Da Il Piccolo
15/11/10
Scuole, si incrina il fronte dell occupazione
Il fronte si è incrinato e potrebbe spaccarsi già da questa mattina. Non nella sostanza, perché i contenuti della protesta comune restano quelli, bensì nella forma. Dopo una settimana di occupazione infatti ieri ha iniziato a farsi largo la voce di una diversità di vedute diffusa nelle scuole superiori cittadine sulle modalità di prosecuzione dell’agitazione. C’è chi vorrebbe proseguire con l’occupazione almeno fino a domani, giornata dell’atteso incontro in Provincia dal quale avere risposte da palazzo Galatti sulle richieste avanzate. C’è poi la posizione che propende per un’autogestione della durata di due o tre giorni, così da arrivare a mercoledì per chiudere simbolicamente il tutto con il corteo pomeridiano coincidente con la Giornata internazionale per il diritto allo studio. Infine, non mancano i sostenitori di una mediazione, da trovare per mezzo di un’assemblea straordinaria. All’Oberdan per esempio gli studenti, a ieri sera, stavano discutendo il da farsi. Mentre al Petrarca, riferiscono i giovani stessi, «c’è stato un incontro con la preside Donatella Bigotti in cui abbiamo chiesto un’assemblea straordinaria per domani (oggi, ndr ) e poi due giornate di autogestione. Il che significa che chi volesse potrà seguire le normali lezioni, non partecipando a quelle autogestite. Tuttavia non abbiamo trovato l’accordo: la preside è contraria alle lezioni autogestite al mattino». «La situazione è diversa da scuola a scuola – riferisce Riccardo Laterza, coordinatore regionale dell’Unione degli studenti -. Ci sono tante variabili». Questa mattina la Digos monitorerà la situazione nei vari istituti ma non è stata programmata alcuna azione di forza: la via scelta continua ad essere quella del dialogo. Ieri mattina intanto sotto il Dante in via Giustiniano, è stata allestita l’annunciata mostra fotografica composta da 53 immagini raccolte dai ragazzi nelle varie scuole cittadine e che riguardano la situazione dell’edilizia scolastica degli istituti. La mostra sarà visibile anche oggi, come confermato dagli stessi studenti. Riprende oggi, inoltre, il presidio notturno degli universitari iscritti alla facoltà di Lettere all’interno del Dipartimento di Storia in via Economo. Gli studenti hanno organizzato una serie di incontri: stasera la docente Elisabetta Vezzosi dovrebbe intervenire proponendo un confronto fra le università italiane e quelle americane mentre Igor Londero, dottorando, terrà una lezione di storia sui terremoti in Friuli. Per domani è prevista una cena equa e solidale, organizzata in collaborazione con la bottega del mondo “Mosaico”: sono attesi vari interventi. (m.u.)
14/11/10
Gli studenti: occupiamo almeno fino a martedì
Domani o dopodomani: potrebbe essere vicino l’epilogo della protesta degli studenti delle scuole superiori, tutte occupate da lunedì scorso. In queste ore infatti è iniziata un’azione ”persuasiva” da parte di presidi e organi di polizia per convincere i ragazzi a porre la parola fine all’occupazione, trasformandola perlomeno in autogestione. Una richiesta che i giovani, per il momento, non intendono accettare. «Vogliamo almeno arrivare a martedì sera, quando avremo un incontro in Provincia. Se riceveremo le risposte che aspettiamo, allora potremmo considerare l’idea di terminare la protesta». Così dice Tommaso Gandini, studente del liceo Dante e uno dei portavoce della mobilitazione, che per il momento procede senza strappi. «Abbiamo fatto volantinaggio per tutta la città: da piazza San Giacomo alla stazione centrale, passando per le vie e piazze del centro. Domani alle 10.30 (oggi, ndr. ) sotto i portici del liceo Dante in piazza Oberdan organizzeremo una mostra fotografica che immortala, scuola per scuola, le brutture degli edifici in cui studiamo. Sono immagini scattate e stampate in questi giorni da noi stessi. Poi, nel pomeriggio ci sarà un’assemblea, sempre al Dante, con ospite un rappresentante degli insegnanti precari che ci racconterà la sua esperienza. In queste ore – afferma ancora Gandini – i presidi di alcune scuole hanno cominciato a fare pressione sui rappresentanti di istituto per convincerli a smontare domani. Ma la nostra linea è di non mollare, almeno fino a dopodomani, quando è in programma l’incontro in Provincia (verranno proposte delle modifiche all’attuale iter di monitoraggio delle strutture e alla pianificazione degli interventi edilizi sulle scuole, ndr. )». Che la situazione possa sbloccarsi nei prossimi giorni lo fa capire anche Franco De Marchi, dirigente scolastico del Carducci e coordinatore dei presidi degli istituti superiori. «I ragazzi sono stati avvicinati da funzionari preposti all’ordine pubblico, che stanno tentando di far loro capire che è stato superato il limite, e che è arrivato il momento di terminare l’azione di protesta. Nessuno ha intenzione di sgomberarli con la forza ma è in atto un’azione persuasiva forte e mirata, perché la mobilitazione è durata fin troppo. Gli studenti hanno avuto molta visibilità e ora è giusto che la protesta rientri, a prescindere dall’esito dell’incontro in Provincia. Ricordo infatti che siamo in democrazia e che le cose non si ottengono con la forza e le minacce. Credo che nei primi giorni della settimana gli studenti dovranno aprire le porte delle scuole e permettere a tutti di seguire le lezioni». Il profilo della Digos dunque resta, per il momento, basso. In nessuna scuola verrà usata la forza, ma da domani o dopodomani qualcosa si dovrà necessariamente muovere. Nel frattempo a muoversi è stata Daniela Beltrame, direttore scolastico regionale, che ieri mattina ha fatto pervenire a ciascuna scuola un documento con cui si impegna a portare avanti i termini dell’accordo preso con i ragazzi l’altro giorno. Allegata al documento una copia della lettera che la dirigente ha inviato, d’intesa con gli studenti, all’assessore regionale all’Istruzione Molinaro sul trasferimento dei finanziamenti da Stato e Regione alla Provincia. (el. col.)