NO TAV/ Veneto: «Un commissario per la Tav» e Riccardi rilancia ..

… e Riccardi rilancia

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Corriere del Vento 6 agosto

LO STALLO

«Un commissario per la Tav»

11:27 POLITICALa Regione dopo l’accusa di Castelli al Veneto. Il Pd: «Lega distratta». La Cna: subito un tavolo

 

Lo stallo

«Un commissario per la Tav»

La Regione dopo l’accusa di Castelli al Veneto. Il Pd: «Lega distratta». La Cna: subito un tavolo

 

VENEZIA—Magari finirà come per il Passante di Mestre. E per la superstrada (a pagamento) Pedemontanta Veneta, o ancora per la terza corsia dell’autostrada A4 Venezia-Trieste: per cantierare e realizzare queste opere, è stato necessario nominare un commissario governativo ad hoc con attribuzioni speciali. Perché le grandi infrastrutture, in Italia, si fa fatica a costruirle così, figuriamoci seguendo le procedure ordinarie. Dunque, servirà un funzionario con i superpoteri anche per portare a casa il tratto nordestino della Tav, cioè l’ormai leggendaria Alta velocità- Alta capacità ferroviaria? Renato Chisso, responsabile del comparto mobilità e infrastrutture nella giunta regionale, lo dice sommessamente ma lo dice (vedi intervento a destra): «Forse non è disdicevole ipotizzare la nomina di un commissario – sostiene il politico del Pdl – per l’emergenza ferroviaria Est-Ovest nel settentrione d’Italia, se questo serve ad accorciare i tempi».

I quali tempi, per la cronaca, si prevedono già molto lunghi: non soltanto nel tratto veneto della Tav ancora non si vedono i cantieri ma, da Venezia in avanti (verso Trieste), manca addirittura il progetto e si è appena deciso quale tracciato seguire, staccandosi dall’autostrada A4 e facendo correre i binari più vicino alla costa. Insomma, ha qualche ragione il viceministro delle Infrastrutture, Roberto Castelli (Lega Nord), quando attribuisce le colpe dei ritardi sulla Tav alle divisioni dei veneti? Stefano Fracasso, consigliere regionale del Pd, ribalta l’accusa: «Chi governa deve rispondere di ciò che fa, ma anche di ciò che trascura. Il governo di centrodestra, a livello nazionale e regionale, ostenta da anni disinteresse verso il problema della Tav sulla tratta veneta. C’è uno stallo di cui il governo (e quindi Castelli, ndr) non può incolpare né la minoranza, né tantomeno i territori locali. Quella leghista – prosegue Fracasso – non è peraltro una distrazione occasionale. Sull’argomento della Tav ho presentato un’interrogazione due mesi fa, che attende ancora risposta. Ma è tutta la questione della mobilità ferroviaria regionale ad essere stata abbandonata dal centrodestra».

Un appello ad abbandonare le polemiche e riprendere un’azione costruttiva si alza dalle categorie produttive. La Cna, in particolare, rilancia così: «Basta rimpalli, chiediamo al governatore Zaia di convocare, già a settembre – sottolinea il presidente regionale Oreste Parisato -, tutti i soggetti interessati, per concertare con il governo, le Ferrovie dello Stato e gli enti locali coinvolti, un percorso che ci porti fuori dalla preoccupante situazione di stallo che sta vivendo la Tav, opera strategica per il futuro del Nordest. La confusione – insiste Parisato – è assoluta, occorre che il presidente della Regione prenda in mano la situazione. Tra mancati finanziamenti, progetti non completamente definiti, polemiche agostane e opere che fuori dal Veneto procedono spedite, non si capisce più nulla». Difficile dargli torto.

A.Z.
06 agosto 2010