Bagnaria No Tav/ Rassegna stampa Messaggero Veneto

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Avviso: venerdì 3 settembre ore 20.30 a Castions della Mura nella ex scuola elementare Assemblea Pubblica

“La Tav passa qui?!”

Partecipate!!

 

Rassegna stampa 3 settembre

Messaggero Veneto e Il Piccolo

 

Rassegna stampa 2 settembre

Messaggero Veneto

Il Piccolo

Il Gazzettino

 

 

Messaggero Veneto GIOVEDÌ, 02 SETTEMBRE 2010 Pagina 10 – Udine

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Bagnaria Arsa. Momenti di tensione ieri mattina in un terreno privato. Manifestazione dei Comitati contrari all’opera

De Toni: «È un grave atto di forzatura»

Carotaggi “abusivi”, arrivano i Cc

Partono i lavori per la Tav, ma manca l’autorizzazione: i proprietari li bloccano

 

GLI AMBIENTALISTI    
BAGNARIA ARSA. L’intervento dei proprietari e la mobilitazione dei comitati No Tav della Bassa Friulana, ha fatto smobilitare il “cantiere” di scavo per i carotaggi nei terreni dell’azienda agricola Costantini Scala Carlo di Castions delle Mura, in comune di Bagnaria Arsa, dove dovrebbe passare la tratta friulana del discusso Corridoio 5. Momenti di tensione, ieri mattina, tra alcuni esponenti del comitato No Tav, i proprietari dell’azienda e i responsabile della Rct di Liscate Milanese che, per conto della Italfer, stava effettuando dei rilievi geologici nei terreni coltivati (si tratta, tra l’altro, di un sito soggetto a scavi archeologici) di proprietà di Carlo Costantini Scala. Lavori avviati senza alcuna autorizzazione da parte dei proprietari che, soltanto per puro caso, hanno appreaso dell’intervento in corso.
Alcuni giorni prima infatti, Ico Costantini Scala (noto per l’impegno profuso assieme alla moglie Britta contro la Tav e l’ipotesi di cementificio a Torviscosa) aveva notato alcuni operai che stavano effettuando degli scavi in alcune zone della frazione di Bagnaria. A una sua richiesta se stessero realizzando dei pozzi, gli era stato detto che stavano effettuando dei carotaggi in profondità, carotaggi che avrebbero eseguito anche in alcuni terreni agricoli.
A quel punto Costantini Scala ha allertato i comitati (erano presenti i No-tav Bagnaria Arsa, di Porpetto e Villa Vicentina, il CCoordinamento regionale Bassa friulana-Ecologia sociale-Infoaction e il Comitato contro il Corridoio Cinque di Monfalcone) che, ieri mattina, hanno bloccato il “cantiere” facendo intervenire anche i carabinieri di Torviscosa (richiesti anche dal geologo della Rct, Sebastiano Caruso), per smobilitarlo, cosa avvenuta dopo le dovute spiegazioni.
Ora, la proprietà del sito potrebbe intentare un’azione civile per la richiesta dei danni. «Nessuno ci ha avvisato dei carotaggi su questi terreni – dice Carlo Costantini Scala-, terreni che sono coltivati a prato stabile e radura e per i quali ho ricevuto contributi europei proprio perché intendo ripristinare in essi la flora e la fauna autoctoni. Sono contrario alla Tav, soprattutto in questo territorio per l’impatto ambientale che procura, anche se il trasporto ferroviario mi trova daccordo, ma non con un simile impatto».
Paolo De Toni, portavoce dei No Tav, ha ribadito che questa azione va interpretata «come un atto di forzatura in quanto la progettazione è in fase di stallo e si deve far vedere all’Europa che si va avanti. Il tracciato non è stato sottoscritto dai comuni di Porpetto e Torviscosa; non c’è accordo politico per questioni frontaliere sulla Venezia –Trieste, in quanto il tratto veneto corre lungo la litoranea e quello friulano lungo l’autostrada. La Trieste – Divacja e stata cassata e bocciata la tratta Isontina dal Ministero per le gallerie sul Carso».
Francesca Artico

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GIOVEDÌ, 02 SETTEMBRE 2010

Pagina 10 – Udine

Riccardi: il progetto deve andare avanti ma nel pieno rispetto delle regole

 

BAGNARIA ARSA. «La Regione prosegue nelle attività necessarie alla realizzazione della Tav in Friuli Venezia Giulia. Se però fosse vero che questi signori sono entrati in una proprietà privata senza le dovute aurtorizzazioni ai carotaggi, si tratta di un atto che va condannato con la massima fermezza».
Ad affermarlo è l’assessore regionale alla viabilità e trasporti, Riccardi Riccardi, chiamato ieri in causa dal comitato No Tav durante la manifestazione di protesta inscenata a seguito dei lavori di carotaggio che si stavano eseguendo in una proprietà privata a Castions delle Mura, in comune di Bagnaria Arsa, carotaggi che sono stati eseguiti già in alcune aree di questo comune, ma che sulla proprietà dell’azienda agricola Costantini Scala Carlo, ieri sono stati bloccati.
Il comitato No Tav ha interpellato l’assessore Riccardi «per sapere cosa sta succedendo e cosa sta combinando con Rfi» in merito alla realizzazione della tratta friulana del Corridoio 5. «Entro la fine di quest’anno – ribadisce Riccardi -, anche per non perdere i benefici comunitari, l’Italia dovrà consegnare il progetto preliminare del tracciato tra Venezia e Ronchi. La progettazione sta andando avanti sulla base delle intese già sottoscritte nella precedente legislatura, le quali, pur non avendo incontrato l’unanimità dei consensi (Porpetto e Torviscosa non hanno firmato l’accordo, ndr.), ha ottenuto una larga adesione dei comuni interessati. Noi siamo pronti – conclude l’assessore – a lavorare, come fatto per la Trieste Divacja, per allargare il consenso, ma non possiamo pensare che il progettodi quest’opera strategica per il Paese e il Friuli Venezia Giulia, si possa fermare».
Dunque la Regione va avanti con il progetto della Tav, un progetto che nella Bassa Friulana dovrebbe correre parallelo all’autostrada, sul quale è stato annunciato per il 15 ottobre a Porpetto un incontro al quale sono stati invitati a partecipare l’assessore regionale Riccardo Riccardi, e l’europarlamentare del Pd, Debora Serrachiani. (f.a.)

 

 

GIOVEDÌ, 02 SETTEMBRE 2010

Pagina 10 – Udine

Interrogazione di Antonaz a Tondo: «È uno spreco di denaro pubblico»

Le reazioni

BAGNARIA ARSA. Quanto accaduto ieri è arrivato in consiglio regionale per via di un’interrogazione del consigliere di Rc, Roberto Antonaz, che chiede al presidente della Regione Tondo di sapere «quale sia il soggetto promotore dell’iniziativa e se la Regione ne fosse informata, se non si tratti di un’azione scriteriata in quanto giunta e assessore avevano ribadito che il percorso Tav deve essere ancora definito, e quindi i carotaggi sono spreco di denaro pubblico sui quali dovrebbe indagare la Corte dei Conti, e se non si consideri superata la realizzazione della Tav». (f.a)