Breve sintesi della audizione alla Commissione Petizioni a Bruxelles.
alle 23.47 di lunedi 27-09 sull’ordine del giorno della Commissione petizioni
in cui era prevista anche la discussione sulla nostra 900/2007 in data 29-09
senza intervento del primo firmatario o suo delegato. I Comitati della Val Susa
hanno una organizzazione indipendente con una rete di collegamenti e
una professionalità che farebbe invidia a più di qualche regione o ministero.
Dopo la lettura dell’intervento in allegato c’è stata la discussione in cui è
intervenuta la segretaria di Brinkhorst(Commissario per il PP6), un
rappresentante della Commissione ambiente, un Commissario della Commissione
Petizioni e l’on. Cancian del PDL componente della Commissione turismo. La
segretaria di Brinkhorst ha confermato che lo studio iniziato nel 2007 sulla
Trieste –Divaca è stato abbandonato da parte italiana per la volontà del
territorio, che da parte della CU non è stata disposto nessun esborso di fondi.
Da parte del rappresentante della Commissione Ambiente è stato sottolineato che
il nuovo studio non è stato presentato e che quindi non si può fare un’analisi
del V.I.A. “Interessante” è risultato l’intervento dell’on. Cancian (componente
Commissione turismo) che sottolineato l’importanza dell’alta velocità e che non
è stato definito il percorso nel Veneto. Immagino che visto la sua nomina nella
Commissione turismo qualche richiesta da parte dei comuni interessati al
passaggio costiero gli sia pervenuta. Il componente della Commissione Petizioni
(un tedesco) ha confermato la necessita di maggior trasparenza e informazioni
da parte delle Autorità Regionali e considerato che siamo ripartiti con un
nuovo studio è prematura l’ispezione. Ricordo ancora che la CU ha stanziato
fondi nel documento della ripartizione 2007/2013 ma non sono stati dati
anticipi sulla Trieste-Divaca. Al termine degli interventi c’è stata una breve
mia replica. Le conclusione della Presidente della Commissione petizioni on.
Mazzoni sono state quelle di non disporre di una ispezione in quanto lo studio
non è stato presentato e il termine è previsto per il 31-12-2011 ma di inviare
una lettera definita di cortesia per una maggior coinvolgimento del territorio.
Inoltre ha detto che il primo firmatario può continuare a segnalare o inviare
documentazione se ci saranno delle novità degne di nota. La petizione è ancora
valida. E’ stata la prima esperienza senza una conoscenza a”stomaco vuoto” sui
tempi e sullo svolgimento, soprattutto su cosa e quanto si può integrare per
preparare i commissari e i traduttori (questi hanno un ruolo importantissimo)
svolto con tempi cadenzati e precisi.
Pastorutti
Il Testo dell’intervento
BRUXELLES, 29 settembre 2010, ore 15.30 Parlamento Europeo – Edificio József Antall 1°, Rue de Trêves – 1050 Bruxelles
AUDIZIONE alla COMMISSIONE PER LE PETIZIONI del PARLAMENTO EUROPEO
PETIZIONE 900/2007
Buongiorno Signore e Signori, membri del Parlamento Europeo e della Commissione.
Innanzitutto vorrei ringraziarvi per averci dato la possibilità di illustrare le motivazioni della nostra petizione.
Prima di entrare nel dettaglio del mio discorso, vorrei precisare la nostra mancata convocazione ufficiale alla discussione odierna della petizione. Siamo stati avvisati solo il 27 settembre dagli amici della Val di Susa, che per la data odierna era stata messa in discussione anche la nostra petizione. Questa situazione fra le altre cose, ci ha impedito di presentare un testo corredato da documentazione probatoria, anche audiovisiva, che però non mancheremo di inviare successivamente.
La nostra petizione richiedeva di non finanziare la tratta transfrontaliera del Corridoio 5 Trieste-Divaca, che senza mezzi termini abbiamo sempre ritenuto una follia.
I fatti ci hanno dato ragione considerato che lo studio per il progetto di questa tratta è stato abbandonato dalla primavera 2010. Anzi, va anche rilevato che la città di Trieste è addirittura sparita dal tracciato attuale.
Se l’Europa ci avesse ascoltato per tempo non sarebbero stati sprecati dei fondi comunitari destinati a un progetto poi cestinato, del quale non conosciamo nemmeno l’ammontare, e che l’Assessore regionale del FVG Riccardo Riccardi ha comunque difeso pubblicamente, in svariate situazioni politiche e istituzionali.
Inoltre, vorrei portare alla vostra attenzione l’analisi della situazione attuale che coinvolge la tratta AV/AC Venezia-Trieste, di cui fa parte la tratta transfrontaliera Trieste-Divaca, oggetto di questa petizione:
– primo: la regione Veneto ha dichiarato di voler disporre la sua parte di tracciato verso il litorale (peraltro ancora da definire) e non parallelamente all’autostrada, determinando in questo modo un percorso tortuoso con fermate ogni 20-30km circa, e pertanto non definibile come linea ad AV;
– secondo: per la tratta Portogruaro-Ronchi dei Legionari non vi è il consenso di tutti i Comuni interessati;
– terzo: stiamo assistendo a dei carotaggi abusivi effettuati su proprietà private dell’intera tratta Venezia-Divaca senza le relative autorizzazioni, al fine di giungere alla stesura del progetto preliminare da presentare alla Commissione Europea entro il 31/12/2010;
– quarto: il Ministero dell’Ambiente ha bocciato la tratta Ronchi dei Legionari-Trieste, che precede il tratto Trieste-Divaca, a causa delle problematiche insuperabili e degli eventuali danni irreversibili al sistema idrico delle gallerie carsiche sottostanti. Il parere negativo di V.I.A. sul progetto della suddetta tratta parla di “idrodinamica del sistema carsico non chiara e completamente conosciuta, con caratteristiche di territorio uguali al tratto Trieste-Divaca”. Questo territorio si distingue tra l’altro per la presenza di due grotte per chilometro quadro;
– quinto: il responsabile del progetto di R.F.I. Ing. Carlo Comin ha ripetutamente evidenziato il fatto che l’Alta Velocità non serva in quest’area per mancanza di domanda e che il trasporto merci sulla linea storica sia ad oggi ancora lontanissimo dalla saturazione. Il progetto potrebbe riguardare eventualmente un futuro molto lontano;
– sesto: contrariamente al punto sopra descritto, l’Assessore regionale del FVG Riccardo Riccardi ha già steso il crono-programma delle opere che dovrebbero iniziare fra qualche anno.
Non vogliamo che finanziamenti europei contribuiscano alla costruzione di opere che producano danni ambientali irreversibili e che pesino economicamente sul già elevato debito pubblico italiano.
Noi siamo fortemente a favore del trasporto ferroviario tradizionale, per un suo completo utilizzo, attento alla qualità del servizio, della manutenzione e della sicurezza.
Pertanto quello che vi chiediamo oggi è un’ispezione da parte della Commissione europea che faccia luce su questo scandalo, sulla mancanza di trasparenza e di informazioni, e che ascolti anche il parere dei comitati presenti sul territorio.