primo cittadino – fermamente contrari, come in passato, a inutili opere faraoniche il cui costo esorbitante graverebbe, come sempre, sui contribuenti italiani ed il cui unico effetto sarebbe quello di deturpare l’ambiente ed il paesaggio, con rilevante pregiudizio per la salute ed il patrimonio dei cittadini. Ci opporremo perciò con ogni mezzo agendo nelle competenti sedi politiche e sociali affinché il suddetto progetto di RFI non trovi seguito».
Le critiche al progetto, tuttavia, non si fermano a questo. «È inaccettabile e preoccupante – continua Vizintin – che nella documentazione trasmessa da Rfi non compaia né l’analisi costi-benefici imposta dalla normativa vigente sulla Via (valutazione d’impatto ambientale) per tutte le opere pubbliche né il piano economico finanziario previsto dalla legge finanziari 350/2003». L’unico passaggio costruttivo è messo in coda: «Siamo favorevoli al trasporto su rotaia di merci e persone con sistema dell’Av/Ac – conclude Vizintin – purché vengano minimizzati l’impatto con l’ambiente ed i costi sociali. Ciò è possibile in base agli studi effettuati dalle Università di Milano e Torino, dove è dimostrato che sarebbe più che sufficiente una modernizzazione dell’attuale linea ferroviaria».
E, intanto, parte la mobilitazione dei cittadini. Mmercoledì prossimo, 19 gennaio 2010, alle 20, al centro civico “Kremenjak” di Jamiano, si terrà un incontro pubblico per illustrare i contenuti del progetto di Rfi e per raccogliere osservazioni e proposte dei cittadini di Doberdò del Lago.