Messaggero Veneto MERCOLEDÌ, 17 NOVEMBRE 2010 Pagina 11 – Udine
Tubone, chieste le condanne per gli ex vertici
Disastro ambientale e traffico di rifiuti: ecco la richiesta di pena a un mese dalla prescrizione
In Tribunale
UDINE. Ieri, alla 23ª udienza dibattimentale, quando manca un mese alla prescrizione di tutti i reati, è cominciata la discussione finale del processo sul presunto disastro ambientale (e sul traffico illecito di rifiuti) del cosiddetto Tubone di San Giorgio di Nogaro. Nel marzo 2003 ci fu il sequestro dell’impianto, cui seguì la lunga indagine per la quale, nel luglio 2006, furono rinviate a giudizio le 8 persone imputate. Il 13 dicembre parleranno gli avvocati Mete e Tapparo che difendono gli unici imputati per cui il pm Leghissa ha chiesto ieri la condanna a 18 mesi di reclusione appunto per le ipotesi di traffico illecito di rifiuti, disastro e danneggiamento ambientale. Si tratta di Gianfranco Turchetti, di San Giorgio di Nogaro, ex presidente del Consorzio di depurazione Bassa friulana (oggi Consorzio depurazione laguna) e Claudio Feruglio, di Cervignano, nella sua veste di responsabile della gestione degli impianti del consorzio. Per tutti gli altri sei imputati, il pm ha chiesto l’assoluzione o il proscioglimento per intervenuta prescrizione; ovvero per Alessandro Florit di direttore tecnico, Claudia Silvestro ex dirigente della Provincia responsabile tecnico dell’istruttoria autorizzativa dell’impianto, Giorgio Pocecco (in relazione al suo ruolo di responsabile del procedimento amministrativo per il rilascio dell’autorizzazione all’impianto), gli imprenditori Giovanni Antonio Di Taranto amministratore unico della Fww a Pasian di Prato, Roberto Andreani manager fiorentino della Fingel di San Giorgio di Nogaro e Vittorio Baldo consigliere d’amministrazione della Centro risorse srl di Motta di Livenza.
Le parti civili Wwf, ministero dell’Ambiente e lo stesso Consorzio hanno chiesto la penale responsabilità degli imputati.