Dal Messaggero Veneto del 06/10/10
No Tav, il comitato non molla
BAGNARIA ARSA. I comitati No Tav vigileranno e segnaleranno alla Commissione Petizioni del Parlamento europeo se gli iter procedurali sul nuovo progetto Av/Ac, presenteranno passaggi poco chiari. Il 29 settembre c’è stata l’audizione, davanti alla Commissione Petizioni a Bruxelles, della petizione presentata dai comitati No Tav del Friuli Venezia Giulia. A illustrare la petizione sulla tratta Trieste-Divaccia, è stato il firmatario, Gian Carlo Pastorutti, il quale ha chiesto un’ispezione per verificare eventuali irregolarità procedurali e l’effettivo coinvolgimento del territorio nella stesura del progetto. La presidente della Commissione, l’onorevole Mazzoni, ha affermato che, essendo l’iter per il nuovo progetto appena iniziato, non ci sono le premesse per l’ispezione ma che comunque «verrà inviata una nota per invitare le autorità locali a promuovere una partecipazione democratica nelle decisioni che si andranno ad assumere». Ha concluso ribadendo che il sottoscrittore della petizione potrà «ripresentarla se ci saranno elementi concreti di valutazione». La discussione, ha coinvolto la segretaria del Commissario Brinkhorst, un rappresentante della Commissione Ambiente, un componente della Commissione Petizioni e l’onorevole Antonio Cancian (Pdl), componente della Commissione Turismo. È stato confermato che il progetto Tav Trieste-Divaccia iniziato con l’amministrazione Illy, durato alcuni anni, che prevedeva un percorso “slalomistico”, e poi abbandonato, non ha beneficiato di finanziamenti della Comunità europea. Allora i No Tav, si chiedono: «Con che fondi è stato chi pagato?» Pastorutti, ricorda che la Comunità ruropea, nel piano di finanziamenti dei progetti Av/Ac 2007- 2013, aveva stanziato 50,7 milioni di euro per questa tratta, fondi che però non sono stati anticipati. Cancian, ha anche affermato il percorso nel Veneto, seppur il termine ultimo per la presentazione del progetto sia il 31 dicembre di quest’anno, non è ancora stato presentato. In merito all’incontro svoltosi a Bagnaria tra l’assessore Riccardi, i tecnici Rfi, il sindaco e la giunta per parlare dell’attraversamento della Tav sul territorio comunale, Pastorutti sottolinea come a Sgonicco la stessa cosa sia stata discussa in consiglio comunale alla presenza del pubblico. «Evidentemente a Bagnaria – dice – la trasparenza amministrativa non appartiene al sindaco, che però ha promesso che entro ottobre indirà un consiglio comunale non aperto, nascondendosi dietro il regolamento, invece che permettere ai cittadini di interloquire e rispondere del proprio operato. Cosa c’è da tener nascosto in questi grandi progetti di pubblica utilità che non saranno utilizzati dalla gente dei territori attraversati con impatti importanti e sicuramente pagati con i soldi dei contribuenti? Perché questo atteggiamento antidemocratico?» (f.a.