Dal Messaggero Veneto del 25/08/10
«Ok al Corridoio 5, ma bisogna tutelare il Carso»
MONFALCONE. Stanno finendo le vacanze estive ed è tempo per tutti di tornare al lavoro. Anche per i politici monfalconesi che nel corso di agosto hanno rallentato l’attività. Tra i primi a fare sentire la sua voce il consigliere comunale e provinciale del Pd, Fabio Del Bello, che riprende in mano un tema su cui già era intervenuto: il Corridoio 5 e il traforo del Carso. Del Bello afferma che «i tempi stringono e qui sta il punto: capire i termini del progetto ed affrontare le criticità». Ricorda, infatti, che il Coordinatore europeo del Corridoio 5, Laurens Jan Brinkhorst ha più volte dichiarato che il 2010 sarà l’anno della verità per verificare lo status dei progetti e soprattutto l’impegno dei governi e che in questo caso, Rfi rete ferrovie italiane avrebbe ancora pochi mesi per presentare un preliminare per la tratta ferroviaria del Nordest. Brinkhorst, ricordando che in Friuli Venezia Giulia si sta studiando la variante cosiddetta “alta” da Bivio Aurisina a Divaccia, ha affermato che è essenziale per la posizione concorrenziale dei porti italiani del Nord Adriatico (Venezia, Monfalcone, Trieste tra gli altri) che il progetto venga realizzato. A sua volta, il consigliere comunale spiega che l’assessore regionale ai trasporti, Riccardo Riccardi ha affermato che la Regione si sta muovendo a partire dal lavoro svolto dalla precedente Amministrazione (Illy-Sonego) che aveva previsto il traforo del Carso da Monfalcone a Trieste e ha incontrato gli amministratori dell’area di Monfalcone per condividere e risolvere le eventuali criticità. «A mio personale avviso – prosegue Del Bello – la realizzazione dei corridoi paneuropei è ovviamente fuori discussione, ciò che si può e si deve discutere sono le modalità di realizzazione. Essenziale appare la realizzazione dell’Alta capacità ferroviaria a beneficio della portualità adriatica come dice Brinkhorst e l’Alta velocità (passeggeri) ha senso per aree metropolitane popolate da milioni di persone. Nella nostra area è sufficiente migliorare le comunicazioni ferroviarie tra Trieste e Lubiana e realizzarle tra Gorizia e Lubiana. Le grandi opere, in un Paese come il nostro oggi ad altissimo tasso di corruzione, sono spesso il terreno privilegiato del connubio tra politica e affari: senza criminalizzare preventivamente tali macro-opere, è comunque necessario un attento controllo da parte delle istituzioni a ciò deputate e da parte della popolazione stessa». Fatte queste premesse, il rappresentante del Pd afferma che «tra la negazione aprioristica e l’accettazione incondizionata c’è un ampio margine di agibilità politica entro il quale gli enti locali coinvolti, e le loro organizzazioni associative e popolari, si devono muovere per garantire al massimo la tutela del loro ambiente e la sostenibilità appunto degli interventi infrastrutturali». A Monfalcone inoltre la questione si legherebbe indissolubilmente con la realizzazione del Parco comunale delle colline carsiche monfalconesi, il cui iter progettuale e poi operativo, partito nella primavera del 2009 con un convegno organizzato dall’Amministrazione in Municipio, dovrebbe ragionevolmente concludersi nei prossimi mesi prima comunque della fine del mandato. «Nella mia veste di consigliere comunale e provinciale solleciterò, con apposite interrogazioni in aula, le due Amministrazioni a fornire tutti gli elementi di cui sono in possesso e fin dai primi di settembre organizzerò un incontro tra i Comitati di rione di Aris-San Polo e di Selz i cui territori sono nella prima linea operativa che dovrebbe incrociare lo Zochet come punto di avvio del mega-scavo. Dall’incontro – conclude Del Bello che annuncia già la partecipazione del consigliere Pd di Ronchi, Cristina Carloni – potrebbe scaturire la formazione di un organismo popolare e interassociativo tra tutti gli interessati alla tutela del Carso in particolare e più in generale dei territori che potrebbero essere coinvolti nella costruzione della infrastruttura logistica».