Tubone: autoriduzione delle bollette

SABATO, 17 OTTOBRE 2009

Pagina 15 – Udine

Canoni, cittadini verso l’autoriduzione

I comitati: non versare la quota di depurazione se non è dovuta
Pienone giovedì sera a San Giorgio all’assemblea pubblica sulle bollette Se non si pagherà il Tubone dovrà essere informato con una lettera

SAN GIORGIO. Ha fatto registrare il pienone l’assemblea pubblica di giovedì sera a San Giorgio sulle bollette del 2007 emesse dal Consorzio Depurazione Laguna spa. L’iniziativa aveva per tema come reagire a canoni di depurazione ritenuti illegittimi basati sull’arbitrario criterio della “allacciabilità”. Se una parte dei cittadini si è vista recapitare solo la quota di scarico, molti altri utenti, anch’essi non soggetti a depurazione, si sono visti recapitare anche la quota di depurazione.
Paolo De Toni, per i comitati, ha esposto il problema aggiornando la situazione e proponendo l’autoriduzione (cioè il pagamento della sola quota di scarico). A seguito dell’avvenuto pagamento del canone di scarico si dovrà dare comunicazione, tramite lettera, al Consorzio di Depurazione, ad Equitalia e all’Autority di vigilanza (Cinti), delle motivazioni che hanno indotto a tale presa di posizione e nella quale ribadire i punti cardine su cui si basa la protesta: cioè la sentenza 335 della Corte Costituzionale e la deliberazione della Corte dei Conti del Fvg del 7 maggio, e la sentenza della Commissione Tributaria Provinciale del 16 marzo, dai quali atti emerge in maniera univoca che per poter chiedere il canone di depurazione deve esserci la controprestazione, cioè deve essere effettivamente svolta la depurazione.
«Quindi – ha detto De Toni – non basta certo l’allacciabilità a una fognatura collegata a un impianto di depurazione (cioè quella consortile), mentre le fognature comunali, come è ben noto, generalmente non lo sono. Si tratta di una risposta essenzialmente di principio e strategica, della quale non è importante la consistenza numerica (bastano e avanzano alcune decine di utenti), che è finalizzata a togliere all’Ente Gestore e all’Autority di vigilanza il problema dell’errore amministrativo. Lo scopo – ha evidenziato – è di far assumere ad entrambi i soggetti le specifiche responsabilità sulla richiesta del pagamento di un canone che viene richiesto senza motivazioni di legge».
Dopo aver analizzato e commentato il comunicato ufficiale emesso dal Consorzio Depurazione Laguna a firma del Cda («come mai tale comunicato non è stato firmato dalla presidente Luisa De Marco”? ha chiesto l’ambientalista), lo stesso De Toni si è chiesto come faccia «il Tubone a conoscere i contenuti del recente decreto sui rimborsi (firmato dal Ministro Prestigiacomo il 29 settembre e non il 30 come indica il Tubone) se tale decreto non è ancora stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed è ancora all’esame della Corte dei Conti?». «Questo – ha detto – fa mal sperare sui rimborsi, perché vuol dire che il decreto supporterà le tesi degli enti gestori». De Toni non ha mancato di lanciare pesanti accuse un po’ a tutti; dal direttore del Consorzio Florit, al sindaco di Cervignano Paviotti, dal nuovo presidente dell’Autority regionale Cinti, al sindaco di San Giorgio Del Frate, e ai consiglieri regionali Cargnelutti a Galasso, non escludendo neppure i segretari comunali rei di non «aver espresso un giudizio ufficiale sul nuovo regolamento di fognatura». De Toni ha poi anche comunicato che la prossima settimana avrà un incontro con il presidente della Provincia Pietro Fontanini su questi temi. All’assemblea erano presenti anche consiglieri comunali di San Giorgio, Torviscosa, Porpetto e Terzo di Aquileia ed anche l’assessore Renato Paiani del Comune di Lestizza.
Francesca Artico