Osservatorio locale sul clima/ Ottobre 2010: I danni in Friuli

Caos Climatico Rassegna Stampa dal 22 luglio

 

MV 6 ottobre 2010

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Straripano i fiumi in Friuli:
nove persone tratte in salvo

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Continua l’ondata di maltempo che ha creato nuovi disagi diffusi. Due tedeschi, in campeggio sul greto del Tagliamento, sono rimasti prigionieri delle acque tra Spilimbergo e Dignano.

MERCOLEDÌ, 06 OTTOBRE 2010 Pagina 5 – Udine

Troppo cemento e niente fossati così la statale va subito sott’acqua

Notte di lavoro, a Remanzacco, per la squadra comunale di Protezione civile e per i vigili del fuoco, intervenuti in supporto ai volontari: le piogge intensissime hanno causato situazioni problematiche, nella tarda serata di lunedì, nel capoluogo e nella frazione di Ziracco. A Remanzacco i disagi maggiori si sono registrati nella zona di vicolo Dri, nei pressi della gelateria che si affaccia sulla statale 54: la pioggia, caduta senza tregua dal pomeriggio, ha causato l’allagamento di un ampio tratto della stessa statale e di alcune aree limitrofe. Protezione civile e vigili sono stati impegnati a lungo, per riportare il tracciato alla normalità, e il traffico (pur non molto intenso, vista l’ora) ha subìto un inevitabile rallentamento. «Il problema degli allagamenti, nelle vicinanze degli insediamenti commerciali, – commenta il sindaco Dario Angeli – si ripete purtroppo con una certa frequenza: sarà necessario programmare un intervento di messa in sicurezza». Ancor più critico il panorama nella borgata di Ziracco: «Il sistema fognario, sul quale anni fa erano stati eseguiti dei lavori, – spiega sempre il primo cittadino – ha retto bene, ma la pioggia era così intensa che l’acqua si è riversata dai campi sulla strada, invadendola. L’ambito viario più colpito è stato quello in prossimità del cimitero. Il problema è che, praticamente, non esistono più i fossi: è inutile dire che il clima è cambiato, che una volta scrosci intensi come quelli di lunedì rappresentavano un’eccezione. Di acquazzoni violenti e lunghi ce ne sono sempre stati: il punto è che un tempo c’erano i fossati, oggi non più. Stiamo pagando il conto di un’eccessiva cementificazione: la giunta comunale intende affrontare seriamente questo argomento. Bisogna porre grande attenzione anche alle concessioni edilizie, a livello di piano regolatore, per evitare che si costruisca in zone a rischio». E non solo la carreggiata, a Ziracco, ha risentito delle precipitazioni: una decina di abitazioni della frazione sono state allagate. Si parla di scantinati, per lo più, ma non solo: «Alcune famiglie – fa sapere sempre il sindaco – si sono viste invadere dall’acqua la cucina».
I volontari della Protezione civile e i vigili del fuoco sono rimasti sul posto fino alle 2 di notte. E a questo proposito Angeli puntualizza: «È bene ricordare che la squadra di Protezione civile è composta da persone che si mettono a disposizione a titolo completamente gratuito, per puro senso civico. Lo sottolineo in quanto in alcune occasioni si è registrata da parte della popolazione quasi una pretesa di intervento, con proteste per presunti ritardi nell’azione: questo atteggiamento non va bene».

Lucia Aviani

Giovedì 29 Luglio 2010 11:55

Dopo la tromba d’aria del 22 luglio, nel medio Friuli,

con danni da milioni di euro

e tonnelate di eternit sparse per il territorio,

ci siamo messi a guardare con un po’ di attenzione

agli eventi climatici

e stiamo assistendo ad un crescendo

di eventi improvvisi e devastanti …

Fra l’altro questo è ben poca cosa rispetto a quello che è successo in Pakistan, in India, in Europa centrale, in Russia …

 

22 luglio 2010

Tromba d’aria, il Friuli
chiede lo stato di calamità

La Regione chiederà al governo lo stato di calamità per le zone colpite dalla sfuriata di maltempo nella notte fra venerdì e sabato. Lo annuncia l’assessore regionale alla Protezione civile Riccardi. Mercoledì terrà una relazione alla giunta regionale. “Danni sono ingenti, interessati 35 comuni quasi tutti nella provincia di Udine. La zona più colpita va da Codroipo a Manzano”


Decine i Comuni interessati. Agricoltura e molte aziende in ginocchio.