Da il Piccolo del 14 agosto 2010
IL COORDINATORE EUROPEO DEL CORRIDOIO V
ULTIMO TRENO
ISOLAMENTO
Tav a Nordest, Brinkhorst avverte l’Italia: «Progetto entro l’anno o addio finanziamenti»
Scarse connessioni con l’entroterra avranno conseguenze negative per Veneto e Friuli Venezia Giulia
Non spetta a me dare ultimatum ma nuove proroghe mi sembrano molto improbabili
di MARTINA MILIA
TRIESTE L’ultimo treno per l’alta velocità veneto-friulana parte il 31 dicembre. Laurens Jan Brinkhorst, coordinatore del progetto europeo 6, che più volte ha dichiarato che il 2010 sarà l’anno della verità per verificare lo status dei progetti e soprattutto l’impegno dei governi, è chiaro. Non darà ultimatum all’Italia, «non è il mio compito», ma a buon intenditor poche parole: «L’Unione può spendere i soldi previsti per questo progetto anche per altri progetti». Rfi, quindi, ha meno di quattro mesi per presentare un preliminare per la tratta del Nordest e poco importa se il Veneto ha sciolto solo da poco le riserve sul tracciato, scegliendo il passaggio a sud lungo il litorale. L’Italia dovrà spingere sull’acceleratore. Se la scadenza non fosse rispettata, all’Unione Europea «non resteranno strade se non quella di tagliare i soldi previsti per l’elaborazione del progetto». L’ipotesi di una proroga «è difficile. Ne avete già beneficiato».
Coordinatore Brinkhorst, a suo avviso ci sono ancora tempi sufficienti per presentare una progettazione preliminare?
Le ultime informazioni che il ministero e le Ferrovie italiane ci hanno fornito, indicano che hanno sempre l’intenzione di presentare il progetto preliminare nei tempi previsti, cioè entro il 31 dicembre prossimo.
Viste le premesse potreste decidere di definanziare la tratta?
Per il momento, non abbiamo in animo di tagliare i finanziamenti, però, se il progetto preliminare dovesse farsi aspettare oltre dicembre, non ci saranno molte strade per l’Unione se non quella di tagliare i soldi previsti per l’elaborazione del progetto.
Prenderete a breve qualche provvedimento per dare un ultimatum all’Italia?
Nei miei contatti con le autorità italiane mi informo costantemente sulla situazione. Non spetta a me dare ultimatum all’Italia, a parte indicare che l’Unione può spendere i soldi previsti per questo progetto anche per altri progetti.
Se il Governo accantonasse prima di fine anno delle risorse da affiancare a quelle europee potrebbe ottenere una proroga dei tempi oltre il 31 dicembre?
In questo momento non posso pronunciarmi su un’eventuale proroga, ma mi risulta che proroghe per questo progetto siano già state date nel passato. Questo renderebbe più difficile concedere un’altra proroga.
Italia e Slovenia hanno trovato un accordo sul nuovo tracciato della tratta transfrontaliera Trieste-Divaccia. Risolti tutti i nodi di quel progetto?
Adesso stanno studiando la variante cosiddetta “alta” da Bivio Aurisina a Divaccia. Il risultato di questo studio sarà proposto alla Commissione intergovernativa che si terra quest’autunno. E quella sarà la sede in cui si capirà se l’accordo possa essere accolto.
Se il collegamento Venezia-Trieste non venisse realizzato, in che modo ne risentirebbe il progetto prioritario 6?
Il collegamento Venezia-Trieste fa parte integrante del progetto prioritario 6. Ovviamente il traffico est-ovest è essenziale quanto quello nord-sud e sud-nord ed entrambi possono fungere reciprocamente da opzioni di riserva. È quindi essenziale per la posizione concorrenziale dei porti italiani del nord adriatico (Venezia, Monfalcone e Trieste tra gli altri) e ovviamente per il loro entroterra, che è molto più vasto delle regioni del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, che tutto il progetto venga realizzato.
Crede che Friuli Venezia Giulia e Veneto rischino l’isolamento?
Una mancanza di buone connessioni con l’entroterra avrà delle conseguenze negative per l’economia del Friuli Venezia Giulia e del Veneto.