Buona la presenza di gente all’iniziativa di ieri sera
Dopo quella di S.Croce nuova tappa del “tour” informativo che il Comitato NOTAV di Trieste e del Carso sta portando avanti. Quella di ieri è stata la prima iniziativa in assoluto in zona su questo tema. Oltre ai membri del comitato di trieste ha parlato anche un esponente del comitato NOTAV di Bagnaria Arsa. Di sicuro le iniziative proseguiranno nei prossimi mesi, anche di fronte al catastrofico sfascio delle ferrovie in regione di cui ormai si sono accorti tutti (vedi articolo sotto) |
Da Il Piccolo del 02/12/10
CERVIGNANO Ennesima soppressione del treno Trieste – Cervignano –Udine: in una lettera all’assessore regionale Riccardo Riccardi tutta la disperazione dei pendolari. «Quali sono le forme di controllo che la Regione attua su Trenitalia, che dovrebbe essere tenuta a fornire, con continuità e puntualità, dei servizi finanziati dal Friuli Venezia Giulia? L’inefficienza di un servizio ordinario al cittadino è forse un problema per la politica? Caro assessore, la prego, nel caso la Regione sia impotente, me lo dica con chiarezza: avrò la misura di quanto pesa un comitato di cittadini». Si conclude così la disperata lettera inviata a Riccardi ieri da una pendolare, di cui conosciamo solo le iniziali, N. V., e di cui sappiamo che è un ingegnere. Uno dei tanti viaggiatori che per raggiungere il posto di lavoro si è abbonatO al convoglio R2860, che ogni giorno dovrebbe partire da Trieste alle 14.11, per arrivare a Udine alle 15.17 e passando per Cervignano alle 14.48. Ma si tratta del treno “fantasma”. Negli ultimi mesi, è stato soppresso più volte. Prima a luglio, poi a settembre e a ottobre. La situazione è precipitata il mese successivo, con 6 soppressioni, di cui tre dal 5 al 10 novembre, e le altre tre dal 15 al 17, per altrettanti giorni di fila. E l’altro ieri di nuovo la stessa storia. Così la pendolare ha preso carta e penna e ha scritto a Riccardi. «Questo treno – si legge nella lettera – viene soppresso con frequenza tale da costringere l’utente a verificarne l’attuazione sul sito di Trenitalia fino a poco prima della partenza. Poi succede che il sito non segnali la soppressione e l’utente si ritrova in stazione con comunicazioni di ritardo di 10 minuti, poi di 20, poi di 30, fino a quando il treno non viene soppresso. È in questa situazione che mi sono trovata, per l’ennesima volta, martedì, insieme a diversi dipendenti di Trenitalia, che non sapevano neppure loro i motivi del disguido. Un disservizio che implica un danno diretto, sia in termini di orario di lavoro degli utenti, sia in relazione alle mancate coincidenze con altri servizi pubblici e conseguente ricorso ai mezzi privati». A luglio le soppressioni dell’R2860 erano state motivate dal fatto che i convogli dovevano essere sottoposti a lavori di manutenzione e dallascarsità di materiale rotabile. «Si sa che il servizio ferroviario, finanziato dalla Regione, lascia a desiderare – continua la lettera -. Così i pendolari formano i comitati: ma questi ultimi che peso hanno? Caro assessore è giusto che la politica dei trasporti si rivolga a grandi progetti per il futuro di questo Paese, come la Tav o la metropolitana leggera, ma dopo, è anche intenzionata a gestire il servizio ordinario?»
Elena Placitelli